Abbiamo iniziato a raccontarvi la storia di Betty quando aveva solo 4 mesi e ci siamo stretti intorno a lei, cucciola colpita da paralisi agli arti posteriori a causa di una malformazione o di un colpo alla schiena, per darle la speranza di un futuro in cui avrebbe potuto camminare sulle sue zampe. Purtroppo nonostante l’intervento chirurgico e la fisioterapia Betty non ha recuperato l’uso delle zampe e una rarissima complicanza l’ha portata a non poter usare neanche il carrellino e quindi a non potersi muovere in autonomia.

Le sue zampe posteriori  sono infatti iper estese e soggette a continui riflessi muscolari spontanei e involontari che non le permettono di mantenere la posizione necessaria per utilizzare il carrellino: Betty non può controllarle e la loro lunghezza dovuta all’iper estensione degli arti rende impossibile ogni tipo di posizionamento funzionale a garantirle la libertà di movimento necessaria a camminare. L’unica posizione che può assumere è quella seduta, con conseguente continua sollecitazione della cute della zona peri-ananale e della coda, che è sempre a rischio piaghe. Una vita non vita dove, nonostante gli immensi sforzi profusi per gestirla al meglio sia dal punto di vista fisico che psicologico, Betty non è mai protagonista ma sempre spettatrice, con tutta la frustrazione che ne consegue.

Betty ha solo 9 mesi e vuole vivere. Ecco perché non ci arrendiamo e abbiamo chiesto il supporto di professionisti di neurologia e fisioterapia veterinaria per trovare soluzioni al suo problema, definito “più unico che raro”. Vaglieremo tutte le soluzioni possibili e lotteremo al fianco di Betty, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: le terapie che dovrà affrontare hanno costi molto elevati, così come il carrellino specifico che le procureremo nella speranza di vederla correre felice il prima possibile.

LA FORZA DI BETTY, ANCORA IN CAMMINO VERSO LA FELICITA’

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Ricordate la piccola Betty? Recuperata in una cava di pietra dagli angeli blu dell’OIPA di Trani, a 3 mesi di vita non conosceva la gioia di correre, né quella di camminare. Una grave malformazione alla colonna vertebrale le aveva compresso il midollo, impedendole di muovere le zampe posteriori.

Oggi Betty ha quasi 6 mesi e può finalmente sperimentare una nuova dimensione, camminare finalmente a 4 zampe grazie al supporto di un carrellino. Non è stato facile raggiungere questo traguardo, per arrivare a questo livello di autonomia è stato necessario un complesso intervento chirurgico, l’infusione di cellule staminali e tantissimi cicli di fisioterapia cui Betty ha risposto con la stessa tenacia e forza vitale che l’ha contraddistinta fin dai primi giorni e che non l’ha mai abbandonata in tutto il suo percorso di riabilitazione, un percorso che i medici ritengono oramai concluso.

L’ultima tappa da affrontare in questo lungo viaggio verso felicità è forse il più difficile per Betty, perché non dipende dalla sua forza, ma da quella di chi sceglierà di accoglierla con sé e di farle da guida. Betty ha bisogno di crescere circondata dalle attenzioni di una famiglia tutta sua ed essendo in crescita, entro breve avrà bisogno di un nuovo carrellino adatto alla sua taglia e al suo peso.

Chiunque desideri aiutarla a distanza, può fare un’offerta per l’acquisto del nuovo carrellino e per coprire le spese della pensione presso cui è ospitata.

Per informazioni sull’adozione di Betty: alessandra.ferrari@oipa.org

31/05/2017 – I PICCOLI PASSI DI BETTY VERSO L’AUTONOMIA: UNA LUCE DI SPERANZA CHE NON PUO’ ESSERE SPENTA. DONA IL TUO AIUTO

Ricordate la piccola Betty? Quando vi abbiamo raccontato di lei era una cucciola senza speranza. Recuperata in una cava dagli angeli blu dell’OIPA di Trani, Betty era imprigionata in un corpo che non rispondeva alla sua volontà. Non poteva correre, né camminare, perché una grave malformazione alla colonna vertebrale le aveva compresso il midollo, impedendole di muovere le zampe posteriori e costringendola a dipendere in tutto dai volontari dell’OIPA.

Se oggi Betty è in cammino verso un traguardo che solo un mese fa sembrava irrealizzabile, è grazie al sostegno di tutti coloro che hanno donato preziosi contribuiti per affrontare il costo del complesso intervento chirurgico cui è stata sottoposta. Liberata dalla compressione che schiacciava il midollo e che le arrecava dolore, Betty riesce finalmente a piegare le zampe posteriori, prima immobilizzate in un postura molto rigida. Inoltre, grazie all’infusione di cellule staminali e ad un intenso percorso fisioterapico, è riuscita a fare tanti piccoli progressi: la muscolatura di tutti gli arti si è rafforzata, è quasi del tutto autonoma nel fare i bisogni e si sposta con l’ausilio di un carrellino.

Il suo percorso verso l’autonomia, tuttavia, è ancora molto lungo, Betty è ancora una cucciola di 4 mesi, i suoi progressi sono ancora in divenire e dovrà essere sottoposta ancora a numerosi cicli di fisioterapia conservativa per non perdere i miglioramenti acquisiti e raggiungere altri risultati. Ecco perché gli angeli blu dell’OIPA chiedono ancora il vostro aiuto: la solidarietà di cui è stata circondata ha acceso una luce di speranza per la piccola Betty, una luce che proprio adesso, non può essere spenta.

Anche donando il 5 per mille all’OIPA, aiuterai Betty a proseguire il suo cammino verso la libertà.


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ALTRI MODI PER AIUTARE BETTY

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COSA E’ SUCCESSO

PRIGIONIERA DEL SUO CORPO, BETTY HA UN UNICO SOGNO: CAMMINARE. DONANDO IL TUO SOSTEGNO, L’AIUTERAI A REALIZZARLO.

24/4/17

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La sua cuccia, i suoi giochini e la sua pappa: il mondo per la piccola Betty finisce qui, sospeso in una sola dimensione, fatta di attese interminabili e da una miriade di frustrazioni quotidiane che solo chi è imprigionato in un corpo che non risponde alla propria volontà può comprendere a pieno.

Recuperata in una cava di pietra dagli angeli blu dell’OIPA di Trani, Betty è una cucciola di soli 3 mesi, ma non ha ancora provato la gioia di correre, né quella di camminare. Una grave malformazione alla colonna vertebrale causata o da un trauma da schiacciamento o congenita le ha compresso il midollo, impedendole di muovere le zampe posteriori e costringendola a dipendere in tutto e per tutto dai volontari dell’OIPA che, da quando l’hanno soccorsa, l’assistono passo per passo in ogni sua piccola azione quotidiana.

Dotata di un incredibile forza interiore che la spinge con tutte le sue forze a tentare di camminare, Betty non vuole rimanere prigioniera di se stessa e ha tutto il diritto di essere aiutata a recuperare la sua autonomia.

Dopo averla sottoposta a numerosi accertamenti veterinari, tra i quali una mielotac, si è accesa un segno di speranza: un’operazione chirurgica accompagnata da una serie di cicli di fisioterapia potrebbero aiutarla a recuperare l’uso degli arti posteriori, consentendole di condurre finalmente una vita degna di questo nome.
Per farlo, però, gli angeli blu dell’OIPA hanno bisogno più che mai della solidarietà di tutti. Il costo del complesso e delicato intervento chirurgico è molto oneroso, così come la degenza post-operatoria che comporterà, ecco perché anche tanti piccoli contributi uniti insieme saranno il dono in assoluto più bello che Betty possa ricevere, perché rappresenteranno l’inizio del suo cammino verso la libertà.

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