Il traffico

Come arrivano gli animali in Italia?
I pappagalli vengono catturati nelle foreste dell’Amazzonia, fanno tappa negli Stati Uniti prima di arrivare in Europa dove passano per alcuni centri di smistamento come l’Olanda. Le iguana delle farms centroamericane viaggiano negli Stati Uniti, dove le aspetta una quarantena di soli 3 giorni, imbottite di antibiotici.

Il boom degli animali esotici vive anche di un traffico sommerso gestito dalla malavita organizzata. E’ un giro di parecchi milioni di Euro, secondo solo al traffico di stupefacenti e di armi. In Italia, nei mercati o in alcune aziende si possono trovare animali importati illegalmente e provvisti di documenti falsi. Perché la vendita sia valida e legale insieme all’animale devono essere consegnati il certificato di provenienza (CITES) e la ricevuta fiscale. Il CITES può essere falsificato oppure provenire da un animale morto.

Si trovano poi animali, fra cui le piccole scimmie uistitì, la cui vendita è vietata a causa del virus Ebola. Se trovate dalla finanza finiscono nei centri di recupero per primati o negli zoo d’Europa e, come altri animali esotici sequestrati, non possono tornare nei loro paesi per la mancanza di fondi. Un altro problema è quello delle Trachemis, tartarughe dalla striscia rossa che minacciano quelle autoctone. Nel ’96 il governo italiano ne ha vietato l’importazione, ma ne arrivano ancora dall’Olanda, che a sua volta le importa dalla Louisiana.

Dal Brennero, da alcuni porti del Sud, o da punti di frontiera come Trieste arrivano carichi di animali importati illegalmente che spesso si avvantaggiano della mancanza di norme precise.