Maki e Joy sono due cani di quartiere vittime di un pestaggio a dir poco efferato e violento. Ci troviamo di fronte ad uno di quei casi di violenza cieca, ingiustificata e terribile, capace quasi di stroncare per sempre la vita di due dolcissimi ed innocenti cani; di fronte a casi come questi non possiamo altro che provare sconforto, amarezza, rabbia ma soprattutto incredulità: ma chi, e come, può essere in grado di fare una cosa del genere?

Ci troviamo a Gallipoli, sulla strada di Servizio della statale 101, zona industriale. Maki e Joy sono due dei cani di quartiere di quella zona che vengono accuditi giornalmente dai volontari dell’OIPA di Lecce, da volontari liberi e dall’associazione Argo: amati, sfamati, chippati e sterilizzati, vivono la loro vita liberi, gironzolando senza creare problemi, attirando la simpatia e l’affetto di moltissime persone ma, purtroppo, anche l’odio cieco di persone che definire pericolose è dire poco.

È sabato pomeriggio e Maki, una meticcia di taglia grande, stranamente non si trova: bastano poche ricerche per notare il suo corpo in un canale, gettata tra i rifiuti, completamente agonizzante e incapace ad alzarsi. Condotta d’urgenza dal veterinario, è emerso un quadro preoccupante:corpo vertebrale fracassato in più punti e, questo forse il dettaglio più cupo e preoccupante,sospetti di violenza nell’ano, da cui fuoriusciva sangue. Questi segni di violenza, che hanno subito portato ad escludere un incidente automobilistico, hanno confermato che Maki è stata picchiata con colpi ripetuti e violenti e, peggio, forse anche seviziata. Esami approfonditi hanno mostrato che le botte hanno rotto il corpo vertebrale della zona lombo-sacrale e fatto fuoriuscire il sangue interno dall’ano. Spaventata e traumatizzata, Maki è ora ricoverata: sta facendo una terapia per il dolore per attenuare la sofferenza e dovrà stare immobile finché l’infiammazione alle vertebre si attenuerà, dopo di che i veterinari valuteranno come intervenire per fare in modo che possa tornare a camminare come prima.

Lunedì, sempre sulla stessa strada, da un’officina si intravede un cane nero, agonizzante, in una pozza di sangue, che soffre e fatica ad alzarsi: si tratta di Joy, altro cagnone nero di quartiere accudito dai volontari. Mandibola rotta, asportazione dei denti e tanto dolore: dalla visita veterinaria è emerso che, a causare tutto questo, è stato un calcio o una bastonata. Anche Joy è ora ricoverato, sotto terapia del dolore, ma, anche se senza denti, riesce già a mangiare da solo.

L’OIPA, nella speranza che la giustizia scopra e punisca in modo esemplare questi atti di violenza, è pronta a effettuare non solo una denuncia per maltrattamento e tentata uccisione di animale, proprio come già fatto anche dal Sindaco della città, ma chiede alle autorità maggiori tutele in termini di sicurezza, anche attraverso la richiesta di posizionare delle telecamere su quella strada e nella zona industriale, in modo da sventare ulteriori atti così terribili. Fortunatamente, quando si riprenderà, Maki sarà accolta in uno stallo casalingo, mentre Joy sarà adottato proprio da colui che l’ha trovato sofferente.