Corride

Prima di entrare nell’arena il toro viene sottoposto a droghe e purghe per indebolire le sue forze, viene percosso sulle reni con sacchi di sabbia, gli viene messa vaselina negli occhi per annebbiargli la vista, gli viene infilata della stoppia nelle narici e nella gola per impedirgli di respirare e gli vengono limate a vivo le corna, scoprendo i nervi, in modo da rendergli doloroso l’atto di incornare.

Il torero non è mai solo nell’arena, ma è circondato da banderilleros e picadores ed entra in scena solo dopo che il toro è stato quasi completamente annientato. Quando entra nell’arena il toro viene colpito da più parti con banderrillas (arpioni) e picas (lance) per procurargli emorragie e stordimento.
A spettacolo concluso il toro viene trascinato via agonizzante e gli vengono tagliate, mentre è ancora vivo, coda, orecchie e testicoli (che il torero mostra in arena come trofeo).

Il toro non è l’unica vittima delle corride: i cavalli dei picadores vengono bendati o accecati per impedirgli di vedere il toro che li carica.
La bardatura che hanno sui fianchi, anche se può sembrare una protezione, in realtà impedisce al pubblico di vedere il cavallo sventrato dal toro.

Più di 600 corride si svolgono annualmente nella sola Spagna. Questo massacro di massa, tradizionale non solo in Spagna, ma anche in Portogallo e nel Sud della Francia, viene finanziato dallo Stato dove si svolge la corrida e perfino dall’Unione Europea.
L’82% degli Spagnoli è contrario alle corride, che sopravvivono grazie al turismo.