di Laura Borromeo, studiosa del comportamento felino, esperta nella riabilitazione dei problemi comportamentali del gatto

 

Il gatto che vive in casa ha bisogno di soddisfare alcune necessità che sono in lui innate e insopprimibili. L’osservazione e la conoscenza delle abitudini di un gatto che vive libero in natura, ci permettono di comprendere meglio il comportamento del nostro gatto “casalingo” e di assecondarne le esigenze.

Come rendere felice un gatto: instancabile predatore

Anche dopo millenni di vicinanza all’uomo, il gatto ha mantenuto inalterate le sue caratteristiche e il suo spiccato istinto predatorio. Questo istinto non è collegato alla fame. Un gatto sazio si allena comunque a catturare la preda perché sa che non sempre i suoi tentativi avranno successo.

Il gatto effettua nel corso della giornata dai 100 ai 150 attacchi a probabili prede, ma solo circa il 10% di questi va a buon fine. Nutrendosi di animali di dimensioni ridotte (roditori, lucertole, uccellini) durante la giornata compie tanti piccoli pasti. La propensione del gatto a cibarsi con piccoli e frequenti pasti fa sì che si nutra secondo le sue necessità e ciò gli permette di bilanciare accuratamente l’apporto di calorie e di mantenersi in forma. Nelle nostre case, se abituiamo il gatto da sempre ad avere il cibo a disposizione, manterrà l’inclinazione naturale a fare piccoli e frequenti pasti (dai 10 ai 20) durante il giorno e anche la notte. Questo è naturalmente valido solo se il gatto non si annoia ed è impegnato in attività diversificate.

Il gioco è una sostituzione della predazione, il gatto gioca per esercitarsi e affinare così le sue tecniche di caccia per diventare sempre più abile. Questa sua attitudine deve essere sfruttata nelle nostre case per rispettare questo suo bisogno. Occorrerà stimolarlo al movimento permettendogli di saltare, arrampicarsi, correre ed esercitarsi in tutte quelle attività per cui è stato dotato di un corpo così atletico. A questo scopo, si dovranno utilizzare palestrine o alberi per gatti che offrono all’animale la possibilità di coordinare i movimenti nel graffiare, salire in alto, riposare e nascondersi, secondo le sue necessità.

Avendo l’esigenza di allenarsi, giocare, cacciare, il gatto si lancerà all’attacco di qualsiasi cosa in movimento gli passi davanti. In casa però, molto spesso, le uniche cose che si muovono sono le nostre mani o i nostri piedi. Così i gatti di casa a volte usano le persone come delle vere e proprie prede, con le conseguenze che ben si possono immaginare. Per evitare che questo avvenga, è necessario fin dalla più tenera età indirizzarlo “a cacciare i giochi” facendo in modo che li consideri le vere prede, nel contempo dobbiamo abituarlo ad associare le nostre mani solo ed esclusivamente alle carezze. Per questo, si deve proibire qualsiasi gioco effettuato con le mani come per esempio muovere le mani sotto le lenzuola simulando una preda o provocarlo agitandogli la mano davanti al muso o strofinandogliela vigorosamente sull’addome. Questi approcci per il gatto non sono un gioco e neppure un divertimento e reagirà cercando di difendersi da quelli che lui considera degli attacchi. Nessuno vorrebbe vivere con qualcuno che lo aggredisce. Convivere significa anzitutto conoscere e rispettare l’altro.

Per far sì che il gatto si abitui a predare gli oggetti idonei dovremo comprare delle cannette tipo canne da pesca, con una piuma o un piccolo oggetto attaccati in fondo al filo e dovremo muoverla come se fosse una preda. Perciò, proprio come una preda dovrà dapprima apparire a distanza, nascondersi e poi muoversi senza mai andare verso il gatto perché nessuna preda in natura andrebbe verso il predatore. Per essere sicuri di fare i movimenti corretti dovremo osservare il linguaggio corporeo del micio e vedere che assuma una postura predatoria: prima fissa anche a lungo la preda, poi si acquatta o si nasconde e solo dopo la rincorre e per catturarla. Non ci si deve aspettare che il gatto scatti subito all’attacco perché se facesse così in natura, senza studiare prima i movimenti della preda, per la maggior parte delle volte farebbe scappare l’uccellino o il topolino rimanendo a bocca asciutta. Il micio dovrà giocare almeno 5 volte al giorno per 5 minuti.

Come rendere felice un gatto: l’alimentazione corretta

Per quanto riguarda il cibo, una delle prime regole è fornirgli dei pasti in piccole dosi e di frequente, come farebbe in natura dove mangia piccole prede. Si può dare il cibo umido mattina e sera e quando non siamo in casa, si lascerà del cibo secco. In commercio esistono diversi giochi cognitivi che lo stimolano anche mentalmente e costringono il gatto a ingegnarsi per poter estrarre i croccantini, obbligandolo così a mangiare più lentamente e ad avere il senso della sazietà.

Si possono anche costruire dei distributori di cibo casalinghi, ad esempio praticando dei piccoli fori in una bottiglietta di plastica asciutta affinché il gatto debba muoverla in continuazione per far fuoriuscire i croccantini. Per indurre il gatto a fare ulteriore movimento, i croccantini possono essere lanciati uno per volta, il più lontano possibile, in modo tale che il gatto li debba rincorrere per mangiarli.

Come rendere felice un gatto: graffi che passione

Il gatto ha bisogno di graffiare anche se, per la maggior parte dei proprietari, questo comportamento è sconveniente e, decisamente, poco apprezzato. Graffiare, tuttavia, non significa affilarsi le unghie come siamo soliti pensare, ma ha dei significati ben precisi. La vera spiegazione di questo comportamento la troviamo osservando come si comporta un gatto in natura. Infatti, lasciare segnali visivi e olfattivi è uno dei modi con cui il gatto comunica con i suoi simili: quelli visivi attraverso le graffiature ben evidenti su superfici orizzontali e verticali, quelli olfattivi mediante il rilascio di sostanze (feromoni) prodotte dalle ghiandole interdigitali. Graffiare serve anche per tenere in allenamento gli artigli, dei veri e propri ramponi uncinati adatti a trattenere una possibile preda. Con l’atto del graffiare, il gatto fa anche stretching ossia allunga arti e muscolatura che devono essere sempre pronti e allenati per la caccia. Per ultimo, ma non meno importante, il gatto si fa le unghie per eliminare la guaina esterna consumata liberando la sottostante nuova unghia ben affilata.

Il gatto che ha la possibilità di uscire o vivere all’aperto, per farsi le unghie utilizza tronchi con diverse inclinazioni, staccionate e muri. Un gatto che vive in casa andrà alla ricerca di superfici da graffiare. È bene ricordare che, se non mettiamo a sua disposizione delle strutture adatte, il nostro gatto utilizzerà ciò che nella casa più si addice a questo scopo (divani, tappezzeria, tappeti, poltrone, ecc.).

Per evitarlo, si possono mettere a disposizione i tiragraffi, facilmente reperibili in commercio. Esistono graffiatoi di vari tipi e dimensioni ma, indipendentemente dalla foggia, ci sono dei criteri di scelta imprescindibili affinché il gatto li utilizzi: altezza, stabilità e posizione. Il tiragraffi deve essere sufficientemente alto da permettere al gatto di allungarsi totalmente per poter fare stretching, non deve ondeggiare durante il suo utilizzo e deve essere posizionato nei luoghi della casa dove il gatto usa graffiare.

Come rendere felice un gatto: pulizia e salute

I gatti passano molte ore della giornata a pulirsi e lisciarsi il mantello, per mantenere una buona termoregolazione e per rafforzare il loro personale odore. Leccandosi, però, ingeriscono anche molto pelo. La temperatura nelle nostre abitazioni fa sì che il pelo venga perso costantemente durante tutto l’anno e con picchi maggiori durante il periodo della muta. Per questo è importante prendersi cura del loro mantello non solo per ragioni estetiche, ma anche e soprattutto di salute. Un’eccessiva ingestione di pelo, infatti, può provocare la formazione delle cosiddette palle di pelo o pilobezoari che possono causare vomito, costipazione e, in alcuni casi, anche occlusione intestinale.

Spazzolare con regolarità l’animale, somministrare quotidianamente cibo ricco in fibre e formulato per favorire l’eliminazione del pelo ingerito e l’utilizzo di una un’apposita pasta, molto appetibile e facilmente reperibile in commercio, aiutano a prevenire la formazione dei boli di pelo nello stomaco e a sciogliere quelli già formati. Se l’animale è in salute, possiamo acquistare nei vari supermercati l’erba gatta fresca che farà da arricchimento naturale per il gatto che mangiandola potrà liberarsi del pelo ingerito.

Un animale attivo come il gatto, se confinato solo in casa, ha un assoluto bisogno di mantenere in allenamento il corpo e in attività la mente. Il gatto non soffre di solitudine, ma l’ozio e la noia lo intristiscono e lo deprimono. È nostra responsabilità ricordarsi i suoi bisogni e fornirgli sempre tutto ciò che gli necessita, un ambiente adeguatamente arricchito è indispensabile per la sua salute psicofisica: un gatto che vive da solo in casa deve essere sempre stimolato a correre, saltare, giocare e se questa ultima attività la faremo insieme, anche noi potremo grandemente beneficiare da questa relazione che si creerà con il nostro beniamino.