Oggi 22 aprile si celebra il 41esimo anniversario della Giornata della Terra. Un evento creato nel 1970 dall’attivista americano John McConnell per onorare il nostro pianeta.
La giornata della terra dovrebbe essere celebrata ogni giorno, senza bisogno di una particolare festa per ricordarcelo. Dovremmo imparare tutti nel quotidiano a rispettarla, preservala e ad amarla perché è il luogo che, senza chiedere nulla in cambio, ci ospita e ci consente di vivere. Danneggiarla, deturparla, devastarla, significa soltanto una cosa: far del male e distruggere noi stessi.

Un progetto in atto per la conservazione della natura promosso dalle Nazioni Unite è il cosiddetto 30BY30 che vede coinvolti numerosi paesi nel mondo e ha l’obiettivo di voler rendere il 30% della superficie terrestre “area protetta” entro il 2030. La percentuale raggiunta è circa il 15%, ma è bene ricordare che un’area protetta non sempre significa che sia anche ecologicamente intatta.

Lo sapete che soltanto il 3% del pianeta in cui viviamo è ad oggi ecologicamente intatto?

E questo sta a significare che soltanto una percentuale irrisoria del pianeta rispetta 3 principi fondamentali: la presenza di un habitat intatto e non toccato dall’uomo, un numero di specie che si sono estinte a causa dell’intervento umano basso (o nullo), e la presenza di biodiversità sufficiente a garantire una piena efficienza ecologica.
Quest’anno il tema deciso dal Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) in occasione di questa celebrazione è “Risanare la Terra”, in cui viene sottolineata la grave perdita delle biodiversità e dell’estinzione delle specie.
Non dimentichiamoci, infatti, che noi esseri umani condividiamo il pianeta con una miriade di altri esseri viventi che con noi costituiscono degli ecosistemi fondamentali alla sopravvivenza e che come noi hanno il diritto di essere rispettati, tutelati e protetti.

Iniziamo da oggi a guardarci intorno e mettere in atto condotte virtuose che tutelino il nostro Pianeta e tutti i suoi abitanti. Proviamo a partire dalla raccolta differenziata, proviamo a evitare gli sprechi e iniziare una dieta cruelty free.