Come spiegare ad un bambino che gli agnellini che vede nel gregge accanto alle loro madri tra qualche giorno non ci saranno più?

Non sono scene usuali perché di greggi se ne vedono solo nelle campagne o in montagna, sono situazioni estranee a chi vive in città, ma per chi vive in quelle zone capita di vedere durante il periodo che precede la Pasqua delle greggi che pascolano e non è affatto bello dire la verità ai bambini.

Di fronte alla loro innocenza viene quasi da negare la realtà, perché è troppo cruda, troppo forte da accettare, tant’è che i bambini non credono che possa accadere una cosa così terribile e la negano convincendosi che no, gli agnellini torneranno con le loro mamme.

Ma se è normale che i più piccoli non accettino una realtà così forte, non è normale che lo facciano degli adulti, che invece hanno tutte le capacità per comprenderla e quindi cambiarla.

Pasqualino, così i volontari dell’OIPA di Castelvetrano hanno chiamato un agnellino di pochi giorni di vita ritrovato sperduto tra le campagne trapanesi. Dopo averlo allattato per alcune settimane, gli Angeli blu l’hanno portato al sicuro, in un luogo protetto, dove nessuno gli farà del male fino alla fine dei suoi giorni.

Lui è stato fortunato perché a differenza dei suoi simili, non sarà trucidato in occasione delle festività pasquali, quando trovano la morte migliaia e migliaia di cuccioli appena nati strappati alle loro madri.

In Italia il numero degli agnelli macellati non è sufficiente per soddisfare la richiesta e moltissimi sono gli agnellini e i capretti provenienti dall’Est Europa e dalla Spagna, stipati sui camion per il viaggio finale, costretti a viaggiare ammassati in condizioni disumane e destinati ad essere macellati.

In coda ad aspettare il loro turno, i piccoli di appena un mese di vita vivono momenti di terrore prima della loro fine, costretti ad assistere allo sgozzamento dei loro simili.

Una scena agghiacciante, degna da film dell’orrore, cui nessuno avrebbe certo il coraggio di assistere né di raccontare ai più piccoli, ma che purtroppo accade in tantissimi macelli anche se, proprio come fanno gli struzzi, ci si ostina ad ignorarla.

Ma fingere di non sapere non cambia le cose, perchè dietro la tavola imbandita per la Pasqua, c’è proprio questo, il terrore e la paura di cuccioli innocenti uccisi per una tradizione che in nome di una pace fittizia non ha nessuna ragione di esistere.

A Pasqua scegli di non essere complice di questa sofferenza, scegli una Pasqua di vera pace.

Vai alla campagna di Pasqua dell’OIPA e scarica la locandina