4/1/14
Abbiamo precedentemente parlato dei diritti inalienabili dei gatti. Ebbene, i nostri amatissimi cani non sono da meno e ne vantano altrettanti.
Ogni cane ha diritto di avere un umano da amare. Questo implica che nessun cane può essere abbandonato.
Il cane, specie se cucciolo, ha diritto di farsi i denti su ciabatte e calzini, tacchi di scarpe, meglio se nuove e, ancor meglio, se mai indossate.
Ogni cane ha diritto di compiere delle passeggiate con il suo adorato compagno umano a cui spetta il compito di organizzare il proprio tempo libero per soddisfare questa necessità primaria. Sono gradite corse nei parchi, incontri con altri esemplari canini, annusate e marcature del territorio. Anche in caso di pioggia, uragano, neve e calamità di vario genere, il cane avrà comunque diritto alla sua passeggiata e le scusanti del tipo “hai tutto il giardino in cui correre” oppure “fuori c’e’ un tempo da lupi” non sono da considerarsi valide. Il cane esige la compagnia degli umani per mantenere ottimale il suo equilibrio psico-fisico.
Il cane ha diritto a possedere giochini di ogni sorta: palle, trecce di corda, anelli di gomma, rotoli di carta igienica da srotolare per casa, il quotidiano ancora da leggere per farci i coriandoli, gambe delle sedie da scorticare e imbottiture dei divani da eviscerare.
Il cane ha diritto a ogni sorta di s..grattini (vocabolo onomatopeico derivante da SGRAT) abbondantemente distribuiti su: pancino, orecchie, collo, mento, schiena … ovunque ,insomma, e a profusione, anche a costo, per l’umano, di una disarticolazione del polso.
Il cane ha diritto ad essere ascoltato quando abbaia al primo rumore sospetto, specie di notte, anche a rischio di incontri/scontri cruenti al buio con le porte di case e di occhiaie perenni il mattino dopo.
Quando Fido chiama, l’umano deve rispondere. Che poi Fido abbai anche solo per lamentarsi del miagolio del gatto del vicino, beh ... la regola dell’ascolto vige sempre e comunque.
Il cane ha diritto ad un pasto giornaliero abbondante, completato da piacevoli spuntini, intendendo con questo (ma giusto per socializzare con tutta la famiglia seduta a tavola), un assaggio di ciò che gli umani depositano sui loro piatti.
Il cane ha diritto alla propria cuccia, comoda, calda d’inverno e fresca d’estate, ma non solo: ha anche diritto a soluzioni alternative come letti, divani, poltrone, sedie a dondolo, cuscini e tappeti dove poter abbondantemente depositare peli per la gioia di chi ci si accomoderà dopo, ospiti degli umani inclusi.
Diceva Pablo Neruda: ”È l'antica amicizia, la gioia di essere cane e di essere uomo, tramutata in un solo animale che cammina muovendo sei zampe ed una coda intrisa di rugiada.”
Tiziana Genovese – Delegata OIPA Catania e provincia |