MILANO - 15 MARZO 2008
IN 3.000 A MILANO PER URLARE “NO ALLE PELLICCE”



Photographer Alessandro Gallo - Assistant Alessandra Binda


Photographer Alessandro Gallo - Assistant Alessandra Binda

Guarda il Reportage fotografico di Michela Comisso

Sabato 15 marzo 2008 si è svolta la manifestazione nazionale contro le pellicce, in occasione del Mifur, il Salone Internazionale della Pellicceria e della Pelle, l’appuntamento annuale dedicato allo stile della pelle e delle pellicce.
Manifestare in occasione del Mifur è stato molto importante perché è in occasione di questa fiera che viene decisa la nuova collezione invernale di capi in pelle e pelliccia.
Se è vero che il mercato delle pellicce è sensibilmente in crisi, è altrettanto vero che i bordi in pelliccia delle giacche sono purtroppo divenuti una moda anche tra i giovani e noi dobbiamo far sapere loro che questi capi nascondono una vera e propria crudeltà.
Nei giorni scorsi l’OIPA aveva ricevuto alcune telefonate da parte di pellicciai che insultavano il nostro lavoro teso ad informare attraverso spot radio, pubblicità su giornali e volantini informativi, quanto si cela dietro il mercato della pelliccia.
In una di queste telefonate il pellicciaio rivendicava la sua natura ambientalista, dichiarando: “Gli animali uccisi per le pellicce provengono esclusivamente da allevamenti appositi”.
Forse il pellicciaio fa finta di non sapere che le pellicce e i capi contenenti bordi di pelliccia nascondono delle vere e proprie sofferenze per gli animali allevati negli allevamenti intensivi che sono dei veri e propri lager.

L’appuntamento alle 14.30 a Milano in Piazza Castello dove si sono ritrovati migliaia di cittadini e i rappresentanti delle varie associazioni animaliste, tra cui: Animals Asia Foundation, Animalisti Italiani, Animals Emergency, Associazione Dogwelcome, Ayusya, Associazione Vegetariana Italiana, CEDA Comitato Europeo Difesa Animali, City Angels, Collettivo Animalista, Diamoci la Zampa, Divieto D’Accesso, Gaia Animali e Ambiente, LAC Lega Abolizione Caccia, LAV Lega Anti Vivisezione, LEAL Lega Antivivisezionista, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, LIMAV Medici Internazionali, Movimento Vegetariano No alla Caccia, Oasiverde, Progetto Gaia, Progetto Vivere Vegan, Save the Dogs, Vita Animale, Vita da Cani, Vita Universale

 

Tutti con la voglia di gridare a gran voce: “No alle pellicce”, “Le pellicce grondano sangue”, “La sua vita vale molto di più di una pelliccia”, “Pellicce, eleganza criminale”, “Ma quale eleganza, ma quale vanità, la pelliccia è solo crudeltà”, “Sai che anche gli animali hanno un’anima”.

Paolo Limiti, testimonial della manifestazione, ha usato parole molto dure e incisive contro l’uso delle pellicce.
Alla manifestazione contro le pellicce aveva aderito all’ultimo minuto anche Michela Vittoria Brambilla (PdL), che in accordo con gli organizzatori aveva deciso di divulgare la notizia ai propri organi di stampa per appoggiare l’iniziativa contro il Mifur e le pellicce.
Purtroppo una manciata di persone ha iniziato ad insultarla e a minacciarla, contribuendo in questo modo a far sì che i giornalisti si concentrassero su questo episodio piuttosto che sulla manifestazione.
Così ha dichiarato: “Non vado solo dove mi acclamano. La causa animalista è un tema trasversale, abbracciato anche da chi politicamente non la pensa come me. Le persone maleducate poi si trovano ovunque”.
Alla manifestazione ha aderito anche Sara Valmaggi (PD) che ha dichiarato: “Per impegni precedentemente assunti non potrò essere presente alla manifestazione di sabato 15 marzo. Aderisco comunque al Vostro appello in difesa degli animali”.
Questo a dimostrazione che l'OIPA si è sempre distinta per essere una delle poche Organizzazioni veramente apartitica.

La perseveranza, il lavoro serio e l’impegno costante possono permettere di raggiungere obiettivi importanti.
Il silenzio è il peggiore nemico degli animali: diffondere appelli, firmare petizioni, condividere le notizie, manifestare contro le pellicce e il Mifur sono piccoli gesti che forse a noi richiedono poco tempo, ma possono fare la differenza e rendere giustizia a chi non ha voce.

Di seguito il Reportage fotografico di Michela Comisso