della Dott.ssa Laura Muggiani, medico veterinario

PULCI

La pulce adulta è un parassita permanente, che tende a restare definitivamente sullo stesso animale; si riproduce in circa 48 ore dopo il primo pasto di sangue. Ogni femmina può deporre in media 20-30 uova al giorno per 50-100 giorni, durante il corso della sua breve vita. Le uova cadono al suolo e si schiudono in 3-7 giorni, dando origine a larve che si depositano in genere tra le fibre dei tappeti o della moquette. Dopo alcune metamorfosi, la larva produce un bozzolo e si trasforma in adulto in circa 12 giorni. Se nell’ambiente non ci sono animali, le larve possono restare nel bozzolo dove sopravvivono anche parecchi mesi. Se invece sono presenti cani e gatti, le pulci adulte emergono rapidamente. Le condizioni ambientali condizionano il ciclo biologico della pulce che comunque è presente durante tutto l’anno.
Oltre a causare una dermatite allergica al morso della pulce in soggetti sensibili, questo parassita può essere vettore di vermi e batteri. La lotta alle pulci si basa sull’utilizzo di diverse molecole con azione adulticida e di regolazione della crescita degli insetti, sia ad uso topico, come spray o fiale spot on da mettere sul pelo dell’animale o come collari, adattandola sempre alle condizioni ambientali e/o cliniche dell’animale, secondo consiglio del veterinario curante.
Esistono anche prodotti naturali a base di olio di Neem, collari e fiale spot on, che hanno una buona azione insetto repellente, ma vanno usati con più frequenza rispetto a quelli chimici, perché hanno una durata di efficacia minore.
Riassumendo l’utilizzo degli antiparassitari contro le pulci deve avvenire tutto l’anno. Si può decidere di scegliere prodotti naturali durante l’inverno e preferire quelli chimici durante il periodo più caldo, in cui l’animale è sicuramente più a rischio infestazione.
Anche i gatti che vivono in casa possono prendere le pulci, quindi attenzione alla prevenzione per non ritrovarsi la casa infestata.


ZECCHE

Le zecche sono grossi acari che salgono sull’animale per nutrirsi di sangue, attaccandosi in genere su aree a cute sottile, come le orecchie, lo scroto, i capezzoli o la superficie interna degli arti. Secondo la specie, la zecca necessita di più pasti di sangue sullo stesso ospite o su diversi animali, per completare il suo ciclo evolutivo. La durata del ciclo è condizionata dal clima. In genere la femmina, dopo essersi accoppiata, inizia a nutrirsi sull’animale ospite; in seguito cade sul suolo e inizia a deporre le uova in sedi protette, come fessure del pavimento o soffitte, da 3000 a 10000 uova per volta, dopo di che muore. Le larve poi si spostano e raggiungono battiscopa, infissi, cornici, tende e mobili. A questo punto avviene l’infestazione del cane. Il rischio di infestazione è maggiore in primavera e autunno, ma in certe condizioni di umidità relativa può essere abbondante anche in estate e, in alcuni luoghi, per tutto l’anno.
Le zecche possono causare:
• danni diretti: anemia, infezioni nel punto di inoculo, neuro tossicità;
• danni indiretti: trasmissione di agenti patogeni quali virus, batteri, protozoi, rickettsie ed elminti.
In particolare una zecca, Ixodes ricinus, infestando anche l’uomo, può trasmettere una spirocheta che causa una malattia seria e complessa, la malattia di Lyme.
Per questo è di fondamentale importanza utilizzare regolarmente, soprattutto nei mesi più caldi, antiparassitari che abbiano un’azione efficace anche contro le zecche.


ZANZARE E FLEBOTOMI

Le zanzare quando pungono, oltre a essere molto fastidiose per i nostri animali, possono trasmettere le larve di filaria; in particolare quelle di Dirofilaria Immittis che, localizzandosi nelle arterie polmonari, causano insufficienza cardiaca e respiratoria. Per prevenire questa grave malattia, è di fondamentale importanza associare all’utilizzo di insetto repellenti topici (fiale spot on e/o collari), una profilassi orale a cadenza mensile con prodotti a base di ivermectina/milbemicina, oppure una singola iniezione di un parassiticida iniettabile.
I flebotomi sono i vettori di una grave malattia protozoaria del cane, la Leishmaniosi, presente in tutto il bacino del Mediterraneo (ultimamente anche in alcune aree al nord d’Italia), caratterizzata clinicamente da una forma muco-cutanea e da una forma viscerale. La profilassi può essere effettuata attraverso l’uso combinato di insetto repellenti, spot on o a collare e spray, usati per tutto il periodo primavera-estate. Esiste anche la possibilità di aumentare le difese dell’organismo contro questa brutta malattia con un vaccino o con una profilassi orale. L’uso di insetto repellenti rimane comunque di importanza fondamentale contro la Leishmaniosi.


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