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DECRETO DI DEPENALIZZAZIONE: ESCLUSI I REATI
CONTRO GLI ANIMALI. MALTRATTAMENTO E UCCISIONE
DI UN ANIMALE NON PUO’ MAI ESSERE “TENUE”

25/3/15

La norma sulla “tenuità”, in vigore dal 2 aprile, è residuale, inapplicabile di fatto, ai reati contro gli animali. Maltrattamenti e uccisioni non solo continueranno ad essere perseguibili ma non archiviabili nella stragrande maggioranza dei casi anche alla luce del nuovo articolo 131-bis del Codice penale voluto dal Governo e avallato dalla grande maggioranza del Parlamento. I reati contro gli animali rimangono quindi perseguibili d’ufficio e ogni Forza di polizia è tenuta a intervenire pena la denuncia per omissione d’atti d’ufficio. Le guardie zoofile continueranno pertanto ad agire per reprimere i reati contro gli animali, dimostrando la gravità dei reati in ogni occasione.

Certo, si tratta - aldilà degli animali -  di un brutto articolo, proposto per ottenere, forse, una giustizia più veloce dando pieno mandato alle Procure di sfoltire i procedimenti per le previsioni fino a cinque anni di reclusione. Ma non è una depenalizzazione e peraltro vede fra le pochissime eccezioni all’applicazione della “tenuità del fatto” i motivi abietti o futili, la crudeltà, “anche in danno di animali”. In più l’obbligo per la Procura di notificare sempre e comunque alla persona offesa, compresi gli  Enti che, come le associazioni animaliste, perseguono “finalità di tutela degli interessi lesi dai reati contro gli animali”, l’eventuale richiesta di archiviazione permettendo così una strenua opposizione all’istituto anche nei casi più blandi, facendo valere il principio inderogabile di derivazione comunitaria che mai può essere un fatto tenue, ciò che comporta la compromissione della vita e della salute di un singolo animale. 

All’uscita della proposta del Governo, nel dicembre scorso ottenemmo grazie alla mobilitazione di decine di migliaia di persone, le dichiarazioni pubbliche del premier Renzi e del Ministro della Giustizia Orlando, nonché l’approvazione di un parere con condizioni della Commissione Giustizia della Camera proprio riguardo agli animali. Un risultato politico rilevante alla cui luce deve oggi essere letta la nuova norma.

Non è infatti mai “tenue” la morte e il maltrattamento di un essere senziente. Questo è il principio che affermeremo da domani a tutte le Polizie e in tutte le Procure e Tribunali d’Italia.

In più evidenziamo come l’OIPA, grazie all’appoggio ed all’interessamento dell’On. Lacquaniti e di molti altri deputati cofirmatari
(http://www.camera.it/leg17/126?leg=17&idDocumento=2870), abbia presentato una proposta di legge ad hoc (Modifiche al codice penale e all'articolo 6 della legge 20 luglio 2004, n. 189, in materia di reati contro gli animali) per chiedere un innalzamento delle pene per chi maltratta gli animali e  una maggiore incisività e capacità delle attività delle guardie zoofile, sempre in prima linea per prevenire e reprimere tali tipi di reati.


17/3/15
UN PASSO AVANTI CONTRO IL DECRETO DI DEPENALIZZAZIONE DEI REATI SUGLI ANIMALI, MA LA PROTESTA CONTINUA

E’ stato approvato in via definitiva il testo del decreto legislativo recante disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto, dal quale, come anticipato da alcune dichiarazioni del Presidente del Consiglio Renzi, sono esclusi i reati contro gli animali, nei casi di azione “per motivi abietti o futili, o con crudeltà”. Nonostante rappresenti un p...asso avanti contro la totale depenalizzazione dei reati sugli animali, si tratta comunque di un passo indietro rispetto all’attuale la normativa sugli animali in quanto potrebbero comunque restare impuniti reati compiuti per “necessità” o “interesse economico”, dal momento che ciò non viene esplicitamente escluso. Inoltre i reati ambientali rimangono del tutto inclusi dal decreto e dunque col rischio di essere considerati “reati tenui”.

Per evitare l’entrata in vigore del testo così approvato OIPA chiede un intervento degli Organi di Stato, tra i quali la Massima Autorità, per estendere l’esclusione per tutti i reati in danno agli animali senza porre limitazioni di ogni genere prima della sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Riteniamo che si tratti di un passo avanti rispetto alla formulazione iniziale grazie all’impegno delle associazioni e di tutti coloro che hanno ascoltato il nostro appello e hanno manifestato dissenso attraverso mail di protesta ma altresì che il volere degli italiani non sia stato rispettato appieno.

Pertanto vi chiediamo di continuare a diffondere e a sottoscrivere l’appello dell’OIPA:


5/2/15
DECRETO DI DEPENALIZZAZIONE: LA COMMISSIONE GIUSTIZIA DELLA CAMERA VOTA PER L’ESCLUSIONE DEI REATI CONTRO GLI ANIMALI DALLA NORMA

Grazie al voto della Commissione Giustizia della Camera a favore dell’esclusione dei reati contro gli animali... dalla norma che regolerà la depenalizzazione di alcuni reati, è stato compiuto un primo importante passo per scongiurare l’impunità di reati gravissimi come, tra gli altri, il maltrattamento e l’uccisione di animali.

Si tratta di un segnale molto importante, frutto della massiccia mobilitazione di associazioni e cittadini, ma la battaglia non è ancora vinta: anche il Senato dovrà esprimere un parere in merito e, concluso l’iter parlamentare, l'Esecutivo dovrà modificare la bozza di decreto specificando che dal provvedimento di non punibilità vengano esclusi i reati contro gli animali.


12/1/15
IL GOVERNO HA ANNUNCIATO MARCIA INDIETRO SULLA PROPOSTA DI RENDERE IMPUNIBILI I REATI CONTRO GLI ANIMALI.
ORA LO TRADUCA IN UN ATTO CONCRETO. RICORDIAMOGLIELO

Grazie alla mobilitazione di tanti - decine e decine di migliaia di persone che ringraziamo di cuore - siamo riusciti a far fare marcia indietro al Governo sulla proposta di rendere impunibili i reati contro gli animali
http://www.oipa.org/italia/2014/governo.html  Il 22 dicembre scorso lo ha scritto il Ministro della Giustizia Orlando
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_16_1.wp?previsiousPage=homepage&
contentId=NEW1108458

 “La specificità dei reati contro gli animali sarà tenuta in considerazione nel testo finale del provvedimento” e cioè nel Decreto Legislativo il cui Schema, la prima stesura, è stata approvata il 1° dicembre scorso dal Consiglio dei Ministri
http://www.ipsoa.it/~/media/Quotidiano/2014/12/03/Particolare-tenuit%C3%
A0-del-fatto-e-non-punibilit%C3%A0--impatti-sui-reati-societari--fallimentari--
tributari/reati_20141203%20pdf.ashx
e non è stata ancora trasmessa ad oggi al Parlamento per l’espressione del parere delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato. Lo ha poi confermato il 23 dicembre il Presidente del Consiglio Renzi con una dichiarazione pubblica
http://www.nelcuore.org/focus/item/reati-a-danno-degli-animali-la-federazione
-ok-la-retromarcia-del-premier-ora-atti-concreti.html
“Molti animalisti sono preoccupati perché sembra che stiamo depenalizzando il maltrattamento degli animali. Ma vorrei rassicurare: queste norme non sono ancora legge, saranno modificate. Ascoltiamo sempre tutti. Si può anche sbagliare e modificare strada facendo le leggi che facciamo.”

Ammesso l’errore (già nel 1999 aveva intrapreso questa strada l’allora Ministro della Giustizia Diliberto
http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1999/06/22/Politica/GIUSTIZIA
-DILIBERTO-CON-DEPENALIZZAZIONE-NON-SI-ABBASSA-GUARDIA_133600.php

che dovette subire una sonora sconfitta sociale e politica su questo punto) ora dobbiamo tenere alta la guardia e vigilare affinchè le dichiarazioni di retromarcia si traducano in atti concreti.
Nell’ordine: il Governo può subito riprendere lo Schema di Decreto Legislativo e modificarlo sul punto della definizione di “tenuità del fatto” prima della trasmissione al Parlamento; se non lo fa, le Commissioni Giustizia di Camera e Senato potranno, e noi lavoreremo per questo, dare un parere al Governo in questo senso; in ogni caso, il Governo avrà la parola finale di nuovo in Consiglio dei Ministri per il varo del Decreto Legislativo che sarà operativo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Per favorire questi tre passaggi, abbiamo quindi annullato la giornata di mobilitazione indetta per il 24 gennaio in tutta Italia ma continuiamo a inviare messaggi a Renzi e Orlando in particolare, con un nuovo testo, per ricordar loro gli impegni presi. Siamo (anche) elefanti. Non dimentichiamo.

Vitulazio (CE). Le guardie zoofile OIPA sequestrano due cani costretti a vivere legati a catena corta a guardia di una discarica, tra rifiuti e pezzi di lamiera, senza riparo e con acqua putrida a disposizione.


23/12/14

BUONE NOTIZIE: IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA ORLANDO DICHIARA CHE IL DECRETO LEGISLATIVO IN MATERIA DI “NON PUNIBILITA’ PER PARTICOLARE TENUITA’ DEL FATTO” NON SARA’ APPLICATO AI REATI SUGLI ANIMALI.
L’OIPA: IN ATTESA DELLA FORMALIZZAZIONE, MANTENIAMO ALTA L’ATTENZIONE SUL TEMA

Il Ministro della Giustizia Orlando ha dichiarato, in risposta alla lettera inviata dalle senatrici Amati e Cirinnà e alle richieste di migliaia di cittadini che hanno sottoscritto l’appello di protesta diffuso dalle associazioni, che il decreto legislativo in materia di "non punibilità per particolare tenuità del fatto" non sarà applicato ai reati sugli animali. In particolare ha precisato che "Date le particolari caratteristiche degli animali il meccanismo del decreto nel loro caso non potrà essere applicato". Il concetto è stato ribadito anche dal Presidente del Consiglio Mattero Renzi, incluso tra i destinatari della protesta, che ha dichiarato "Molti animalisti sono preoccupati perché sembra che stiamo depenalizzando il maltrattamento degli animali. Ma vorrei rassicurare: queste norme non sono ancora legge, saranno modificate. Ascoltiamo sempre tutti. Si può anche sbagliare e modificare strada facendo le leggi che facciamo".

Tali affermazioni testimoniano che l’appello di protesta e le pressioni a livello politico hanno ottenuto l’obiettivo desiderato, ovvero far sentire lo sdegno degli italiani riguardo un provvedimento che cancellerebbe ogni tutela per i diritti animali. Tuttavia è importante continuare a tenere alta l’attenzione sul tema fino a quando questi intenti non diverranno legge.

A questo proposito va sottolineato come l’intervento di modifica del decreto legislativo deve prevedere in maniera esplicita la completa esclusione per i reati a danno degli animali.


19/12/14

Dieci anni di norme penali contro maltrattamenti e uccisioni di animali finiranno nel cestino se sarà approvato lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto” per tutti i reati con pene detentive non superiori nel massimo a cinque anni di reclusione.

L’uccisione, il maltrattamento, l’abbandono, il traffico illecito di animali resteranno quindi reati, ma paradossalmente chi li compie non verrà più punito. Non potranno quindi più esserci processi come quello in corso contro l’allevamento Green Hill di beagle per la vivisezione, le condanne ottenute contro allevatori per lo scandalo “vacche a terra”, cacciatori per uso illegale di richiami vivi, circensi, organizzatori di combattimenti fra cani e trafficanti di cuccioli.
L’operato delle guardie zoofile, uno dei principali strumenti di prevenzione e repressione dei reati contro gli animali, verrà seriamente compromesso a causa della non certezza della pena, che in ogni caso si ridurrebbe comunque solo ad una sanzione pecuniaria.Sono quindi messi in pericolo i sequestri di animali poiché con l’archiviazione gli stessi animali dovranno essere restituiti ai loro stessi maltrattatori.

Il Giudice infatti dovrà tener conto della “tenuità dell’offesa” e, contemporaneamente, “della non abitualità del comportamento” riducendo il tutto a una causa in sede civile per risarcimento danni.

Questo principio si applicherà anche a molti altri reati, fortemente voluti e ottenuti dopo anni di mobilitazioni di cittadini e associazioni, che vanno a colpire proprio le categorie che dovrebbero essere maggiormente tutelate come i minori e le donne. Ecco invece che nel calderone, tra gli altri, finiscono anche i reati di abbandono e corruzione di minore e di stalking.
Questo Schema di Decreto Legislativo, ha scritto il Governo http://governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=77349, una volta approvato “consentirà una più rapida definizione, con decreto di archiviazione o con sentenza di assoluzione, dei procedimenti iniziati nei confronti di soggetti che abbiano commesso fatti di penale rilievo caratterizzati da una complessiva tenuità del fatto, evitando l’avvio di giudizi complessi e dispendiosi laddove la sanzione penale non risulti necessaria”.

La riforma del Codice penale sugli animali, ottenuta nel 2004 con la Legge 189 – con sanzioni irrigidite nel 2010 con la Legge 201 - pur se parziale ha rappresentato una pietra miliare nel riconoscimento della tutela degli animali nel nostro ordinamento giuridico, ponendo l’Italia un passo avanti rispetto a molti altri Paesi europei.

Se sarà approvato in via definitiva lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto”, l’Italia si arrenderà al maltrattamento degli animali, nonostante quanto affermato dal Trattato Europeo di Lisbona che li riconosce esseri senzienti e impegna gli Stati all’applicazione di questo principio.

Giusto, doveroso, rendere più rapidi i procedimenti giudiziari ma non lasciando impuniti penalmente gli autori di reati gravi e che sono effettuati danneggiando tutta la società!

I tempi per far sentire il nostro sdegno sono molto stretti in quanto le Commissioni Giustizia del Senato e della Camera hanno tempo fino al 31 dicembre per dare un parere in merito allo schema di decreto legislativo, dopodiché, anche in assenza di tale parere, l’iter verso l’approvazione finale del Presidente della Repubblica potrà comunque proseguire.

Chi può fermare questo atto sconsiderato che se accompagnato dall’annunciato scioglimento del Corpo Forestale dello Stato va a realizzare un quadro dell’orrore per legalità e giustizia?

Governo in primis e Parlamento. A loro chiediamo di non approvare lo “Schema di Decreto legislativo recante Disposizioni in materia di non punibilità per particolare tenuità del fatto” inviato dal Governo lo scorso 1 dicembre alle Camere - al momento non ancora pubblicato ufficialmente in Parlamento http://www.ipsoa.it/~/media/Quotidiano/2014/12/03/Particolare-tenuit%C3%A0-del-fatto-e-non-punibilit%C3%A0--impatti-sui-reati-societari--fallimentari--tributari/reati_20141203%20pdf.ashx -  e sul quale le Commissioni parlamentari potranno dare solamente un parere. O, comunque, chiediamo di escludere esplicitamente dalla sua applicazione i reati contro gli animali!
Indiciamo per sabato 24 gennaio una giornata di mobilitazione nazionale da tenersi in ogni città con fiaccolate per la legalità e la giustizia.

CHI HA VOLUTO E PERMESSO QUESTO FINO AD ORA?


 

Ribera (AG). Le guardie zoofile OIPA e il Corpo Forestale intervengono in un canile lager abusivo dove erano rinchiusi 16 cani, oltre due cuccioli morti,  in condizioni di grave maltrattamento. Tutti i cani sono stati sequestrati e trasferiti e il responsabile è stato denunciato per maltrattamento e uccisione di animali.


Chiari (BS). Le guardie zoofile OIPA irrompono in un allevamento di bovini dove gli operatori erano intenti a mutilare vitelloni ben oltre l’età prevista tagliando con una lama rotante gli abbozzi corneali secondo una consolidata “prassi aziendale”. Tutta l’area è stata sottoposta a sequestro e il responsabile è stato denunciato per maltrattamento di animali.


Talacchio (PU). Un cane anziano viene preso a fucilate, chiuso ancora vivo in un sacco dell’immondizia e gettato in un dirupo profondo 15 metri. Recuperato dai vigili del fuoco, è morto dopo alcune ore per i gravi traumi riportati. Le guardie zoofile OIPA Pesaro chiedono l’autopsia, sporgono denuncia per uccisione di animale e avviano un’indagine per risalire al responsabile.


Orta di Atella (CE). Le guardie zoofile OIPA sequestrano quattro pitbull detenuti in un rudere abbandonato tra rifiuti, resti di cani di piccola taglia sbranati e siringhe. Gli animali erano senza acqua né cibo e presentavano vistose ferite aperte e sanguinanti. Viene avviata un’indagine sui combattimenti nel casertano.


Palermo. I volontari OIPA recuperano Salvo, cucciolone di 7 mesi lasciato a morire di stenti rinchiuso in un bagno all’interno di un’abitazione sfitta da mesi. Ridotto ormai ad uno scheletro, è stato salvato dalla dedizione dei volontari e dei veterinari che l’hanno curato. La sezione ha sporto denuncia per abbandono e maltrattamento di animale.





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