Comunicato stampa
24 giugno 2025

Si è svolta oggi al Tribunale di Avezzano (AQ) la prima udienza del processo per rendere giustizia all’orsa Amarena, uno dei simboli del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm), brutalmente uccisa a fucilate nell’agosto del 2023. Nonostante fosse conosciuta per la sua docilità e l’assenza di comportamenti aggressivi, Amarena è stata uccisa a sangue freddo, lasciando orfani i suoi cuccioli.

L’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) aveva fin da subito preso parte alla battaglia di civiltà per Amarena, depositando – per il tramite dell’Avv. Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio Legale di OIPA Italia e portavoce del Presidente – denuncia per uccisione di animali al fine di poter partecipare al processo penale come parte civile nel processo. All’esito delle indagini preliminari, era emerso che l’orsa al momento dello sparo fosse innocua.

“OIPA Italia, come sempre, è in prima linea nelle aule giudiziarie per la tutela di chi non ha voce. Abbiamo depositato istanza di costituzione come parte civile nel processo al fine di rappresentare Amarena e i suoi cuccioli, così come il sentimento che la collettività prova verso gli animali” dichiara l’Avv. Taccani.

Nell’udienza di oggi, OIPA Italia ha depositato istanza di costituzione come parte civile grazie al patrocinio dell’Avv. Francesco Paolo Fornario del foro di Roma e il giudice si è riservato di sciogliere la riserva per l’udienza fissata per il prossimo 18 luglio.

L’OIPA continuerà a battersi per gli animali e per far sì che le leggi che tutelano la fauna selvatica – patrimonio indisponibile dello Stato riconosciuto anche dalla Costituzione – siano rigorosamente rispettate, affinché tragedie come quella di Amarena non si ripetano mai più.

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