20/3/14

Prosegue la battaglia delle sezioni OIPA di Ferrara e di Treviso contro la caccia alla volpe in tana. Iniziata nello scorso autunno, è ancora in atto per scongiurare quello che si configura come un vero e proprio massacro in nome di un’esigua minoranza della popolazione italiana. Le volpi possono predare lepri e fagiani, dicono le Province, e quindi meglio uccidere il loro predatore piuttosto che rischiare che faccia da concorrente ai cacciatori, che potranno così essere liberi di ammazzare indisturbati.
Con una determina del 6 settembre 2013, la Provincia di Treviso ha programmato un’azione di sterminio della durata di tre anni nei confronti di 1050 volpi, per lo più cuccioli e le loro madri, che saranno sterminate dalle doppiette dei cacciatori con l’aiuto degli agenti della polizia provinciale. Le volpi saranno uccise tutto l’anno con il cruento metodo della caccia in tana. Cani appositamente addestrati vengono fatti entrare nelle tane occupate dai cuccioli e dalle loro madri. Lo scontro determina la morte per sbranamento dei piccoli, mentre le madri in fuga dalla tana trovano i fucili dei cacciatori ad attenderle.

Il 12 febbraio 2014 la sezione OIPA di Ferrara
con ENPA, Animal Liberation, Lega del Cane, LAV
consegna all’Assessore all’Agricoltura, Stefano Calderoni,
8000 firme raccolte per chiedere lo stop alle uccisioni delle volpi in tana.

Nella provincia di Ferrara lo scorso anno sono state uccise circa 350 volpi con scuse simili a quelle addotte dalla provincia di Treviso. In coordinazione con altre associazioni animaliste locali (ENPA, Animal Liberation, Lega del Cane, LAV) Il 12 febbraio 2014 la sezione OIPA di Ferrara ha consegnato all’Assessore all’Agricoltura, Stefano Calderoni, 8000 firme raccolte per chiedere lo stop alle uccisioni delle volpi in tana, un’iniziativa avviata con un tavolo partecipato durante il quale, con la presenza di biologi quali il Dott. Gianni Tamino e il Dott. Samuele Venturini, di politici regionali e del presidente di OIPA Italia, Massimo Comparotto, è stato illustrata l’inutilità dei piani d’abbattimento dal punto di vista etico, biologico ed economico.
Sul destino delle volpi in provincia di Treviso si è mobilitata anche Brigitte Bardot, che già impegnata per la salvaguardia degli animali con la sua fondazione, ha accolto la richiesta di intervento dell’eurodeputato Andrea Zanoni e delle associazioni OIPA, LAV, ENPA, LAC. L’attrice francese ha lanciato un accorato appello al presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, rimarcando come “il mio Paese del cuore, l’Italia (Italie), non può far rima con ‘barbarie’ (barbarie)” e ribadendo il fatto che “non abbiamo il potere di vita e di morte sulle altre specie”.
Nonostante le numerose proteste lungo le vie di Tr eviso, nonostante le migliaia di firme con le quali i cittadini hanno richiesto lo stop al massacro, la Provincia non indietreggia, e anche il ricorso al TAR presentato da OIPA, ENPA, LAV è stato respinto senza una motivazione valida. La battaglia quindi non si arresta e, insieme alle altre associazioni, l’OIPA intende ricorrere al Consiglio di Stato, confidando sul fatto che almeno a Roma, i giudici amministrativi siano in grado di motivare le loro decisioni, distinguendosi così da quanto avvenuto a Venezia.

Erika Occhiello – Delegata OIPA Ferrara e provincia