Fame nel mondo

Nel 1999 la popolazione mondiale ha superato i 6 miliardi ed entro il ventunesimo secolo supererà i 10. Già oggi 2 miliardi di persone sono malnutrite e quasi 1 miliardo vivono ai limiti della sopravvivenza. È impossibile alimentare tutta l’umanità con una dieta come quella dell’americano o dell’europeo medio, in cui oltre il 60% delle proteine deriva da fonti animali. Esiste un forte squilibrio nella distribuzione delle risorse in cui il consumo di carne ha un ruolo significativo. La produzione di carne necessita enormi quantità di prodotti vegetali da destinare all’alimentazione degli animali allevati e quindi grandissime estensioni di terreno da adibire al pascolo o alla coltivazione di foraggio. Circa un terzo della produzione cerealicola mondiale viene utilizzata per il bestiame e ben il 65% di tutta la terra coltivabile serve ad alimentare gli animali negli allevamenti, mentre nel terzo mondo centinaia di milioni di persone muoiono letteralmente di fame.
Se gli alimenti vegetali anziché essere utilizzati per alimentare il bestiame fossero direttamente destinati al consumo umano, si potrebbero nutrire centinaia di milioni di persone affamate nel mondo.
Destinando un ettaro di terra all’allevamento bovino otteniamo in un anno 66 Kg di proteine. Destinando lo stesso terreno alla coltivazione della soia otterremmo nello stesso tempo 1848 Kg di proteine, cioè 28 volte di più!