Oggi a Torino si festeggia una giornata di vittoria, quella sancisce il diritto alla libertà degli Altri Animali e il diritto dei cittadini di fruire liberamente di un’area pubblica. Zoom spa, la società di Cumiana che si era aggiudicata l’appalto per la riqualificazione del Parco Michelotti con il progetto di un bioparco, nient’altro che una nuova prigione per animali esotici e “da fattoria”, ha fatto un passo indietro e ha rinunciato.

L’addio al bioparco è stato siglato proprio ieri sera in accordo con il Comune di Torino: “non esistono più i presupposti imprenditoriali per la stipula della convenzione” ha dichiarato l’amministratore delegato di Zoom. Diverse le motivazioni della rinuncia addotte dalla società, già proprietaria di uno zoo a Cumiana. Non solo la questione sicurezza e la valutazione d’impatto ambientale prospettata dal Comune, delle cui spese Zoom si sarebbe dovuta far carico, ma soprattutto il ricorso al TAR presentato dalle associazioni animaliste tra cui l’OIPA, che da due anni con presidi, appelli di protesta, manifestazioni e in continuo dialogo con le istituzioni, si è sempre schierata in prima linea insieme al Coordinamento NO ZOO per scongiurare l’apertura di un nuovo penitenziario dove rinchiudere gli Altri Animali.

Un altro passo avanti verso la civiltà che fa onore al Comune di Torino, che anziché privatizzare l’area verde del Parco Michelotti svendendo un patrimonio pubblico, ha scelto di restituirla ai cittadini per progettarla in modo condiviso.

LA STORIA DEL PARCO MICHELOTTI

19 aprile 2017 – NO AGLI ZOO, NO ALLA SVENDITA DEL PATRIMONIO PUBBLICO: INVIA L’EMAIL DI PROTESTA PER DIRE BASTA AGLI ANIMALI IN GABBIA

1987, Torino –  Chiude i battenti lo zoo del parco Michelotti. E’ la fine della prigionia per gli animali detenuti nella struttura. E’ la vittoria di una battaglia per la giustizia: il diritto di ogni animale a vivere libero nel proprio ambiente naturale.

2017, Torino – A trent’anni di distanza c’è ancora chi, sulle ceneri del vecchio zoo, vuole creare un nuovo penitenziario dove ingabbiare gli animali. Ma niente paura, perché come garantisce Zoom spa, la società privata che si è aggiudicata l’appalto per la riqualificazione del Parco Michelotti, già proprietaria di uno zoo in provincia di Torino, non ci saranno animali catturati o acquistati da mercanti, ma solo quelli che seguono programmi di allevamento e riproduzione in cattività, allo scopo di conservarli dal rischio di estinzione. Niente più gabbie, ma solo comodi recinti dove gli animali selvatici potranno godere di tutti i comfort, tanto che non dovranno neanche scomodarsi per procacciarsi il cibo, liberi di essere in tutto e per tutto dipendenti dai biologi del parco che si occuperanno di loro per tutta la durata della loro vita.

Il progetto proposto da Zoom spa al Comune di Torino prevede la realizzazione di una voliera, di una “fattoria didattica” con animali “domestici” provenienti da tutto il mondo, di una “biosfera” dedicata all’ambiente tropicale e di un “ecosistema del Rio delle Amazzoni” con animali esotici. Tutto questo dovrebbe sorgere su un parco pubblico affiancato da un corso cittadino a grande scorrimento il cui traffico aumenterebbe notevolmente i disagi per i residenti.

Di fronte ad un piano aberrante, avvallato dalla nuova amministrazione comunale, eletta sulla base di un programma che prevedeva un esplicito NO ad ogni forma di detenzione di animali e di privatizzazione degli spazi pubblici, il Comitato No zoo, di cui fa parte l’OIPA, sta organizzando una mobilitazione nazionale che culminerà con la manifestazione “NO AGLI ZOO NO ALLA SVENDITA DEL PATRIMONIO PUBBLICO, A DIFESA DELL’AMBIENTE E DEI BENI COMUNI” che si terrà a Torino il 27 maggio 2017. https://www.eppela.com/it/projects/13186-ritorno-al-passato-zoo-in-centro-a-torino-no-grazie

Nel frattempo, l’OIPA v’invita a unirvi alla protesta del Coordinamento NO ZOO nei confronti della Pubblica Amministrazione della città di Torino, che sotto la minaccia di fantomatiche multe plurimilionarie, che appaiono del tutto inverosimili da un punto di vista legale, smentisce quanto promesso in campagna elettorale.

INVIA LA MAIL DI PROTESTA

Indirizzi a cui verrà inviata la mail
segreteria.sindaca@comune.torino.it, segreteria.vicesindaco@comune.torino.it, segreteria.assessorerolando@comune.torino.it, segreteria.assessoreschellino@comune.torino.it, segreteria.assessoregiannuzzi@comune.torino.it, segreteria.assessoresacco@comune.torino.it, segreteria.assessorepatti@comune.torino.it, segreteria.assessoregiusta@comune.torino.it, segreteria.assessorelapietra@comune.torino.it, segreteria.assessoreleon@comune.torino.it

Testo della mail di protesta
Gentili Signori, con la presente mi unisco alla protesta del Coordinamento NO ZOO di Torino, chiedendo che nella gestione dell’ex zoo di Parco Michelotti, venga escluso qualsiasi utilizzo di animali vivi, riqualificando il sito in oggetto mediante iniziative didattiche e ludiche rivolte alla conoscenza dell’ambiente fluviale, tutelandolo altresì la dimensione pubblica del parco, affinchè rimanga fruibile da tutti i cittadini. Riproporre un modello “zoo” nella veste moderna di “bioparco”, non potrà che veicolare il paradigma dell’animale-oggetto, inteso come forma di intrattenimento, un messaggio altamente diseducativo per le nuove generazioni, ancora di più quando ad assecondare degli scopi puramente commerciali, sono enti pubblici e istituzionali. Distinti saluti

Mailbombing contro la strage di mamme e cuccioli di daino della Pineta di Classe

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