Ricordate Nonna Mafalda? Quando l’abbiamo conosciuta la scorsa estate era un cane arreso alla sua sofferenza. Salvata dagli angeli blu dell’OIPA di Caserta da un canile mal gestito e sovraffollato, Mafalda aveva bisogno urgente di cure. Dopo essere stata trovata con una zampa a brandelli, zampa che lei stessa si era staccata a morsi, era stata operata, rimanendo una cagnolina tripode. Ma dietro quell’atto di autolesionismo che si pensava legato allo stress della reclusione, si nascondeva una patologia neurodegenerativa a livello midollare che l’aveva portata alla paraplegia.

Grazie alla prezioso aiuto degli angeli blu dell’OIPA di Rovigo, che l’hanno accolta come primo cane ospite di Disabilandia e alle tante donazioni ricevute da tutti coloro che hanno scelto di sostenere le sue cure, i numerosi accertamenti veterinari cui è stata sottoposta e l’acquisto di un carrellino, Nonna Mafalda è stata accudita e seguita con amore fino ad oggi tramite un percorso di riabilitazione che le ha consentito di tornare a sorridere alla vita, ma la notizia che ci riempie il cuore di gioia è la sua inaspettata adozione da parte di una famiglia che, capace di guardare oltre la sua età e la sua disabilità,  ha scelto di starle al fianco per tutto il resto della sua vita.

 

 

27 luglio – LA STORIA DI NONNA MAFALDA: DONA SPERANZA INSIEME AGLI ANGELI BLU DELL’OIPA DI ROVIGO.

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La storia di Nonna Mafalda inizia diversi anni fa, in uno di quei posti dove i randagi entrano per non uscirne più, dove i cani sono abbandonati a se stessi senza speranza, perché chi li gestisce non ha alcun interesse a farli uscire né a garantire cure per aiutare gli ospiti più sofferenti.  Dopo essere stata trovata con una zampa a brandelli, oramai in cancrena, zampa che lei stessa si era staccata a morsi, Mafalda era stata operata, rimanendo una cagnolina tripode. Eppure nessuno sembrava essersi accorto di una patologia ben più grave che si nascondeva dietro quell’episodio di autolesionismo, in apparenza legato allo stress della reclusione. Soltanto la presenza degli angeli blu dell’OIPA di Caserta ha permesso di capire che Nonna Mafalda aveva bisogno di accertamenti più approfonditi. Dopo la convalescenza operatoria, infatti, non riusciva più ad alzarsi, era rimasta paralizzata anche all’altro arto posteriore e, non riconoscendolo come proprio, aveva iniziato a mordersi anche quello.

Grazie alla prezioso aiuto degli angeli blu dell’OIPA di Rovigo, che si sono offerti di accoglierla come primo cane ospite di Disabilandia, struttura specializzata nella cura di gatti disabili, oggi Mafalda sembra rinata. Ha a disposizione un giardino con tanti amici felini e tutto il cibo e l’acqua che desidera. I volontari dell’OIPA di Rovigo fanno i turni per starle vicino, non le fanno mancare nulla, le coccole e l’affetto che non ha mai conosciuto sono sempre a sua disposizione. E per farle sperimentare i suoi primi passi, le hanno procurato anche un bellissimo carrellino. Stanno tentando anche di farle usare di nuovo la zampa posteriore, alzandola con un lenzuolo e provando a farla camminare, ma non è facile.

Dagli accertamenti veterinari e dalla visita neurologica, è stata riscontrata una patologia neurodegenerativa a livello midollare che l’ha resa paraplegica. Dovrà eseguire ancora altri controlli, i valori del fegato sono risultati un po’ sballati, motivo per cui sarà sottoposta ad un eco addome e a una risonanza magnetica, che permetterà di capire l’origine della sua paralisi.

Gli angeli blu dell’OIPA di Rovigo stanno facendo tanti sacrifici per aiutarla e per continuare a seguire il suo percorso di riabilitazione, hanno bisogno di solidarietà: servono cure, l’aiuto di un esperto, fisioterapia, bende e garze per le medicazioni.

Chiunque, anche con pochi euro mensili, può diventare mamma a distanza di Nonna Mafalda, una cagnolona dolcissima e molto affettuosa, che dopo anni di prigionia e sofferenza, ha bisogno di rinascere per vivere serena almeno gli ultimi anni della sua vita.

Per informazioni su Mafalda e gli aiuti da offrire: Valentina Pasotto, Delegata OIPA Rovigo e provincia; Tel. 333 7083874; rovigo@oipa.org

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