Sei pronto per un cane?

di Alessandra Ferrari, Istruttore Cinofilo

Il cane è un compagno di vita e, proprio come accade con un amico, quello che lo lega a noi si basa su conoscenza, rispetto, affetto e piacere nello stare insieme. Tutto ciò nasce con il tempo, mano a mano che si entra nel mondo dell’altro, non è un abbinamento fatto a tavolino.

Chi sta prendendo in considerazione di regalare o regalarsi un cane, sta già affrontando la questione dal punto di vista sbagliato. Pensereste mai di scegliere un amico da un catalogo così come fareste per un paio di scarpe? Sicuramente no, perché la sostanziale differenza è che le scarpe sono un oggetto inanimato scelto in base a estetica e funzionalità, mentre un amico è un essere vivente che con cui instaurare una relazione. Troppo spesso la decisione di prendere un cane è molto più simile al processo di acquisto di un paio di scarpe, piuttosto che la scelta consapevole di scegliere un compagno di vita. Ecco perché invitiamo tutti coloro che hanno questa forma mentis, a non prendere un cane.

La vita con un amico a quattro zampe è infatti un’esperienza intensa e in grado di cambiare completamente la prospetti va sul mondo, ma può anche essere complessa e frustrante se non si parte con il piede giusto. Ecco perché prima di intraprendere questa avventura è fondamentale verificare di aver realmente compreso a cosa si sta andando incontro e, innanzitutto, qual è la risposta alla domanda “sarei in grado di soddisfare le necessità di un cane?”.
È infatti evidente che nessuno può essere felice se i suoi bisogni non sono soddisfatti e se il vostro cane non sarà felice la convivenza potrebbe diventare problematica. Per rispondere alla domanda, è necessario sapere quali sono davvero i bisogni del cane e superare la credenza diffusa secondo la quale è sufficiente cibo, qualche passeggiata e qualche carezza. Riconoscere al cane la sua “caninità” è il primo passo per impostare correttamente la relazione: l’antropomorfizzazione porta infatti a pericolosi estremismi che lo snaturano.

Il cane, in quanto tale, ha innanzitutto bisogno di appagare i suoi bisogni primari, come la fame, la sete, il sonno e il benessere fisico. Dovremo quindi assicurarci di sfamarlo e saziarlo, ma anche di garantirgli un ambiente tranquillo in cui possa riposare le ore necessarie (in media 16 per un cane adulto) e i controlli veterinari per mantenerlo in salute.

Dobbiamo poi ricordare che il cane è un animale sociale per definizione, quindi vivere il nucleo famigliare e partecipare alle sue attività è un bisogno fondamentale. Avete comprato una villetta con giardino e finalmente potrete prendere un cane che vivrà fuori? Pessima idea.

Oltre a sentirsi parte del gruppo sociale al quale appartiene, il cane necessita di sentirsi realizzato, proprio come noi! Questo implica imparare cose nuove, esplorare e giocare, ma anche svolgere attività piacevoli e sti molanti , che siano in linea con le sue caratteristi che di razza (o incrocio di razze). Se pensiamo, ad esempio, che un border collie nasce come cane conduttore del bestiame, non dovremmo stupirci se mal si adatta a fare la vita da cane “da divano”.

Se, una volta analizzati i bisogni del cane, vi senti te di rispondere “Si” alla domanda che vi ho posto a inizio articolo, è il momento di fare una riflessione sulla scelta del cane più adatto a voi e al vostro stile di vita. In primo luogo va ben ponderato il tempo che effettivamente potrete dedicare al nuovo amico e orientarsi nella scelta di un cucciolo piuttosto che di un adulto. Gestire in modo corretto tutte le fasi di crescita del cucciolo richiede infatti un investimento di tempo non indifferente, ecco perché la scelta di un animale adulto è più indicata per chi, ad esempio, deve sottostare a ritmi lavorativi serrati. Inoltre recandosi presso un canile o rifugio è possibile conoscere il cane gradualmente, instaurare un rapporto e fare un inserimento progressivo in famiglia.

Lungi da me demonizzare il “colpo di fulmine”. L’emotività è un aspetto di grande rilievo nel rapporto con il cane, e un pelosone che ci osserva speranzoso dal suo box con uno sguardo può fare innamorare, ma non possiamo fermarci alla scelta di pancia. Devono essere soprattutto razionalità e consapevolezza a guidarci: chi è quel cane? qual è il suo passato? manifesta problemi comportamentali? le sue motivazioni di razza (o incrocio di razze) sono in linea con il mio carattere e il mio stile di vita? Avere tutte le risposte a queste domande è la conditio sine qua non per fare una scelta ponderata e non avventata, inoltre farsi affiancare da un professionista può mettere al riparo da errori di valutazione.

Quindi siete pronti per un cane?

L’adozione di un cane

Di Claudia Taccani Avv. e responsabile Sportello Legale OIPA Italia Onlus

Adottare un cane, come ogni altro animale, è un gesto nobile e di grande importanza.

Tuttavia, essendoci di mezzo la vita di un essere senziente è doveroso effettuare un’adozione consapevole, informandoci prima riguardo alla provenienza e carattere del cane.

Se ci si affidiamo ad un’associazione di volontariato che si occupa di trovare ricovero sicuro a un cane cerca famiglia, possiamo essere sottoposti al così detto controllo pre e post affido, da parte dei volontari dell’associazione stessa, affinché possano verificare la nostra idoneità e, una volta in casa, lo stato di benessere dell’animale. È possibile che l’associazione faccia compilare un modulo, mediante il quale l’adottante si impegna ad aggiornare i volontari sullo stato del cane (o di altri animali) e di provvedere a tutte le cure necessarie, ivi compresa la sterilizzazione. Tale accordo, ha natura di contratto tra le parti, ed ha lo scopo di garantire al cane affidato una vita sicura nella nuova famiglia.

La richiesta di sterilizzazione è prevista per sconfiggere il fenomeno del randagismo evitando il rischio di riproduzione. Un adempimento obbligatorio, per legge, consiste nella modifica dell’intestazione del microchip al cane, una volta ottenuta la cessione definitiva. Con legge nazionale n. 281\91, applicata da ogni singola regione con propria disposizione normativa, è obbligatorio apporre il microchip ad ogni cane, anche a quelli ospitati nei rifugi, per munire il quattro zampe di una la carta di identità. In caso di cessione sia gratuita che a titolo oneroso, deve essere comunicato il cambio dell’intestatario all’anagrafe canina regionale, in caso di trasgressione sono previste sanzioni pecuniarie.

Come viene regolata, invece, l’adozione internazionale?

In paesi a noi vicini, viene prevista l’eutanasia per cani\gatti randagi o di privati che non li reclamano, entro un certo tempo, se persi. Molte associazioni, quindi, si attivano organizzando delle vere e proprie staffette salva vita. Per legge, il cane (così come il gatto e il furetto) proveniente dall’estero, deve essere provvisto di microchip e passaporto individuale.

Una volta arrivato in Italia e adottato, risulta necessario iscriverlo all’anagrafe regionale di competenza.

Ma l’adozione ha un costo?

Assolutamente no, ma è possibile che l’Associazione, per supportare le spese vive sostenute, ad esempio il viaggio o altri necessari adempimenti sanitari, possa chiedere un contributo liberale da parte dell’adottante. Se decidiamo di rivolgerci ad una struttura pubblica della nostra città per l’adozione di un cane, lo stesso viene ceduto sempre con atto sottoscritto tra le parti mediante il quale si provvede alla modifica dell’intestazione del microchip. Nelle strutture pubbliche, salvo limiti di età o altre problematiche particolari, l’animale è sterilizzato.

Ma che differenza sussiste tra adozione e affido?

L’adozione è un atto mediante il quale si acquisisce definitivamente la “proprietà”, giuridicamente parlando, dell’animale, mentre l’affido consiste in un provvedimento “temporaneo” che può ovviamente maturare in una cessione definitiva del cane, a seconda delle circostanze.

Per esempio, in caso di animale sottoposto a sequestro per presunto maltrattamento, può verificarsi che, in attesa di condanna definitiva e di confisca del medesimo, l’animale stesso venga affidato a persona o associazione per evitare una custodia prolungata nella struttura canile.