L’area cani è vista da molti come l’ultima spiaggia per la sopravvivenza del cane che vive in città. In effetti si tratta spesso di fazzoletti di verde incastonati come gemme preziose in distese di asfalto che non lascerebbero scampo ai proprietari alla disperata ricerca di un qualche ciuffo d’erba per far sgambare e  annusare il proprio quattro zampe. Diventa un vero e proprio porto sicuro, inoltre, per tutti coloro che non potrebbero mai liberare il proprio cane dal guinzaglio senza rischiare di morire di crepacuore o senza investire buona parte della giornata nel cercare di riacciuffarlo.

Le aree cani sono quindi molto utili perché per molti cani rappresentano l’unica possibilità di stare liberi, di correre e di socializzare con altri cani, ma rischiamo purtroppo di trasformarsi nella “tomba” del cane.

Nelle aree cani non è infatti raro vedere cani guardare annoiati al di là della recinzione completamente ignorati dal proprietario immerso in una conversazione telefonica o qualsivoglia altra attività si possa fare con uno smartphone (se non persino fuori dal cancelletto dell’area cani), cani in evidente difficoltà per colpa dell’invadenza di altri cani cercare aiuto in un proprietario troppo impegnato a chiaccherare con altri per rendersene conto, cani annoiati pronti a saltare le recinzioni ad ogni minimo stimolo esterno inseguiti da proprietari non in grado di riprenderli, cani sgridati perché hanno osato mostrare i denti ad un altro cane che “poverino voleva solo giocare e in area cani non ci si può mostrare aggressivi”, cani ipereccitati per aver rincorso ore la pallina lanciata dal proprietario con la mano destra mentre con la sinistra invia e-mail di lavoro …e chi più ne ha più ne metta. Sono purtroppo molte le scenette poco edificanti a cui si può assistere osservando il mondo delle aree cani, e questo spesso accade anche perché sono state mal strutturate (spazi troppo ristretti, reti troppo basse, ubicazione infelice ecc.).

L’obiettivo non è tuttavia demonizzarle. Come specificato inizialmente, possono essere davvero un valido ausilio per migliorare la vita del cane cittadino, a patto che vengano usate con intelligenza e senza mai perdere di vista non solo i bisogni del cane in generale, ma del proprio cane in primis!

Va infatti tenuto presente che le aree cani falsano i momenti di incontro e socializzazione tra i cani imponendo spazi e tempi che possono innescare nervosismi e malintesi. La mancanza di possibilità di fuga può inoltre rendere irritabili e preoccupati cani insicuri o paurosi, generando reazioni di aggressività che in condizioni di libertà non avrebbero avuto ragione d’esistere. Se infatti il mio cane non ama particolarmente l’interazione con i propri simili per qualsivoglia motivo, non è certo obbligandolo ad una full immersion quotidiana che lo renderò un cane socievole, anzi!

Non va inoltre vissuta come un luogo in cui liberare il cane lasciandolo in “autogestione”: la passeggiata deve essere un momento in cui rinsaldare e far evolvere la relazione con il cane attraverso attività e giochi condivisi. Il gioco con gli altri cani va quindi sorvegliato per intervenire prontamente nel caso in cui il compagno a quattro zampe mostrasse segni di disagio, e lo spazio cintato deve essere sfruttato per fare nuovi giochi o esercizi insieme.

Nessuna area cani può tuttavia competere con l’appagamento che regalerete al vostro cane portandolo in un ampio parco, nei campi, o in un bosco a fare attività di esplorazione e perlustrazione in libertà. La novità dell’ambiente, gli odori della fauna selvatica, l’assenza di rumori urbani, i grandi spazi, la possibilità – all’occorrenza – di prendere distanza sia da voi che da eventuali altri cani, la possibilità di correre e rotolarsi negli odori più interessanti non sono sostituibili da nessun gioco di attivazione mentale perché rappresentano tutto ciò che significa essere cane e, a mio parere, a nessun cane dovrebbe essere negata la possibilità di correre libero in un bosco.

Non avete tempo? Avete paura che non torni al richiamo? Non sapete dove andare? A tutto c’è rimedio: si parte da una lunghina (guinzaglio di corda di minimo 5 metri), si pianifica una gita nel weekend, si cerca il campo o il boschetto più vicino a casa.

Allineatevi sui desideri del vostro cane e scoprirete che l’area cani inizia a stare stretta a anche a voi.

Autore

Alessandra Ferrari

Istruttore Cinofilo