FOCHE SUD AFRICA - SITUAZIONE DEI CUCCIOLI DI FOCA

Sud Africa - situazione dei cuccioli di foca
(Aggiornamento dicembre 2005)

Il governo Sudafricano spiega l’annegamento dei cuccioli di foca come un avvenimento naturale che si verifica ogni anno e che continuerà per l’eternità.
La realtà però è diversa, le morti sono provocate da uno sviluppo abbastanza recente, dall'interferenza innaturale operata dal governo.

Negato l'accesso alle isole più grandi hanno preso il controllo di quelle piccole, che in molti casi sono solo piccole rocce.
Molto spesso queste rocce, in ogni periodo dell’anno vengono completamente o parzialmente inondate, nella maggioranza dei casi questo fatto si verifica duramente il periodo della nascita dei cuccioli di conseguenza non sono un luogo adatto per la riproduzione e la nascita.

Con certezza è stato alterato il percorso evolutivo naturale della specie. Con meno di 1% del loro originale habitat riproduttivo, a causa di interventi diretti dell’uomo e al disordine, l’80% dei cuccioli di foca oggi nasce sulla terraferma: questo non è un fatto naturale.

L’innaturale sentiero evolutivo è chiaramente ovvio. Due grandi isole vicine a Città del Capo, l'Isola di Robben (chiamata così dai primi esploratori olandesi) e l'Isola di Dassen pochi chilometri più lontana, contano oltre il 75% di tutta la massa di terra delle isole al largo dell'intero sud Africa, entrambe sono diventate protette per gli uccelli marini e per le foche sotto il “Sea Bird and Seal Protection Act del 1973”. L’isola di Robben sta acquistando un’ulteriore protezione come Luogo Patrimonio dell'Umanità (World Heritage Site).
Isole abbastanza grandi per evitare che diventino interamente o in parte inondata sotto qualunque condizione del mare, dove i cuccioli possono crescere sicuramente fino al sesto mese sviluppando lentamente una pelliccia impermeabile, imparando a nuotare, cacciare, per poi dirigersi verso il mare con le fondamentali abilità per poter sopravvivere.
Queste due grandi isole sono prive di foche, non più in uso per la riproduzione dei branchi.
Dalle documentazioni storiche risulta che queste isole avrebbero potuto sostenere la nascita dei cuccioli.

In quest'area, conosciuta come la Penisola del Capo, la nascita dei cuccioli nelle acque ha soltanto due opzioni: farli nascere su una piccola roccia, conosciuta come Duiker Klip (la roccia) al largo di Hout Bay (baia di Hout) o la successiva più grande roccia, Seal Island/Roccia in False Bay.

In sud Africa ci sono ulteriori 8 rocce di simili misure, dove i cuccioli vengono fatti nascere, tutte con gli stessi problemi di seguiti analizzati.

Seal Island in False Bay è un luogo abbastanza recente per far nascere i cuccioli, vi è la prova storica che nessuno è stato allevato su questa roccia nel 1900.
Similmente Duiker Klip, è cosí piccola che ospita la più piccola colonia in sud Africa. La sua piccola popolazione non è mai stata ufficialmente contata, la prova fotografica a partire dal 1940 conferma che c'erano pochi cuccioli allevati.

Nelle prime 6 settimane di vita i cuccioli non hanno la capacità o l'istinto di nuotare realmente, è qualcosa che imparano con il tempo e con la pratica.
Non hanno l’istinto per tornare verso “casa”, solo dalla sesta settimane al terzo mese, i cuccioli gradualmente ottengono il loro primo pelo impermeabile e diventano lentamente abili nuotatori. Questi cuccioli sono completamente dipendenti dall’allattamento della madre per almeno i primi 6 mesi.
Bisogna rendersi conto che per le prime 6 lunghe settimane, tutti i cuccioli corrono un alto-rischio di non sopravvivere.

Se come la natura ha inteso, il 75% dei cuccioli venisse allevato sulle due maggiori isole nei pressi della costa del sud Africa - le isole di Robben e Dassen - questi cuccioli crescerebbero in un ambiente ideale e qualunque perdita potrebbe essere considerata un fatto naturale e conforme alle leggi della natura.

Le rocce di Seal Island e Duiker Klip, nel mondo naturale, dovevano servire soltanto per riposare temporaneamente, invece forzate dal governo a lasciare le loro isole storiche, le foche devono allevare i cuccioli su questi piccoli spazi frequentemente inondati.

Il collocamento geografico di queste rocce è da tenere in considerazione, è il caso di Seal Island al largo di False Bay, i venti estivi provenienti dal sud-est raggiungono l’impeto di una bufera di vento per settimane e questo si verifica prevalentemente durante il periodo della nascita dei cuccioli.

Le condizioni sulla piccola roccia durante il periodo delle nascite non sono ottimali: forti venti, sovraffollamento delle colonie, in aggiunta al fatto che i cuccioli sono vulnerabili e non sanno nuotare.
Analizzando tutto ciò si spiegano le morti innaturali, l’innaturale annegamento e il trascinamento verso la riva dei cuccioli.

Il motivo di questa annuale tragedia è l’esilio dalle grandi isole adatte ad allevare i cuccioli, in aggiunta al fatto che queste rocce sono diventate la più grande innaturale colonia vicino alla costa del sud Africa (rocce di appena 2 ettari).

- Ogni anno 16 000 cuccioli nascono su Seal Island
- 200 su Duiker Klip

Il rilevamento ufficiale della popolazioni dei cuccioli è iniziato nel 1971, è stata evidenziata una piccola, minima crescita per queste colonie.
Tutto questo, ha provocato nelle sole 3 decadi passate, la morte innaturale di 500 000 foche ospitate su queste rocce.

Con dicembre e la primaria nascita dei cuccioli la colonia è colma.
Riguardo alla densità: 3 o 4 foche per metro quadrato è la norma.
L’innalzamento del livello del mare dovuto all’infuriare di tempeste, forti venti o maree causa l’inondazione completa o parziale delle rocce e la massa di terra si riduce dal 50 al 100%. Quando questo accade, la densità raddoppia, si triplica, e ci saranno anche 8-12 foche per metro quadrato; di conseguenza le più giovani e deboli vengono spazzate via dalle onde.

È importante capire che queste condizioni continuano per lunghe settimane, onda dopo onda, ora dopo ora. Queste condizioni sulla roccia sono continue per tutte le prime 6 decisive settimane della vita dei cuccioli.

Ho visto foche allattare, tuffarsi nel mare più e più volte per recuperare il cucciolo perso, tutto ciò fino allo sfinimento, esauste rinunciano e il cucciolo viene portato lontano dalle onde.

Non è insolito, per il 50% dei cuccioli - su entrambe le rocce - essere spazzati via, annegare, venire uccisi dallo squalo bianco. In pochi casi riescono a nuotando per i chilometri che distano dalla riva, dove poi rischiano di morire di fame. Questi cuccioli una volta spinti in questi mari con forti correnti hanno poco senso della direzione, appena i loro corpi cominciano a sentire freddo disperatamente cercano di rimanere a galla e trovare la terra, inoltre i cuccioli appena nati non hanno la pelliccia isolata.


La soluzione più ovvia, sarebbe consentire il ritorno all’isola di Robben, che è protetta sotto le leggi ed è un Luogo Patrimonio dell'Umanità.

Seal Alert ha iniziato per questo una campagna nel 1999.

Francois Hugo
Seal Alert – South Africa