L'OIPA CATANIA ALLA "GIORNATA INTERNAZIONALE
DEI DIRITTI DEGLI ANIMALI"

“Randagismo ed abbandono sono fenomeni che al Sud Italia non accennano a regredire. Ben sappiamo che gli animali abbandonati sono destinati ad una vita di stenti. E ben conosciamo le condizioni precarie in cui versano, di contro, le strutture che dovrebbero ospitarli: sovraffollamento, trasmissione di malattie infettive e parassitarie, accoppiamenti, scarse condizioni igieniche,nutrimento insufficiente,carenza di controlli sanitari.In una parola:maltrattamento. E sfruttamento. Perchè, non dimentichiamolo, i canili sono un grande business e i cani sono solo merce di scambio.
Purtroppo, però, impegnati come siamo a tentare di arginare l'espandersi di questi fenomeni nel nostro territorio,sottostimiamo  tutte le altre forme di sfruttamento che vengono perpetrate nei confronti degli animali.
L'elenco è drammaticamente lungo.
-La caccia. Ogni anno milioni di animali vengono abbattuti. I cacciatori,caso unico in Italia,sono autorizzati ad entrare nei campi e nelle proprietà private. Si aggiunga a questo che essi,pur esercitando un'attività consentita, non esitano a sparare alle specie selvatiche rare e protette,alimentando così anche l'odiosa pratica del bracconaggio.Un giro d'affari che si aggira mediamente sui 5 milioni di Euro l'anno. Cifre da capogiro e tanti interessi in ballo.
-Le pellicce.Sono 15 milioni gli animali selvatici uccisi ogni anno e 29 milioni quelli allevati per le pellicce.Inserti per guanti,colli,cappelli,fodere di cappotti e giacche:ecco come vengono utilizzate le pelli di castori, donnole, ermellini, lontre, procioni, volpi. Tagliole ,lacci strangolanti,reti nascoste: questi sono gli strumenti utilizzati per la cattura degli animali da pelliccia nel loro ambiente naturale. Gli individui catturati con questi metodi rimangono vivi, intrappolati e sofferenti per giorni prima che il cacciatore li prelevi. Non meno terribile è la sorte degli animali negli allevamenti, costretti a vivere in gabbie dalle dimensioni ridottissime che non tengono assolutamente conto delle esigenze dell'animale. I metodi di soppressione,poi,sono assolutamente raccapriccianti:elettrodi inseriti in bocca,proiettili nella nuca, soffocamento da gas, annegamento, avvelenamento con stricnina.Persino cani e gatti vengono uccisi per la loro pelliccia,nonostante che tale pratica in Italia sia vietata. Come rimediare? Boicottiamo gli stilisti che utilizzano pelli e pellicce:scegliamo il cruelty free.
-La caccia alle balene e alle foche.Dal 1986 la caccia alle balene è vietata a livello internazionale.Nonostante ciò,nazioni come la Norvegia ed il Giappone continuano,sotto la falsa bandiera della ricerca scientifica,lo sterminio di centinaia di esemplari ogni anno.Altro commercio fiorente.Tanto denaro anche in questo caso.
-Le tonnare.Dopo la caccia,la maggiore causa di sterminio di delfini e balene sono le reti dei pescherecci.I cetacei,rimastivi imprigionati,muoiono affogati per l'impossibilità di risalire in superficie a respirare.Spesso ,trovati morti nelle reti,vengono venduti a ristoranti privi di scrupoli.Ancora denaro.Sempre denaro.
-Traffico illegale. Il boom degli animali esotici affonda le sue radici nel traffico sommerso gestito dalla malavita organizzata. Un giro di parecchi milioni di Euro,secondo solo al traffico di stupefacenti e di armi. In Italia si trovano animali esotici importati illegalmente e provvisti di documento falsi. Si tratta,in genere,di animali prelevati nel loro ambiente naturale in maniera spesso cruenta che,ingabbiati per giorni senza cibo nè acqua,giungono in occidente a bordo di navi ed aerei in condizioni di stress e che,dovendo affrontare condizioni climatiche e alimentazione inadeguate, spesso non sopravvivono.
Oltre al commercio di animali vivi,esiste anche un fiorente commercio di prodotti ricavati da parti anatomiche: pelle, artigli, corna, zampe. Dal momento che ciò che interessa ai bracconieri non è l'animale vivo, ma solo una parte di esso, i metodi di cattura e di uccisione sono particolarmente cruenti. Dati recenti attestano che il bracconaggio cresce al ritmo del 5% annuo.Protagonista,anche stavolta,il denaro.
-Gli zoo.Anche nel migliore degli zoo, ogni animale resta un ergastolano esposto agli sguardi del pubblico. Oggi si affaccia un nuovo concetto di zoo che,privo di sbarre e con ampi spazi per gli animali, abbia una reale funzione scientifica consentendo la salvaguardia delle specie in via di estinzione.
-Gli acquari e i delfinari.Trasformati in clown per il nostro capriccio, gli animali dei delfinari perdono anche l'ultima briciola di dignità. Essi vengono costretti a comportamenti contrari alla loro natura etologica. Dietro gli esercizi si nascondono privazioni,maltrattamento e sofferenze. I delfini in cattività raggiungono il settimo/ottavo anno d'età.Questi stessi animali in natura possono vivere fino a 40 anni.
-I circhi.Gli animali dei circhi ,completamente snaturalizzati,privati delle loro esigenze biologiche ed etologiche,sono automi ridicolizzati per l'umano divertimento.Le condizioni di detenzione nei circhi sono pessime ed i metodi di addestramento prevedono  percosse e privazioni di acqua e cibo. Il circo è sovvenzionato con denaro pubblico. Se non fosse per le sovvenzioni dello stato,molti circhi avrebbero già chiuso i battenti. Cosa aspettiamo a boicottarli?
-La corrida e le feste popolari.Prima di entrare nell'arena al toro vengono somministrate  droghe che ne indeboliscono le forze, gli viene messa vaselina sugli occhi per annebbiargli la vista, gli vengono limate a vivo le corna,scoprendo i nervi. A spettacolo concluso il toro viene trascinat via agonizzante e gli vengono tagliate,mentre è ancora vivo,coda ,orecchie e testicoli che il torero mostra come trofeo. Nella  maggior parte delle feste popolari di carattere patronale rane, colombe, agnelli, capretti,galli, oche, cavalli vengono utilizzati come bersagli,arsi vivi, accecati, frustati. Il Palio di Siena, ad esempio, nasconde dietro le quinte le sue atrocità:i cavalli, pesantemente drogati,costretti a correre su un percorso inadatto,spesso si procurano lesioni di tale gravità da comportare l'abbattimento. Ma è così elevato il giro d'affari che si è creato intorno al Palio, basato sia sul turismo che sulla vendita dei diritti televisivi, che a pochi importa se gli animali, questi moderni gladiatori,vengano sacrificati per il nostro divertimento. Pagare il biglietto per assistere a questi spettacoli equivale a legittimare adesso e in futuro il perpetuarsi di queste mostruosità.
-La vivisezione.Il termine indica ogni tipo di sperimentazione sugli animali,sia che essi vengano sezionati o no.
Ogni anno nel mondo vengono sottoposti alla vivisezione oltre 300 milioni di animali.Ben sappiamo che nessuna specie animale può costituire modello sperimentale per un’altra specie eppure questa pratica non cessa  nonostante che esistano  metodi di sperimentazione alternativi che non richiedono l’utilizzo degli animali: colture di cellule e di tessuti umani,microrganismi,modelli matematici computerizzati,tecniche non invasive per immagini,sistemi artificiali. Perchè, dunque? Perchè le ricerche sugli animali nelle università foraggiano un commercio redditizio di forniture mediche ad hoc, veri e propri strumenti di tortura, e consentono di usufruire dei sussidi finanziari, spesso denaro pubblico,messi a disposizione dei vari Consigli Nazionali di Ricerca. Soldi, sempre e solo soldi anche in questo caso.
-Allevamenti e macelli. Gli allevamenti sono lo scenario della sofferenza cronica di un animale. I macelli costituiscono l’epilogo cruento di una vita di dolore, vere e proprie catene di smontaggio.
L’organismo umano non ha alcuna necessità biologica di consumare carne.Il consumo di carne è un’abitudine inculcata da bambini. Ma l’abitudine pigra ed indolente non può giustificare l’olocausto di milioni di animali. Gli animali sono esseri senzienti,capaci di provare sensazioni,emozioni e sentimenti come ben sanno tutti quelli che possiedono un cane o un gatto. Una mucca, un maiale, un coniglio, un agnello non sono diversi da cani e gatti.Il primo atto di giustizia che gli animali meritano è che ci si rifiuti di ucciderli per mangiarli.Il secondo atto  è comprendere che la vita di un animale non si compra e non si vende. E’ falsa l’idea di superiorità che legittima il disprezzo della natura nel suo insieme e degli animali in particolare.Quando gli uomini comprenderanno tutto questo ,allora e solo allora da questo barlume di consapevolezza potrà scaturire un corretto,equilibrato e paritario rapporto uomo-animale-ambiente.”

Tiziana Genovese
Delegata OIPA Catania