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Ancora oggi nel 2020, in molti paesi del mondo, cani e gatti randagi non godono di nessun diritto. Gli animali, invece di essere tutelati e protetti, vengono barbaramente uccisi in mezzo alle strade perché la loro presenza è di estremo fastidio. In Azerbaijan, i randagi sono trucidati a colpi di arma da fuoco anche di fronte agli occhi dei bambini ormai abituati a vedere i corpi esanimi degli animali giacere sul terreno coperti di sangue e mosche per poi essere trascinati via come fossero spazzatura, oppure brutalmente feriti e lasciati agonizzare in totale solitudine.

Il governo e le autorità locali attuano un approccio terribilmente brutale per tenere sotto controllo il numero dei randagi presenti sul territorio, ingaggiando persone che, dietro compenso, facciano “piazza pulita” degli animali sulle strade.

Nella città di Baku, dove opera la delegazione dell’OIPA Azerbaijan, i randagi che riescono a evitare i fucili, non hanno comunque vita facile, perché sono catturati dal personale freddo e incompetente del centro governativo autorizzato “Toplan”, che li accalappia senza nessun tipo di accortezza, facendoli dimenare terrorizzati e pieni di paura tra le maglie di grosse reti fino delle volte a farli morire soffocati.

Il centro “Toplan”, inizialmente creato per fornire le adeguate cure ai randagi e portare avanti un programma di cattura/sterilizzazione/vaccinazione e rilascio degli stessi sul territorio, si è poi rivelato in realtà soltanto un luogo di non ritorno dove questi animali trovavo una morte crudele. Una volta catturati ed entrati a Toplan i cani infatti non escono più, ne rimangono soltanto alcuni utilizzati da “facciata” per coprire le atrocità che stanno dietro a questo massacro autorizzato.

Da anni i volontari locali e l’OIPA Azerbaijan combattono per porre fine alla strage dei randagi nel paese, ma ad oggi la loro voce resta ancora inascoltata.

Numerosi sono stati i contatti da parte dell’OIPA International e della sua delegazione in Azerbaijan con le autorità locali e le istituzioni nazionali ed internazionali, ma come spesso accade, il benessere e la protezione degli animali, specialmente i randagi, non è rilevante ai “piani alti”.

Da tempo è stata lanciata una petizione che può essere sottoscritta al seguente link, per chi vuole unirsi a noi e dire basta all’uccisione dei randagi:  https://www.oipa.org/international/azerbaijan-petition/