Lo scorso aprile i volontari OIPA hanno ricevuto una segnalazione da parte di una cittadina che sosteneva che il suo vicino avesse preso a sua insaputa i gattini appena nati della sua gatta per seppellirli vivi.

La Polizia Municipale ed il Servizio Veterinario dell’Ausl sono riusciti a recarsi sul posto il giorno successivo e hanno purtroppo confermato la segnalazione ricevuta: i gattini erano stati seppelliti vivi e la riprova era il fatto che due di essi fossero ancora in vita.

Purtroppo, è stata inutile la corsa alla clinica veterinaria più vicina nel tentativo di salvargli la vita perchè sono morti entrambi poco dopo.

A quel punto, per G.B. di Marzabotto, è scattata la denuncia per uccisione di animali depositata presso la Procura della Repubblica di Bologna.

L’OIPA, in seguito a questo fatto, per cercare di dare giustizia a queste vite appena nate e già stroncate e per cercare di dare un segnale forte contro queste pratiche barbare e anacronistiche, ha deciso di costituirsi Parte Civile contro il colpevole.

Così facendo – spiega Paolo Venturi, coordinatore della Regione Emilia Romagna dei Nuclei di Guardie Eco-Zoofile dell’OIPA – speriamo di scuotere l’opinione pubblica in merito a questi reati e dare un segnale netto di discontinuità rispetto a quanto avvenuto nelle nostre campagne negli anni.

Abbiamo grande rispetto per i contadini e le loro tradizioni che hanno contribuito alla crescita del nostro Paese e, in molti casi, ne rappresentano la parte più pulita e genuina – prosegue Venturi – riteniamo però necessario che anche loro facciano dei passi avanti nel rispetto della vita e degli esseri viventi e comincino a pensare che è molto più rispettoso e corretto far sterilizzare un gatto piuttosto che prendergli i figli appena nati e ucciderli con metodi barbari.

Quando pensiamo, soprattutto in questi tempi difficili, alle cosiddette tradizioni contadine, ci assale una certa nostalgia di quel tempo passato e di quel mondo che percepiamo come semplice, vero e sincero.

Pensiamo ai nostri nonni, pensiamo alla terra, al lavoro duro, al vino e al cibo genuino.

Oltre a queste indubbie qualità, purtroppo, la tradizione contadina porta con se anche pessime abitudini e azioni deplorevoli; sarà capitato a tutti, prima o poi, di sentire dire che erano nati i gattini dai nonni in campagna e che li avevano messi in un sacchetto appena nati e buttati nello stagno.

Quante volte abbiamo visto, da bambini, in campagna, nascere gattini e il giorno dopo non c’erano più; e ci raccontavano che la mamma li aveva nascosti.

La tradizione di sbarazzarsi dei gattini appena nati, nelle più svariate modalità, è ancora purtroppo all’ordine del giorno nelle campagne emiliane; il concetto di sterilizzazione è ancora molto lontano ed i gatti vengono lasciati figliare controllando però il loro proliferarsi attraverso l’eliminazione dei piccoli appena dati alla luce.

E’ sempre molto difficile riuscire a provare questo tipo di azione, punita dal codice penale, perché quando i nostri nuclei di Guardie Zoofile intervengono in seguito ad una segnalazione, il reato è già stato compiuto ed è molto difficile riuscire a raccogliere le prove necessarie per perseguire il colpevole.

L’OIPA è attiva ed impegnata sul territorio con il proprio nucleo di Guardie Eco-Zoofile, all’interno dei canili di Calderara di Reno, Castiglione dei Pepoli, Valsamoggia e Savignano, nella gestione dei gatti liberi e delle colonie feline; per tutte queste attività, svolte su base esclusivamente volontaria, sono necessari grandi sforzi economici compreso quelli per gli atti legali delle costituzioni di Parte Civile.

Per questo, se vuoi aiutare l’OIPA ad aiutare gli animali, puoi fare una donazione

Causale: “OIPA BOLOGNA – Gatti uccisi”

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