UNA FOCA DI NOME FLIPPER

Nel 2001 una giovane foca, che in seguito sarà conosciuta da tutti col nome Flipper, arrivò sulla mia piattaforma galleggiante in cerca di un rifugio. Era a mala pena viva, magra, affamata e aveva la pinna anteriore sinistra completamente disabile a causa di una grave ferita, ancora aperta, causata da un proiettile che l’aveva trapassata.
Nonostante il proiettile avesse frantumato buona parte della pinna, non c’era infezione interna.
Flipper lentamente migliorava, nei 2 anni seguenti l’ho visto, quasi giornalmente, poco a poco riprendersi.
Il danno subito era evidente, inizialmente nuotava usando una sola pinna finché lentamente riuscì a recuperare l’uso dell’altra. Sulla terra asciutta camminava zoppicando.
Nel 2004 era notevolmente migliorato e stava tornando ad essere autosufficiente.
Come ho descritto in un vecchio rapporto per Seashepherd che sponsorizzò la nostra imbarcazione per il salvataggio, è stata la prima foca ad essere soccorsa, a provarla e ad approvarla.
Flipper è stato presente durante il salvataggio di numerose foche, amava il nostro solito viaggio al tramonto verso la vicina colonia al largo della costa. Erano momenti che passavamo assieme. Flipper mi ha difeso molte volte: quando altre foche diventavano eccessivamente aggressive o mi urtavano, lui interveniva, mi proteggeva, in un certo senso era il mio braccio destro, il mio aiutante.

Tre settimane fa, Flipper lasciò la zattera per dirigersi verso un’area florida. Si sperava che quest’anno, poiché era diventato un maschio adulto, potesse trovare una compagna.
Durante il precedente periodo degli accoppiamenti era troppo giovane ed aveva passato il periodo di Natale sulla piattaforma con me. Era una di quelle foche speciali, era così gentile che non avrebbe mai fatto del male nemmeno ad una mosca, non avrei mai pensato che la vita gli avrebbe dato solo il peggio, e che l’avrei visto più e più volte subire abusi da parte dei pescatori. Per due volte è rimasto impigliato in lenze abbandonate che lo ferirono gravemente intorno al collo, venne da me per chiedere aiuto, per farsi liberare.
Un pescatore ubriaco qualche tempo fa ruppe una bottiglia di birra sulla testa di Flipper.
Con la sua partenza verso l’isola, per l’accoppiamento, avevo la speranza che i suoi geni, nei prossimi giorni o settimane, passassero alla prossima generazione.

Oggi, stavo iniziando a preparare ogni cosa per la stagione “degli annegamenti” (tra breve avrà inizio) e per il salvataggio dei cuccioli.
Una 4X4 di seconda mano recentemente acquistata, ha avuto problemi al motore e mi sono ritrovato nei guai nel picco del traffico.
Arrivò una chiamata per il soccorso di una foca, “una grande foca sta sanguinando sul molo”, mentre aspettavo il rimorchio un’altra telefonata riportava lo stesso fatto. Sono riuscito a predisporre il trasporto e a raggiungere la foca.





Ho trovato Flipper disteso in una pozza di sangue. Il suo corpo era ricoperto di sangue, interamente. Dopo la verifica è stato subito chiaro che era ferito vicino alla narice sinistra e una vena era stata lacerata. La ferita continuava a sanguinare, il flusso di sangue era continuo.
In base ai racconti delle persone sul posto, Flipper ha iniziato a sanguinare alle 11:00 e mi stava aspettando pazientemente sul molo.
Potevo chiaramente vedere che Flipper si stava indebolendo a causa dell’immensa perdita di sangue. Flipper ha perso tanto sangue. Ho salvato migliaia di foche nel corso degli anni, ma non sono un veterianario, e in questo caso c’era bisogno chiaramente della competenza di un veterinario. Ho chiamato Bruce e Kathy, 2 veterinari collaboratori di Seal Alert-SA, mi hanno dato una risposta immediata, Kathy è arrivata sul posto in meno di 10 minuti.
Flipper era un maschio molto forte, possente, il suo peso superava i 250 kg, più o meno il peso di un orso.



La veterinaria ed io abbiamo esaminato Flipper come meglio abbiamo potuto. Era chiaro che dovevamo immobilizzarlo per suturare la ferita.
La perdita di sangue può essere mortale se è superiore al 10% del peso corporeo. La ferita non smetteva di sanguinare. Abbiamo cercato di catturare Flipper, per tenerlo fermo e permettere a Kathy di lavorare in sicurezza vicino alla sua possente mascella, la foca è molto potente. Per 2 volte abbiamo provato ma era chiaro che la foca non aveva intenzione di essere messa in una rete. La sua forza è immensa. In un precedente episodio, aveva ammaccato completamente la porta dell’automobile di Kathy, Seal Alert-SA si assunse ogni responsabilità, pagò l’intero costo della riparazione.


Decidemmo di provare a calmare Flipper dandogli un pasto a base di sardine, un po’ sapevo che quella sarebbe stata la sua "ultima cena". L’abbiamo messo in posizione e preparato la rete per fermarlo. E’ stato sedato con la dose minina, siamo stati molto cauti.
Flipper sapeva che stavamo cercando di salvargli la vita.


Flipper cercava di tenere la testa eretta per rallentare il flusso di sangue. Dopo che è stato sedato, sono rimasto chino vicino a lui finché il farmaco non ha fatto effetto, durante i seguenti e interminabili 10 minuti. La sua forza è immensa, ma si è addormento lentamente.
Kathy, inizia il suo lavoro, pulisce la ferita e cerca la vena da tamponare.


La ferita è stata suturata ma Flipper ha cessato di respirare.
Kathy fece diversi controlli ma era evidente, tristemente evidente che Flipper era morto.
Le mie mani erano colme, ricoperte di sangue.

Il nostro tentativo di rianimare Flipper non ha avuto successo, è stato inutile. Una nuvola di immensa tristezza sovrasta il gruppo, Flipper giace in silenzio. Non posso spiegarmi logicamente questi eventi, fa male…. È difficile spiegare.
Mi mancherà il mio tanto amato Flipper e se ho commesso degli errori gli chiedo perdono.
Non ho risposte, solo un immenso dolore e tristezza.

Francois Hugo
Seal Alert – South Africa
27-10-05