E’ sabato pomeriggio e alla sezione OIPA di Cosenza arriva una segnalazione: “c’è un cane con la coda mozzata, ad Acri, in contrada Serricella”. I volontari OIPA si precipitano sul posto e trovano seduto in mezzo alla strada un pastore tedesco con la coda completamente lacerata.

Sono le 15.30 e, dopo aver messo in sicurezza il cane, che battezzano Max, i volontari OIPA attivano l’iter burocratico, così come prevede la legge. E la legge si sa, hai i suoi tempi, tanto che i volontari attendono ben tre ore prima di vedere sul posto la Polizia locale, che arriva alle 18.30 e ancora un’altra mezz’ora per il veterinario dell’ASP di turno, il quale, sempre nel “pieno rispetto della legge” afferma che quella di Max non è una cattura di emergenza.

I volontari OIPA, allora, si trovano costretti ad elencare delle semplici evidenze:

Il cane è abbandonato a se stesso.

Il cane ha la coda mutilata.

Il cane è ipovedente.

Il cane vaga su una strada percorsa dalle auto, dunque non solo lui, ma anche la sicurezza pubblica è a rischio.

Risultato?

Il veterinario ASP se ne va e, insieme a lui, anche i Vigili urbani, nonostante venga loro intimata una denuncia per omissione d’atti d’ufficio.

Intanto sono le 22.30, è buio, fa freddo e i volontari OIPA, che sono insieme a Max dalle 15.30 del pomeriggio, tentano ancora, per l’ultima volta, di rispettare la legge. Chiamano i Carabinieri e lo schema che si ripete è il medesimo. Rimangono soli, con un cane ferito e infreddolito al loro fianco. E se la legalità non arriva, sopraggiunge la solidarietà, di cui però le autorità competenti non dovrebbero approfittarsi, come invece troppo spesso accade, facendo leva sulle associazioni che risolvono loro un “problema”.

Dopo essere stato soccorso e curato a spese dei volontari OIPA, oggi Max è ospitato presso un rifugio in attesa che qualche persona speciale chiami per adottarlo. Max ha 5 anni, è ipovedente e ha bisogno di tante attenzioni, ma, soprattutto, di affetto e compagnia per superare il suo disagio psicologico.

La mutilazione della coda, infatti, si è scoperto essere legata ad una forma di autolesionismo, si ipotizza causata dall’isolamento sociale che questo splendido pastore è stato costretto a subire quando era cucciolo. Nonostante le sofferenze subite, Max è un cane molto affettuoso e socievole, con tanta voglia di correre e giocare.

In attesa di potergli trovare adozione, la sezione OIPA di Cosenza chiede un aiuto a chiunque sia in grado di contribuire alle spese veterinarie sostenute per lui.

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