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CRIMINE ANIMALE: OIPA ED ECAMPUS PORTANO
LA TUTELA DEI DIRITTI ANIMALI ALL’UNIVERSITA’

22/5/15

Il 22 maggio scorso l’OIPA e l’Università telematica eCampus hanno unito le forze per puntare i riflettori su una tematica di fondamentale importanza: la tutela dei diritti animali dal punto di vista legale e giuridico. Si è trattato di un’occasione importante che ha riunito relatori di primo piano permettendo di portare le battaglie che l’OIPA porta avanti ogni giorno in un’aula universitaria gremita di studenti, ma non solo, dimostrando l’attualità dell’intento concreto di edificare un sistema di norme completo ed efficace in materia, oltre che l’aumentata sensibilità delle persone che sempre più vedono gli animali come esseri senzienti in grado di provare emozioni e non solo come oggetti di cui disporre a proprio uso e consumo.

Con un’interessante introduzione la Preside della Facoltà di Giurisprudenza, prof.ssa Elisabetta Bertacchini, ha sottolineato che, al di là dell’amore che si possa o meno provare nei confronti degli animali, è un preciso dovere civico rispettarli e proteggerli, dovere regolamentato dalle norme in vigore. Ha inoltre invitato a riflettere sulla relazione indiretta, dimostrabile solo empiricamente e frutto di un parere soggettivo, tra la sensibilità e l’intelligenza, la cultura personale e il grado di evoluzione mentale, sfruttando come spunto citazioni di Gandhi ed Einstein. Ecco l’importanza della partecipazione al convegno, oltre che della Facoltà di Giurisprudenza, anche della Facoltà di Psicologia, per cercare di analizzare anche i fattori antropologici psicologici che possono condurre a condotte di maltrattamento e noncuranza nei confronti degli animali non umani.

“L’OIPA - esordisce Massimo Pradella, Coordinatore Nazionale delle Guardie Eco-Zoofile - nasce in Svizzera nel 1981 come organizzazione non governativa, con lo scopo di federare tutte le associazioni di protezione animali del mondo, e riunisce oggi ben 214 leghe membro. Affiliata al Dipartimento della Pubblica Informazione dell’ONU e membro in stato consuntivo dell’ECOSOC-Consiglio Economico e Sociale dell’ONU, l’OIPA persegue i propri obiettivi avvalendosi di un gran numero di volontari e di guardie eco-zoofile”. Ha quindi approfondito il ruolo delle guardie zoofile, spiegando che dopo aver riscontrato un reato, le guardie intervengono raccogliendo gli elementi probatori ed eventualmente procedendo al sequestro, al fine di interrompere la condotta illecita, evitare la reiterazione del reato o assicurare una fonte di prova. Viene redatta quindi una comunicazione di notizia di reato inviata alla Procura della Repubblica che, una volta accolta, rende il Pubblico Ministero titolare dell’indagine.

Pradella ha quindi illustrato alcuni interventi effettuati dalle guardie zoofile OIPA in Italia, tra i più rappresentativi quelli frutto di un accordo tra il Nucleo di Verona e la Polizia Stradale, al fine di istituire controlli ad automezzi che trasportano animali vivi; l’importante risultato conseguito in un’abitazione privata di Pachino (CL), dove le guardie zoofile di Caltanissetta hanno trovato e posto sotto sequestro un allevamento amatoriale di cani di razza detenuti in condizioni igieniche precarie e in evidente stato di denutrizione; o ancora il sequestro di un allevamento con 500 bovini che è stato posto sotto sequestro in quanto l’allevatore aveva proceduto alla decornazione dei vitelli non attenendosi alla procedura medico-veterinaria prevista.
Nell’intervento successivo Edoardo Stoppa, reporter inviato di Striscia la Notizia, ha evidenziato l’importanza di dare risalto mediatico ai casi di maltrattamento di animali. La messa in onda del programma all’orario di cena – una fascia oraria strategica - permette di sensibilizzare milioni di telespettatori appartenenti a tutte le fasce di età, inclusi i bambini; ed è proprio sui bambini che occorre porre maggiore attenzione, perché formare in età infantile al rispetto degli animali quali esseri senzienti, aiuta a costruire una società del futuro responsabile e consapevole.

L’avvocato Marianna Sala ha ripercorso l’evoluzione normativa avvenuta dopo gli anni ’90, prima dei quali gli animali erano tutelati dal diritto amministrativo solo per ragioni di igiene e salute pubblica. La definizione residuale in diritto civile, di fatto, considerava gli animali “cose”. Fu solo dopo il 1990 che la legislazione in materia di tutela degli animali ha iniziato a svilupparsi e prendere corpo, a livello europeo con il Trattato di Lisbona e con la Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da Compagnia, e a livello nazionale con le leggi 281/91, in materia di animali da affezione e prevenzione del randagismo, L.189/2004 con la quale vengono introdotti nel Codice Penale i reati di uccisione e maltrattamento di animali, leggi inerenti al Codice della Strada che prevedono l’obbligo di soccorso in caso di animale ferito ed esonero dal rispetto del Codice in caso di trasporto di urgenza di un animale ferito, Riforma del Condominio che consente ufficialmente la detenzione di animali nei condomini, e la Direttiva Europea recepita dall’Italia che vieta la commercializzazione di prodotti cosmetici testati sugli animali, sia come prodotti finiti che i singoli ingredienti.

Si evince che la forza legislativa gradualmente sta portando gli animali a vedere riconosciuti i diritti fondamentali che dovrebbero spettare loro; a tale proposito il Pubblico Ministero della Procura di Torino, dott. Marco Sannini ha spiegato come l’apparato normativo enunciato venga poi trasformato in azioni normative in fase di processo. L’acquisizione della notizia di reato avviene contestualmente al riscontro di un illecito penale da parte degli organi di Polizia Giudiziaria e, in questa prima fase di indagini preliminari, si formula un’ipotesi di accusa sulla base delle fonti di prova. Successivamente, in fase di dibattimento, le fonti diventano prove sulla base delle quali viene espresso un giudizio di responsabilità. Nella prima fase gli organi di polizia giudiziaria posso richiedere al PM accertamenti urgenti che costituiranno prove irripetibili che sosterranno il giudizio in sede di dibattimento. Questi accertamenti urgenti possono considerarsi un ottimo strumento ad esempio laddove, come nel caso dell’art.544 sexies C.P., il sequestro si trasforma automaticamente in confisca.

La causa di non punibilità per la particolare tenuità del fatto entrata in vigore nel 2015 e fortemente osteggiata dalle associazioni animaliste, di fatto stabilisce che una condotta illecita sia punibile solo laddove la pena sia superiore ai cinque anni, escludendo quindi in toto tutti i reati a danno degli animali. Fortunatamente l’art.131 bis C.P. al secondo comma specifica che la punibilità è da escludersi laddove si sia agito “[…] per motivi abietti o futili, o con crudeltà, anche in danno di animali […]”.
Molti passi avanti sono stati fatti, ma molti altri ancora devono ancora essere fatti e, sia l’on.Michela Brambilla sia l’on. Luigi Lacquaniti, nei loro interventi hanno confermato l’impegno in sede parlamentare per permettere che ciò avvenga.

L’on. Brambilla è già stata autrice di molte iniziative legislative, alcune delle quali portate a compimento con successo, come ad esempio le normative introdotte, a seguito del caso Green Hill per regolamentare gli allevamenti di animali destinati alla sperimentazione scientifica, e l’accordo siglato con Trenitalia che consente di essere accompagnati dal proprio animale quando si viaggia in treno. Purtroppo, come ha illustrato l’on. Lacquaniti, queste proposte di legge affrontano sempre un arduo iter per raggiungere l’approvazione, essendo corredato da pregiudizio e scarso interesse verso la causa. I tempi per la presa in carico sono lunghi e la posizione gerarchica riservata rispetto alle altre proposte di legge è decisamente secondaria. Come ha poi potuto ricordare il medico veterinario Dott. Massimo Millefanti, il veterinario che interviene a supporto della Polizia Giudiziaria quale organo tecnico, va a verificare che siano rispettate le cinque libertà fondamentali enunciate nel Brambell Report, ovvero la libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione, la libertà dai disagi ambientali, la libertà da disagi e traumi, la libertà di poter manifestare le caratteristiche comportamentali specie-specifiche e la libertà dalla paura e dallo stress. E’ di notevole importanza notare, come sosterrà anche Webster successivamente, che il benessere animale venga finalmente considerato alla stregua non solo della salute fisica, ma anche dell’aspetto mentale dell’animale.

Francesco Rovetto, psichiatra, in conclusione del convegno, ha portato alla luce la correlazione tra condizioni dell’infanzia e l’insorgere in età adulta di problemi nella sfera psichica quali il disturbo asociale della personalità. La presenza di violenza nella vita di un infante provoca nell’adulto disturbi psichici che spesso sfociano in violenza nei confronti degli animali: la violenza esercitata da questi elementi patologici nella maggior parte dei casi può considerarsi l’anticamera della violenza scagliata contro gli uomini. Statisticamente questa violenza trova la sua massima espressione in individui di sesso femminile, soggetti più sadici e strateghi. Una corretta e sana formazione dell’infante, in un ambiente armonioso e privo di violenza nel quale si insegna il rispetto degli animali, produrrà un adulto equilibrato e consapevole delle sofferenze fisiche ed emotive che un animale è in grado di provare.
La grande partecipazione e seguito avuto da quest’iniziativa è senza dubbio un buon auspicio per il raggiungimento dell’obiettivo per il quale l’OIPA è nata: poter finalmente dare voce a chi non ce l’ha tramite un sistema legislativo che tuteli gli altri animali grazie a norme che li considerino portatori di diritti e che prevedano pene certe e commisurate per i trasgressori.





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