Lo scorso 28 gennaio Il Consiglio di Stato ha riconfermato in via definitiva la validità dell’autorizzazione rilasciata dal Ministero della Salute per il progetto “Lightup” dell’Università di Torino, condotto in collaborazione con l’Università di Parma, che prevede la sperimentazione su sei macachi rinchiusi negli stabulari dei due Atenei.

Una sentenza che ha dell’incredibile e che arriva dopo che lo stesso Consiglio di Stato aveva sospeso i test ad ottobre 2020 per un “approfondimento scientifico analitico e motivato” da parte di un ente terzo chiamato a confrontarsi con le parti. Un confronto che, di fatto, non c’è stato, e che con questa sentenza condanna degli esseri innocenti a subire delle sofferenze atroci per degli esperimenti privi di validità scientifica, assolutamente non predittivi per la specie umana.

“Tu chiudi gli occhi per un istante, lui per sempre”: questo lo slogan della campagna dell’OIPA e della LIMAV (Lega Internazionale Medici per l’Abolizione della Vivisezione https://www.limav.org/) che per mesi ha accompagnato la nostra lotta per arrivare alla sospensione di un esperimento inutile e crudele.

Nati per essere cavie, i macachi verranno immobilizzati, resi ciechi tramite un intervento chirurgico, sottoposti a test ed esperimenti per cinque anni e poi, quando non serviranno più, saranno sottoposti ad eutanasia. Questo il loro destino siglato da quelle firme. Per una ricerca finanziata con 2 milioni di euro.

L’obiettivo? Ricreare un “modello animale” per lo studio delle persone che hanno perso la vista a causa di un danno cerebrale e non per problemi legati all’occhio.
“Il cervello non ha recettori del dolore” si giustificano i ricercatori, ma al tempo stesso contraddittoriamente si cautelano dicendo che siccome il progetto prevede una lesione unilaterale della corteccia visiva primaria, si ritiene opportuno stimare il livello di sofferenza atteso come grave”.

Ma cosa ne pensano gli italiani? Secondo il rapporto Eurispes 2018, l’80% vorrebbe che la vivisezione – perché di questo si tratta – venisse definitivamente superata e anche il mondo scientifico è sempre più orientato in tal senso. Non si tratta quindi solo di una battaglia delle associazioni animaliste, ma sono ormai moltissimi i medici e i ricercatori che chiedono maggiori finanziamenti per i metodi scientifici che escludono completamente lo sfruttamento degli animali, in virtù del fatto che nessun modello animale può sostituire con efficacia incontrovertibile il modello umano.

 “Crediamo che non sia necessario portare grandi argomentazioni per dimostrare quanto questo esperimento sia eticamente deprecabile – sottolinea Massimo Comparotto, Presidente OIPA Italia Onlus – Ma se l’aspetto etico non è sufficiente, non si può chiudere gli occhi di fronte all’inutilità scientifica attestata anche dalla LIMAV (Lega Internazionale Medici per l’Abolizione della Vivisezione)”.

 “Sono ormai trascorsi cinquant’anni da quando la sperimentazione sugli animali è stata giudicata non attendibile per la innegabile diversità genetica fra uomo ed altri animali – evidenzia il professor Bruno Fedi, (medico chirurgo specializzato in Urologia, Anatomia Patologica, Ostetricia e Oncologia, già docente in Urologia e primario in Anatomia Patologica, presidente onorario LIMAV Italia). – La ricerca scientifica è orientata in tutt’altra direzione – prosegue Fedi –  Di recente, infatti, ricercatori di grande livello, come Thomas Hartung e Arti Ahluwalia, hanno ottenuto da culture cellulari umane dei “mini-cervelli” ed altri organi sui quali la sperimentazione si è rivelata attendibile, perché in Italia siamo ancora fermi alla tortura dei macachi?
È inoltre da denunciare il fatto che tali esperimenti vengono condotti in segretezza per evitare critiche dalla comunità scientifica più evoluta, di conseguenze ogni abuso diventa lecito. Questo aspetto antidemocratico della ricerca scientifica è intollerabile dall’ intera società civile”

Ora, però, inspiegabilmente, questa sperimentazione dal sapore medievale ha avuto il benestare per la prosecuzione. Ma noi non ci fermiamo qui.
È noto che la capacità predittiva della ricerca sul modello animale è casuale e irrilevante. La nostra lotta per la vita continua in nome di una ricerca biomedica senza sofferenza che, nel 2021, è possibile e veramente attendibile.
Non è un sogno, è una realtà, e noi dell’OIPA e della LIMAV siamo a fianco dei 600.000 animali che, ogni anno, in Italia, vengono sacrificati per una sperimentazione crudele e non predittiva per la specie umana.

Informati sui metodi alternativi alla sperimentazione animale sul sito LIMAV https://www.limav.org/

Tutte le proteste e manifestazioni dell’OIPA in aiuto dei macachi di Parma e Torino  https://www.oipa.org/italia/parma-macachi-proteste/

L’ANTEFATTO

9 ottobre 2020 – SOSPESA LA SPERIMENTAZIONE SUI MACACHI NELLE UNIVERSITÀ DI TORINO E PARMA

Il Consiglio di Stato ha sospeso la sperimentazione sui macachi rinchiusi negli stabulari presso le Università di Torino e di Parma.

Gli esperimenti condotti sui sei primati che, ricordiamo, sarebbero destinati a diventare ciechi subendo atroci sofferenze a causa di esperimenti privi di validità scientifica, saranno quindi interrotti al fine di effettuare un “approfondimento scientifico analitico e motivato” tramite un ente terzo.
La sospensione, che durerà fino alla discussione collegiale in udienza pubblica fissata al 28 gennaio 2021, riguarda l’esecutorietà della sentenza appellata e gli atti impugnati in primo grado.