Caccia alle Foche - Aggiornamento del 14 aprile 2005

Il 22 marzo 2005 il Console Generale del Canada in Italia, Peter Mc Govern, ci ha fatto pervenire un fax ufficiale che ci informa dell’avvenuta consegna a mezzo borsa diplomatica all’On. Geoff Regan, Ministro della pesca e degli Oceani di Ottawa in Canada delle oltre 13.000 firme contro lo sterminio dei cuccioli di foca.

Contemporaneamente veniamo a sapere che una dozzina di animalisti che protestavano contro la caccia alle foche sono stati arrestati sul Golfo di San Lorenzo, in Canada, per avere ripreso alcune immagini dell'annuale carneficina e per essersi trovati nella zona di un miglio nautico proibita a chi non ha il permesso d'accesso.
Paul Watson, della Sea Shepherd Conservation Society, un'organizzazione animalista, ha riferito che uno dei manifestanti, John Vasic, è stato aggredito e picchiato sul viso, mentre la sua macchina fotografica veniva distrutta.
”Ho immediatamente chiamato la guardia costiera -racconta Watson-, ma invece di arrestare l'aggressore hanno arrestato Vasic”.

Di questi giorni la notizia secondo cui alcuni animalisti della Lav sono andati sui luoghi della strage, per denunciare e documentare l'ennesimo massacro di foche, insieme ad una troupe del TG 2, a un giornalista del settimanale Vanity Fair Italia ed a una fotoreporter.
Dal loro reportage si apprende: “Abbiamo assistito allo sterminio di centinaia di foche; abbiamo visto i cacciatori scuoiare con i coltelli foche ancora vive. Nessun cacciatore, inoltre, ha effettuato il test obbligatorio per legge per controllare se i cuccioli fossero morti prima di procedere allo scuoiamento. Per lunghe ore siamo stati testimoni della violenza e della crudeltà con cui vengono uccisi i cuccioli di foca.
Violenza, sangue, crudeltà e illegalità diffusa sono la realtà della caccia alle foche in Canada, che le autorità locali continuano a negare; tutto questo con la complicità dell'Italia, maggior Paese trasformatore al mondo di prodotti di foca .
Ad un certo punto la violenza si è rivolta anche contro di noi: un gruppo di una decina di cacciatori ci ha ripetutamente aggredito. La troupe del TG2 ha ripreso l'aggressione”.

Tutto questo è certamente demoralizzante e a volte ci si sente impotenti di fronte ai molti interessi che accompagnano queste crudeltà ma questo non ci impedisce di continuare a lavorare per fare in modo che le atrocità di questi giorni non si ripetano in un prossimo futuro.
Pertanto continua a protestare scrivendo lettere, fax, mail.

Guarda come fare su

http://www.oipaitalia.com/caccia/campagne/canada/foche.html