di Tiziana Genovese, delegata dell’OIPA di Catania 

Continua e prosegue incessantemente la nostra mission: rendere “consapevoli” le adozioni e favorirle sul territorio. Condividere la vita con un animale è fonte di grande gioia, ma occorre avere un grande senso di responsabilità perché la convivenza sia felice. Quali domande deve porsi chi richiede di adottare un pet?

Poche ma essenziali:

-avrò tempo da dedicargli?

-sarò in grado di affrontare le spese per il suo mantenimento ed eventuali cure ?

-potrò contare su persone di fiducia che se ne occupino  in caso di un mio allontanamento che siano le vacanze oppure una qualsiasi emergenza?

-le mie risorse  garantiranno al pet la possibilità di esprimere le sue caratteristiche di specie?

Risorse sono anche e soprattutto spazi da poter occupare nella difficile realtà delle città e delle nostre case, o attività che nella claustrofobica dimensione urbana un cane o un gatto hanno la possibilità di vivere solo grazie agli interventi ad hoc di umani attenti. Chi ha uno stile di vita incompatibile con le esigenze di benessere fisico e psicologico di un animale è certamente un candidato non idoneo per l’adozione di un pet, per quanto possa essere motivato dalle migliori intenzioni del mondo. Amare gli animali e desiderare di averli con sé sono requisiti importanti ma, se non esistono i presupposti per andare incontro ai loro imprescindibili bisogni di specie, l’amore maschera solo un personalistico desiderio di possesso.
Ciò implica che chi adotta sappia pensare in prospettiva e comprendere che qualunque cambiamento di vita futuro non potrà escludere il benessere e la tutela del pet.

Situazioni di grande cambiamento, possono creare panico e timore e possono trovarci impreparati ad affrontarle, ma tutte le soluzioni sono sempre accessibili alla volontà. Condurre e guidare le persone verso un’adozione consapevole e responsabile è uno degli obiettivi primari di tutti gli “addetti ai lavori”  che a vario titolo vi sono coinvolti.
E’ un compito che richiede non solo conoscenze specifiche sui pet, ma anche abilità comunicative. Per questo riteniamo che operatori di canile, volontari di associazioni, medici veterinari e persino dog sitter, debbano sapersi relazionare con gli adottanti e vadano formati affinché possano gestire adozioni di successo.

Analizzare la richiesta di adozione, raccogliere informazioni sulla famiglia adottante, favorirne il senso di responsabilità, prepararla all’accoglienza del pet, gestire il pre e il post affido, costruire un’alleanza operativa con gli adottanti.

Per fare questo servono competenze, che si ottengono  attraverso lo studio e l’esperienza. Le competenze conferiscono quella “professionalità” che distingue ed accredita gli operatori di settore. Adozioni di successo sono anch’esse uno strumento di prevenzione dell’abbandono e del randagismo.

Non a caso prevenire è meglio che curare.