1/8/14
A volte ci si domanda se a spingere certi personaggi a far del male agli animali non sia una qualche forma di invidia. Invidia per il loro essere sereni a prescindere, per la loro accettazione delle cose, per il loro accontentarsi del necessario, per la loro capacità di riuscire ad essere amati senza avere status economico o sociale a cui fare riferimento.
Bingo, Bongo e un loro amichetto, un setter cieco, erano un gruppetto affiatato di cagnolini randagi. Tre cuccioloni di nemmeno un anno a cui le persone che vivevano lì vicino (appena fuori Niscemi) davano da mangiare e da bere. Daniela, una ragazza che li aveva presi a cuore, dava loro del cibo tutti i giorni, e il loro appuntamento era alle 18. Non mancava mai nessuno a quel momento di scambio di coccole, affetto e pappe buone.
Ma una sera di metà luglio l’atroce scoperta: all’appuntamento alle 18 è presente solo Daniela. Lì vicino un forte cattivo odore di cadaveri: Bingo e il setter cieco erano riversi a pochi metri di distanza, con evidenti escoriazioni e bruciature sul corpo. Il setter, addirittura, mostrava il segno di uno spago legato alla zampa, come se fosse stato trascinato per terra di forza. Dopo un po’ arriva Bongo, ma è strano: lui, che amava fare tante feste ed essere coccolato, non si avvicinava, aveva paura, i suoi occhi erano terrorizzati. D’improvviso si accascia, non vuole mangiare, beve un po’ ma vomita.
Daniela, disperata, chiama i volontari OIPA della sezione di Niscemi, che accorrono ad aiutarla, portando Bongo in una clinica veterinaria, dove resta in osservazione per alcuni giorni. A Bongo è stata riscontrata l’ehrlichiosi, ed è stato posto sotto cura di antibiotico. Uscito dalla clinica, è stato accolto in un grande appezzamento di terreno recintato dei volontari OIPA, ma Bongo, nonostante abbia ripreso man mano a mangiare e a farsi coccolare, è ancora troppo spaventato da quanto ha subito.
Qualcosa in quella notte è successo. Qualcosa che non si saprà mai, visto che, quando i volontari hanno denunciato la morte di Bingo e del setter, i due corpi senza vita sono stati bruciati da ignoti. Forse sono morti dopo essere stati seviziati, e Bongo sarà rimasto fortemente traumatizzato ma è riuscito a scappare. Gli animali, non parlando, non ci faranno mai sapere cosa i loro occhi hanno visto. Resta l’impotenza di fronte a qualcosa di terribile che non conosceremo mai a fondo, ma la cui entità è evidentemente spaventosa.
Bongo ora è insieme ad altri 10 cagnolini, e attende adozione. Un’adozione da parte di persone sensibili e consapevoli del fatto che Bongo ha ancora paura. Bisogna conquistare la sua fiducia, e non è adatto per chi vuole il peluche nuovo di zecca, spensierato e che faccia le feste a comando. Bongo, come tutti i cani, ha una sua storia, un suo carattere, una sua sensibilità. Bongo ha sofferto troppo, e per adottarlo è necessario avere un cuore grande e sensibile. Ha circa un anno ed è di taglia media (23 kg). Va d’accordo con altri cani e, pur essendo timoroso e ancora tanto triste, non è assolutamente aggressivo: è molto dolce, buono e affettuoso, nonostante tutto ciò che ha subito. Cerca qualcuno che ridoni il sorriso ai suoi occhi che hanno visto il dolore e la morte.
Per adottare Bongo, potete rivolgervi alla delegata della sezione OIPA di Niscemi, Valeria Di Dio, al tel 329/5435924, niscemi@oipa.org. |