23/1/15
La prima sezione penale del tribunale di Brescia ha condannato a un anno e sei mesi di reclusione Ghislane Rondot, co-gestore di Green Hill, il veterinario Renzo Graziosi e il direttore dell’allevamento Roberto Bravi, per aver soppresso oltre seimila beagle non più utili agli obiettivi aziendali perché interessati da patologie quali la rogna demodettica e la parvovirosi.
Questa sentenza, frutto dell’impegno incessante di tantissimi attivisti, rappresenta un tassello fondamentale nella storia della lotta a favore del riconoscimento dei diritti animali.
“Fin dal settembre 2011, quando per prime le guardie zoofile OIPA entrarono nell’allevamento rilevando gravi irregolarità e presentando di conseguenza un esposto, abbiamo creduto in un lieto fine che rendesse giustizia a tutti i beagle che, purtroppo, sono nati vissuti e hanno trovato una terribile morte all’interno dei capannoni di Green Hill. Oggi il nostro pensiero va a loro”.
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