DI CARNE “MUORE” LA NOSTRA SALUTE,
L’AMBIENTE E GLI ALTRI ANIMALI
28/10/15
Dopo aver revisionato oltre 800 studi epidemiologici che studiavano l’associazione fra carni rosse e insorgenza di cancro in tutto il mondo, l ’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, membro dell’OMS, ha deciso di catalogare le carni rosse e lavorate fra le sostanze che possono causare il cancro negli uomini.
Una notizia che non è nuova per chi, come l’OIPA, cerca di promuovere da anni uno stile di vita rispettoso nei confronti degli animali e dell’ambiente, ma che rappresenta sicuramente uno spunto di riflessione per tutti.
Non solo perché ad essere in gioco è la propria salute, ma soprattutto perché questa notizia scopre una realtà che tante lobby, tra cui quella degli allevatori (il settore zootecnico in Europa è l’unico esentato dai programmi di riduzione di emissione dei gas serra) hanno tutto l’interesse a occultare, tanto che stanno già mobilitando i loro “scudieri” per ridurre gli allarmismi.
Eppure, di carne “si muore”, non solo per i danni che provoca alla salute degli occidentali, che ingrassano a spese di circa tre miliardi di persone che soffrono di malnutrizione, come stimato dall’OMS, persone che potrebbero essere sfamate se soltanto le produzioni attuali di cereali e legumi fossero destinate al consumo umano, anziché per nutrire gli animali d’allevamento.
Di carne muore anche il nostro pianeta. Deforestazione, spreco di energia e di acqua, inquinamento, cambiamenti climatici, perdita della biodiversità. Secondo il World Watch Institute il consumo di carne è una delle principali cause di danno ambientale e l’impatto degli allevamenti intensivi sul pianeta minaccia seriamente il futuro dell’umanità.
E la carne che muore sono migliaia e migliaia di animali sfruttati negli allevamenti intensivi come macchine da riproduzione. Una vita, brevissima, costellata solo di dolore e sofferenza. Nessuno conosce i loro volti, non hanno il diritto ad un’identità, sono solo esseri smembrati che si spengono nell’anonimato.
Come consumatori abbiamo un grande potere per direzionare il mercato: scegliere di cambiare il proprio stile alimentare significa attuare un cambiamento concreto ed immediato per salvare la Terra, gli Altri Animali e la nostra salute.
Organizzazione Internazionale Protezione Animali
Organizzazione Non Governativa (ONG) affiliata al Dipartimento della Pubblica Informazione (DPI)
e al Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) dell’ONU OIPA Italia Onlus
Codice fiscale 97229260159 Riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente (DM del 1/8/07 pubblicato sulla GU 196 del 24/8/07)
Sede legale e amministrativa: via Gian Battista Brocchi 11 – 20131 Milano -
Tel. 02 6427882 – Fax 02 99980650
Sede amministrativa: via Albalonga 23 - 00183 Roma -
Tel. 06 93572502 – Fax 06 93572503 info@oipa.org – www.oipa.org