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“NON ACQUISTARMI”: LA STORIA DI GOGÒ
“PICCOLA E SIMPATICA TARTARUGHINA VERDE”

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4/11/14

Oggi vogliamo raccontarvi la storia di Gogò, una piccola tartarughina d’acqua scaricata come un pacco postale perché ritenuta troppo impegnativa. La sua storia ricalca quella di migliaia e migliaia di altre tartarughe d’acqua che, acquistate il più delle volte per soddisfare il desiderio dei bambini, fanno purtroppo una brutta fine. La maggioranza muore poco tempo dopo dall’acquisto a causa di una scorretta alimentazione, perché costrette in acquari molto piccoli e per mancanza di raggi solari. Quelle che hanno la fortuna di sopravvivere, crescono fino ad arrivare e a 30-35 cm di lunghezza ed è a quel punto che vengono abbandonate.

Di certo l’intento dei bambini che desiderano le “piccole e simpatiche tartarughine verdi” non è vederle morire, dunque anziché acquistarle, contribuendo anche al traffico illecito di animali esotici, lasciamole dove sono. Questo sì che sarà un gesto compiuto a favore delle nuove generazioni. Impareranno che la vita di un animale non può e non deve avere nessun prezzo.
Gogò è stata consegnata in una scatola di plastica a Roberta, delegata dell’OIPA di Fermo, “scaricata” dalla sua famiglia che, con tanto di commozione per il “doloroso” di distacco, ha preferito lasciarla al suo destino poiché era diventato troppo impegnativo accudirla.  

I volontari OIPA si sono immediatamente attivati per trovargli una sistemazione adeguata. Inizialmente era stato individuato un laghetto con altre tartarughe, ma dal momento che nessuno avrebbe potuto seguire il suo reinserimento in natura, accertandosi delle sue condizioni di salute, i volontari hanno preferito rivolgersi ad un centro specializzato.
Grazie alla collaborazione della futura Coordinatrice delle guardie eco zoofile OIPA di Fermo e della sezione OIPA di Ravenna, il 25 ottobre la piccola Gogò è partita alla volta di Cesenatico, condotta presso l’oasi del Tartaclub Italia, centro di recupero di tartarughe acquatiche alloctone, dove, dopo essere stata sottoposta ad controllo sanitario, è stato reinserita in natura sotto il controllo di personale specializzato.  

Finalmente libera dalla piccola scatola in cui era confinata, Gogò potrà nuotare a suo piacimento in circa 7.000 metri cubi d’acqua incontrando i suoi simili e, quando s’imbatterà in una delle zattere inserite nel grande bacino artificiale dell’oasi, avrà tutto lo spazio e la tranquillità per fare il così detto basking, i bagni di sole tanto amati dalle tartarughe acquatiche.





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