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Priolo, Siracusa, ore 15. 50, nel pieno pomeriggio. Una dacia duster trascina per chilometri e chilometri un cane legato con una grossa catena. Un cittadino vede la scena, suona, insegue l’auto, intima al conducente di fermarsi, ma niente, il delinquente accelera e prosegue la corsa per altri 500 metri. Poi si ferma, stacca la catena dalla sua auto e avvolge il cane esanime dentro degli stracci e lo getta in campagna, dandosi alla fuga.

Sul posto accorrono immediatamente i volontari dell’OIPA di Siracusa, allertati dal cittadino che ha assistito alla scena raccapricciante: il cane è in fin di vita, la pelle a brandelli, con tutte le ossa di fuori, buttato nel terreno come spazzatura. Lo caricano in macchina e lo portano d’urgenza presso un veterinario che afferma di non aver mai visto una situazione così straziante.

Tutte le zampe fratturate, la mandibola fratturata, lesioni interne ed esterne, le ossa abrase, con segni d’usura dovuti al trascinamento sull’asfalto, una scena indescrivibile. Dopo due ore dall’inizio della sua agonia, questa povera anima martoriata si è spenta, fra atroci dolori. Maltrattato, seviziato, martoriato e ucciso da A. R. di Priolo Gargallo.

“Una sofferenza inaudita subita da un essere senziente che non si può accettare e che chiede giustizia – dichiara Massimo Comparotto, presidente dell’OIPA – Contro il responsabile di un atto inqualificabile e dalla violenza inaudita, l’OIPA sta predisponendo una denuncia, anche al fine di costituirsi come parte civile nel procedimento penale e si riserva di chiedere anche al Sindaco di Priolo di intervenire mediante un’ordinanza che vieti ad un soggetto socialmente pericoloso di detenere animali”.

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