Martedì 23 febbraio era pervenuta al nucleo di Guardie Zoofile di Bologna una segnalazione riguardante un pastore dei pirenei trovato investito a bordo strada da una cittadina in un paese della Provincia. Era molto sofferente e non muoveva gli arti posteriori. Il cane era stato portato in clinica, e al termine dell’iter diagnostico il quadro era a dir poco disperato; non aveva più alcuna sensibilità agli arti posteriori e la tac faceva supporre, con relativa certezza, che ci fosse un interessamento della spina dorsale e del midollo spinale.

Era necessaria una laminectomia decompressiva, intervento molto invasivo a cui avrebbe fatto seguito una lunga fase di riabilitazione resa complessa anche dalla mole del cane (60 kg). L’alternativa sarebbe stata di procedere con l’eutanasia.  A questo punto i volontari dell’OIPA di Bologna ed i veterinari della clinica si sono domandati come si potesse procedere all’eutanasia di un cane così buono e affettuoso, con così tanta voglia di vivere, e che con il suo sguardo chiedeva solo di poter sopravvivere e che si facesse ogni cosa possibile per aiutarlo. Così contro ogni logica, i volontari dell’OIPA di Bologna, hanno autorizzato la clinica a procedere con l’intervento pur sapendo l’enorme difficoltà alla quale sarebbero andati incontro per far fronte alle spese necessarie.

L’intervento, durato svariate ore, si è concluso con esito positivo e tutto ciò che poteva essere fatto è stato fatto con successo; a questo punto, era solo necessario attendere che il cane si risvegliasse e che, entro due o tre giorni, desse dei segni di reazione alle zampe posteriori. I primi giorni non era accaduto nulla e, quando ormai lo scetticismo stava prendendo il sopravvento, improvvisamente una zampa di Zeus ha dato segni di vita percependo uno stimolo fatto da un veterinario. L’emozione è stata davvero grande, ma era necessario attendere ancora perché il segnale era stato minimo. Successivamente Zeus si è issato per qualche secondo sulle zampe per poi riaccasciarsi sdraiato.

Era stato un attimo ma era bastato per fare capire ai nostri volontari che avevano fatto la cosa giusta e che Zeus poteva nuovamente sperare di vivere la sua vita e ricominciare a camminare. Il percorso sarebbe stato ancora lungo, la fisioterapia sarebbe stata pesante e dolorosa ed i costi elevati e proibitivi; ma la via era tracciata, l’aver scelto la vita e il non essersi arresi davanti ad un destino che pareva segnato è stato la grande scommessa dei volontari dell’OIPA Bologna e questo impeto è stata trasmesso a Zeus che ha trovato la forza di volere ancora vivere e camminare.

Trasferito in un centro specializzato per la riabilitazione Zeus ha iniziato giorno dopo giorno a fare progressi. Con grandissimi sforzi da parte di tutti, lui in primis, ha intrapreso un percorso giornaliero fatto di svariati esercizi, tapis roulant e piscina. Il suo buonissimo carattere ha permesso una collaborazione totale, probabilmente anche grazie a questo ad oggi Zeus cammina bene e addirittura accenna anche delle piccole corse! E’ inoltre un cane sereno e felice.

E ad oggi la favola si è davvero conclusa nel migliore dei modi perché i volontari di Oipa Bologna gli hanno trovato una splendida famiglia che lo ama moltissimo. Oipa Bologna e Zeus ringraziano tutti quelli che li hanno sostenuti permettendo la realizzazione di un sogno che sembrava impossibile, e in particolar modo la Clinica dei Giardini Margherita intervenuta sin dall’inizio e la Clinica Poggio Piccolo che ha seguito tutta la fase di riabilitazione per l’aiuto e la grande professionalità dimostrata.