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ELEZIONI EUROPEE DI DOMENICA 25 MAGGIO 2014
"IO VOTO CON IL CUORE"

8/5/14

Nel 1999 l'UE ha dato un nuovo status agli animali definendoli "esseri senzienti" e riconoscendoli come creature in grado di provare dolore e sofferenza, non più semplice merce. Questo principio è stato promosso nel Trattato di Lisbona imponendo al legislatore comunitario di tenere pienamente in considerazione il benessere degli animali nel processo di formazione delle norme UE. Questa importante conquista, tuttavia, non trova ancora adeguata applicazione da parte delle Istituzioni UE e l'attenzione dei gruppi politici e degli eletti al Parlamento Europeo. Ecco perché invitiamo le forze politiche e i candidati alle prossime elezioni del Parlamento europeo a sottoscrivere precisi impegni di legislatura.


I Programmi Europei
Nessuna “famiglia politica” europea http://www.elections2014.eu/it/european-political-parties ha inserito il tema degli animali nei propri programmi ad eccezione dei Verdi che elencano alcuni impegni su allevamenti zootecnici, vivisezione (parziali) e per l’abolizione degli allevamenti di animali per pellicce http://campaign.europeangreens.eu/caro-cittadino-europeo-ita

I Programmi nazionali per l’Europa
Alcuni partiti e movimenti hanno inserito degli impegni riferiti agli animali. La lista “L’altra Europa con Tsipras” chiede il “contenimento dell’allevamento intensivo di animali a scopo alimentare, teatro di violenza e sofferenza per il vivente animale che dobbiamo e possiamo evitare. Bisogna difendere i nostri mari da pratiche di pesca eccessiva e illegale, in modo da ottenere una ripopolazione ittica e garantire la sopravvivenza di tutte le specie”. http://www.listatsipras.it/  La lista GreenItalia/VerdiEuropei http://www.verdieuropei.it/wp-content/uploads/2014/05/Volantone-10Punti-Europee2014DEF1.pdf  elenca: “Vogliamo più strumenti per i diritti degli animali: Dare piena applicazione al riconoscimento degli animali come “esseri senzienti”, integrando questo principio generale nel processo di formazione delle norme europee. Vogliamo introdurre il divieto di uccisione di cani e gatti e sviluppare programmi di prevenzione del randagismo. Vogliamo dare attuazione all’iniziativa dei cittadini “Stop Vivisection”, sostituendo la direttiva europea 2010/63”. Il rinnovato impegno di Forza Italia sui temi animalisti é stato ufficializzato dall'on. Michela Vittoria Brambilla (responsabile divisione Amici Animali). Tra questi, la lotta contro la vivisezione, contro lo sfruttamento degli animali nei circhi, per norme più severe contro ogni forma di maltrattamento. Ha avuto ampia eco l'esclusione del leader dei cacciatori veneti, Berlato, dalle liste del movimento berlusconiano. Invece nei “Sette punti” del Movimento 5 Stelle https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/materiali-bg/7punti.pdf ne è elencato uno di “finanziamenti per attività di allevamento finalizzate ai consumi nazionali interni” che sommato ai finanziamenti già ampi al settore è di super incentivo alle produzioni animali.

I candidati che hanno sottoscritto il nostro Programma
Si vota domenica 25 maggio – dalle ore 7:00 alle ore 23:00
Come si vota con la preferenza: si barra il simbolo della lista del candidato prescelto e si scrive accanto in stampatello il/i cognome/i del/i candidato/i (è possibile esprimere un massimo di tre preferenze. Nel caso in cui l’elettore decida di esprimere tre preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della terza preferenza.)

NORD OVEST (Lombardia-Piemonte–Valle d’Aosta–Liguria)
Giovanni TOTI, Daniela LAZZARONI, Cristina STRIGLIO – FORZA ITALIA
Edoardo GANDINI - SCELTA EUROPEA (Centro Democratico-Scelta Civica-Fare per fermare il declino)
Monica FRASSONI, Alessandro ROSASCO, Oliviero ALOTTO, Gianemilio ARDIGO’, Michela VOLPE, Angelo SPANO’, Rossano BIBALO – GREEN ITALIA/VERDI EUROPEI
Daniela PADOAN – L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS
Daniele VIOTTI - PD
Marco SAYN, Francesco ATTADEMO - MOVIMENTO 5 STELLE

NORD EST (Veneto-Trentino Alto Adige–Friuli Venezia Giulia–Emilia Romagna)
Andrea ZANONI - PD
Francesca RESCIGNO - FORZA ITALIA
Luana ZANELLA, MARCO BOATO, MARIACHIARA CALANCA - GREEN ITALIA/VERDI EUROPEI
Marco ZULLO - MOVIMENTO 5 STELLE

CENTRO (Lazio–Toscana–Umbria-Marche)
Goffredo BETTINI - PD
Marco FURFARO - L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS
Niccolò RINALDI - SCELTA EUROPEA (Centro Democratico-Scelta Civica-Fare per fermare il declino)
Marco DI GENNARO, Dario TAMBURRANO - MOVIMENTO 5 STELLE
Francesco ALEMANNI, Angelo BONELLI - GREEN ITALIA/VERDI EUROPEI
Gian Piero JOIME - IO CAMBIO-MAIE

SUD (Campania-Abruzzo-Molise-Basilicata-Puglia-Calabria)
Laura FERRARA - MOVIMENTO 5 STELLE
Angelo BONELLI - GREEN ITALIA/VERDI EUROPEI

 ISOLE (Sicilia-Sardegna)
Paola SOBBRIO - MOVIMENTO 5 STELLE
Antonio MAZZEO - L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS
Ylenia Maria CITINO – FORZA ITALIA

PROGRAMMA

1. UN' EUROPA CON PIU' STRUMENTI PER GLI ANIMALI
a) Chiediamo che il Parlamento sia attivo nel dare piena applicazione al riconoscimento degli animali come "esseri senzienti", facendo pesare questo principio generale nel processo di formazione delle norme della UE.
b) Chiediamo che i nuovi membri eletti si impegnino per rafforzare l'Ufficio Veterinario della Commissione al fine di garantire un ruolo di controllo e stimolo agli Stati membri e che vi sia un chiaro impegno affinché le persone di responsabilità nelle istituzioni europee vengano scelte anche per dare concreto cambiamento per gli animali.

2. PER UNA EUROPA CHE PROTEGGA CANI E GATTI E VIETI L'UCCISIONE DEI RANDAGI
La tutela degli animali da compagnia non ha ancora una vera legge Europea.
Stati membri uccidono indiscriminatamente gli animali randagi, al tempo stesso Stati membri alimentano commerci illegali di centinaia di migliaia di cuccioli con tassi di mortalità gravissimi, rischi sanitari, operando veri e propri maltrattamenti.
L'Italia già nel 1991 ha introdotto una legge no kill per combattere il randagismo introducendo la sterilizzazione obbligatoria di cani e gatti randagi e la promozione della loro adozione e nel 2010 ha indicato la strada alla UE in materia di traffico di cuccioli con una legge innovativa ed avanzata di repressione del fenomeno di illegalità.
Nel novembre del 2010 il Consiglio dei Ministri dell'Unione ha adottato delle conclusioni chiedendo alla Commissione UE di proporre azioni per la tutela dei cani e gatti Europei.
Chiediamo alle forze politiche ed ai candidati al Parlamento Europeo di impegnarsi per:
a) Introduzione del principio del divieto di uccisione di cani e gatti e sviluppo di programmi di prevenzione del randagismo con adeguati programmi di sterilizzazione degli animali randagi e di promozione della loro adozione nei singoli Stati Membri;
b) Identificazione tramite microchip e registrazione obbligatoria negli Stati Membri collegata a un sistema di tracciabilità europea.
c) Disincentivazione all'allevamento, alla riproduzione e divieto di vendita;
d) Sostenere provvedimenti contro il traffico di cuccioli e i fenomeni illegali su animali da compagnia.

3. PER UNA EUROPA DELLA LIBERTA' E NON DELLE PRIGIONI PER GLI ANIMALI
Nel 2011/12 un alleanza di 25 Organizzazioni non Governative, ha realizzato un'estesa investigazione, chiamata EU Zoo Inquiry, sullo stato di applicazione della Direttiva Europea sugli zoo, la n° 22/1999 ed ha identificato gravi violazioni nella maggior parte degli zoo in Europa. L'Italia è stata già condannata dalla Corte Europea di Giustizia nel luglio 2004 per aver mancato una corretta applicazione della Direttiva Zoo ed è stata poi soggetta ad una procedura di infrazione nel 2005 sempre sulla stessa Direttiva poi chiusa nel 2006.
Un sondaggio IPSOS ha dimostrato che il 68% degli italiani vorrebbe proibire i delfinari in Italia, ritenendo che non contribuiscano affatto alla conservazione della biodiversità e dell'ambiente, il 96% degli italiani si augura che in futuro la cattura dei delfini per essere esibiti nei delfinari e nei parchi di divertimento sia proibita.
Nel 2012 e nel 2013 la LAV ha effettuato delle investigazioni nei delfinari italiani documentando gravi violazioni della Direttiva europea sugli zoo n. 22/1999 e del Decreto Ministeriale n. 469/2001 sulla gestione dei delfini in cattività che stanno pregiudicando gravemente la condizione di vita, dei 26 delfini detenuti nelle strutture italiane. Tali violazioni sono state sintetizzate nel rapporto 'Delfinari nell'UE' del 2013, dimostrando che l'attività prevalente dei delfinari è commerciale e di spettacolo anziché di conservazione ed educazione. E' stata chiesta alla Commissione europea l'apertura di una procedura di infrazione contro l'Italia e nell' estate del 2012 un delfinario è stato chiuso per un'inchiesta sul maltrattamento dei delfini detenuti.
Ogni anno nei circhi presenti in Italia si sfruttano a fini di intrattenimento alcune migliaia di animali esotici, alcuni importati, spesso illegalmente, altri provenienti da riproduzione.
Le esibizioni degli animali sono il risultato di un addestramento che si basa sulla violenza, fisica e psicologica, la paura e la privazione del cibo.
Chiediamo alle forze politiche ed ai candidati del prossimo Parlamento Europeo di:
a) Promuovere una legislazione che renda l'Unione Europea libera dai delfinari e quindi contraria allo sfruttamento dei delfini a scopo commerciale e di intrattenimento;
b) Sostenere una legislazione che renda l'Unione Europea libera dai circhi;
c) Promuovere la corretta applicazione della Direttiva 22/1999 sulla protezione degli animali negli zoo e sostenere la sua revisione al fine di eliminare lo sfruttamento commerciale degli animali esotici in cattività;
d) Garantire che tutti gli animali selvatici detenuti in cattività o utilizzati a fini di spettacolo siano inclusi nella Legge quadro europea sul benessere animale, di prossima elaborazione.
ANIMALI SELVATICI ED ESOTICI
Gli animali selvatici ed esotici sono protetti nella legislazione Europea per mezzo di alcune direttive quali la direttiva habitat o quella relativa agli uccelli selvatici o ancora la direttiva sugli zoo. Queste legislazioni pur avendo costituito un primo contributo alla protezione di questi animali, rendono urgenti e necessari nuovi interventi legislativi a tutela degli animali selvatici ed esotici.
Le disposizioni previste dalla Direttiva 92/43/CEE "Habitat", unite a quelle contenute nella Direttiva 2009/147/CE "Uccelli", hanno dato vita a Rete Natura 2000, un rete ecologica diffusa in tutta l'Unione Europea, che rappresenta il principale strumento di tutela dell'ambiente. Nei siti che costituiscono Rete Natura 2000, l'attività venatoria è consentita, anche se, in taluni casi, sono previste alcune limitazioni.
Chiediamo alle forze politiche ed ai candidati del prossimo Parlamento Europeo di:
a) Considerata la peculiarità di Rete Natura 2000 e preso atto dell'importanza che questa riveste nell'ottica della tutela dell'ambiente in tutta l'Unione Europea, l'attività venatoria venga bandita in tutte le aree che la costituiscono.
b) Sostenere il divieto di importazione di animali esotici a fini di cattività e di detenzione ad uso personale ( compagnia) per prevenire la sottrazione di questi animali alle loro comunità originali nei luoghi nativi e dare un taglio netto alla cattività a scopo commerciale, prevenendo fenomeni di abbandono di animali esotici.
c) Creazione un adeguato fondo per le attività contro il traffico di animali esotici e selvatici.
SPECIE "INVASIVE ALIENE"
Nel 2013 la Commissione Europea ha presentato la "Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio recante disposizioni volte a prevenire e a gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive". La stima delle specie invasive presenti in Europa ammonta a circa 1.500. Per tutte queste la proposta di Regolamento prevede misure di eradicazione e di controllo numerico, mentre dispone il divieto di importazione e commercializzazione per sole 50 di queste specie considerate di "rilevanza unionale". In particolare per gli animali dispone interventi di eradicazione e riduzione numerica "rispettosi del benessere animale", che però si concretizzano unicamente nell'eliminazione fisica dei soggetti coinvolti.
• Chiediamo che il divieto di importazione e commercializzazione all'interno del territorio dell'Unione Europea, sia esteso a tutte le specie animali "invasive aliene" e che i metodi di contenimento, prevedano unicamente misure incruente, rispettose della vita e della sofferenza dei soggetti interessati.

4. PER UNA NUOVA DIRETTIVA CHE FERMI LA VIVISEZIONE E INCENTIVI L'INNOVAZIONE E LA RICERCA SENZA USO DI ANIMALI
Si stima che il mercato globale della ricerca e produzione di test sostitutivi per valutare l' impatto tossico delle sostanze chimiche sull' uomo , che oggi si aggira intorno a circa 5 miliardi di dollari all' anno, debba raddoppiare entro il 2017, raggiungendo un valore pari al settore che utilizza gli animali ( 10 miliardi di dollari all' anno).
A seguito di un progresso lento, inefficiente e costosissimo della ricerca farmacologica con utilizzo di animali, questo settore sta investendo sempre di più nell' utilizzo e sviluppo di nuovi metodi innovativi senza uso di animali che permettono risultati rapidi e direttamente rilevanti sull'uomo. Lo sviluppo di strumenti innovativi e tecnologici senza uso di animali è sempre più utilizzato nel settore farmacologico tramite i bio-marcatori, sviluppo di nuove scienze come la biotecnologia , la biologia sistemica, della bio- ingegneria , robotica, la replicazione di organi in micro-chip . La partnership europea pubblico- privato sulla medicina innovativa ( IMI2) promossa dal programma di ricerca e innovazione UE, Horizon 2020 ( 2014-2020) , sta investendo 3 miliardi e mezzo di euro sulla ricerca con strumenti di riduzione e sostituzione dell' uso di animali. Il programma di ricerca europea Horizon 2020, con un portafoglio finanziario di 72 miliardi, richiede agli Stati Membri un salto in avanti nel campo dell' innovazione tecnologica puntando allo sviluppo di nuovi metodi alternativi. I ritardi in investimenti in questo settore e la mancanza di un agenda politica in questo campo hanno lasciato l' Italia alla periferia dell' UE per conoscenza, accesso ai mercati internazionali, valorizzazione del settore ricerca, e creazione di posti di lavoro. Nel 2013 più di un milione e 300.000 cittadini europei, sottoscrivendo la European Citizens' Initiative 'StopVivisection', si sono espressi a favore della revisione della Direttive europea sugli esperimenti animali a favore delle metodologie alternative.
Chiediamo alle forze politiche ed ai candidati:
• di dare attuazione all'Iniziativa dei cittadini" STOP VIVISECTION, tramite una nuova norma che sostituisca la Direttiva 2010/63/EU, sostituendo l'utilizzo di animali con metodi alternativi e e prevedendo fra l'altro lo sviluppo degli strumenti di innovazione tecnologica nelle future legislazioni europee e finanziamenti associati ai soli metodi sostitutivi.
• Sostenere la prioritarizzazione dell' uso di metodi alternativi validati disponibili ai metodi che utilizzano gli animali in tutti i campi legislativi
• Promuovere il divieto di test sui prodotti per la detergenza della casa
• Sostenere da subito come altri Paesi, il divieto di sperimentazione sui grandi primati non umani.

5. UN'ALIMENTAZIONE PER TUTTI, VEGETALE E SOSTENIBILE SUPERANDO L'ALLEVAMENTO INTENSIVO
Gli impatti dell'industria zootecnica su ambiente, acqua, salute economia e accesso al cibo, rendono urgente la revisione dei modelli alimentari animali. Sono necessarie politiche di sostituzione della produzione delle proteine animali verso le proteine vegetali e l'eliminazione di sussidi lungo tutta la filiera zootecnica. L'Europa può e deve favorire il consumo di proteine vegetali e sostenibili riducendo impatto ambientale, conseguendo anche gli impegni già assunti nei negoziati internazionali sul clima.
Chiediamo alle forze politiche ed ai candidati:
a) Promuovere il progressivo superamento degli allevamenti intensivi basati su processi industrializzati e l'adozione di strumenti legislativi ed economici volti alla riduzione della produzione di proteine animali;
b) Promuovere la progressiva eliminazione dei sussidi alle attività del ciclo di produzione e commercializzazione della carne che contribuiscono all'inquinamento, alla deforestazione, al cambiamento climatico e in generale allo spreco di risorse naturali.
c) Incentivare il consumo di proteine vegetali come scelta responsabile e sostenibile da un punto di vista ambientale, economico, salutista ed etico.
d) Sostenere l'emanazione di norme che prevedano standard obbligatori minimi di benessere che si applichino alle specie oggi prive di specifiche norme di tutela come mucche, conigli, tacchini e altri.
e) Sostenere l'emanazione di una legislazione che vieti la clonazione degli animali per la produzione di cibo.
f) Estendere in Europa il divieto di ingozzamento di anatre ed oche già vigente in Italia.
Ogni anno circa 6 milioni di animali da allevamento - bovini, ovini, suini ed equini - sono trasportati su distanze enormi in tutta Europa. Molti di questi viaggi possono durare più di 30 ore fino a giungere in alcuni casi fino a 70 ore. L'Autorità europea per la sicurezza alimentare ha sottolineato che il trasporto sia una delle ragioni del diffondersi di malattie degli animali. Gran parte della sofferenza che è insita in lunghi viaggi potrebbe essere eliminata da una notevole riduzione dei tempi di viaggio ricorrendo alla macellazione il più vicino possibile agli allevamenti.
Chiediamo di sostenere la revisione della norma in vigore, l'introduzione di un limite massimo complessivo di 8 ore, una riduzione drastica delle densità di carico per gli animali e la fine del sostentamento pubblico all'apertura di nuovi macelli in zone lontane dagli allevamenti.

6. PER UNA EUROPA LIBERA DA ALLEVAMENTI DI ANIMALI PER PELLICCE
Negli ultimi anni, in Italia e in Europa, l'avversione dei cittadini (e dei consumatori) allo sfruttamento degli animali per la loro pelliccia è notevolmente cresciuta a seguito di una maggiore consapevolezza delle condizioni di privazione e sofferenza cui sono sottoposti gli animali "da pelliccia" (allevati o catturati).
Nel 2012 il settore della pellicceria ha rappresentato solamente il 2,6% dei consumi di abbigliamento in Italia. Numerosi i provvedimenti anche di Paesi Membri che, in forma diversa, limitano o vietano l'allevamento di animali per la produzione di pellicce, come già fatto da: Gran Bretagna, Olanda, Austria, Danimarca, Irlanda del Nord, Scozia, Croazia, Bosnia, Slovenia, Svizzera, Svezia, Bulgaria, Germania.
Il legislatore comunitario con il Regolamento CEE 3254/1991, ha già vietato l'uso di "tagliole" e il commercio di pellicce ottenute con tali dispositivi o comunque con metodi non conformi agli Accordi Internazionali per le catture "senza crudeltà". E' tuttavia necessario ricordare che tali Accordi Internazionali (siglati con Canada, USA e Russia), in fase di implementazione si sono tramutati in una vera e propria deroga illegittima all'uso della tagliola. Il Ministero della Salute, Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria, ha già dichiarato come non idonei i metodi di cattura impiegati nell'ambito di tali Accordi Internazionali.
Chiediamo alle forze politiche ed ai candidati:
1. Di sostenere l'armonizzazione del mercato interno, estendendo a livello comunitario il divieto di allevamento di animali per la principale finalità di ottenere pellicce.
2. Al fine di assicurare la concreta applicazione, senza concedere alcuna deroga, del Regolamento CEE 3254/1991, annullare gli Accordi Internazionali per la catture "senza crudeltà" siglati con Canada, Russia, USA (G.U.C.E.: L42/43 del 14 febbraio 1998; L219/26 del 7 agosto 1998);





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