Giustizia, verità e una condanna esemplare per i 4 assassini di Angelo:  questo lo slogan che i volontari dell’OIPA di Pavia hanno gridato durante la manifestazione dell’8 ottobre 2016 per Angelo, il randagio barbaramente ucciso a San Gineto, in provincia di Cosenza. Tantissime le adesioni dei cittadini sdegnati e arrabbiati provenienti anche da tanti comuni della provincia così come delle associazioni locali, tutte unite nell’affollato corteo partito alle 15.30 da Ponte Coperto e che ha percorso tutto il centro storico della città per stigmatizzare il gravissimo episodio di violenza culminato con la tortura e l’uccisione di un cane randagio cui è stato attribuito il nome di Angelo.

Art. 544-bis del Codice penale. “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagioni la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”.  C’è una legge che punisce per il reato di uccisione di animali e come tale va applicata. Non è possibile che rimanga impunito un atto lesivo della dignità e della vita di un essere senziente che non aveva alcuna colpa per meritare le atrocità che gli sono state inflitte.