Comunicato stampa
21 novembre 2023

LOLLOBRIGIDA HA PAURA DEL LUPO? OIPA: «S’INFORMI MEGLIO. I GRANDI PREDATORI REGOLANO LA BIODIVERSITÀ, NON GLI AGRICOLTORI, COME AFFERMA»

Il ministro risponde, anche per motivi elettorali, alle richieste di chi lamenta danni, ma non comprendiamo come mai non promuova azioni di prevenzione 

Il ministro della dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, invece di prefigurare deroghe per la cattura e l’abbattimento delle specie protette, come il lupo, dovrebbe pensare e agire per la tutela della biodiversità». Questa l’osservazione dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) riguardo a quanto affermato dal ministro a margine del Consiglio Agricoltura Ue.

Comprendiamo che, come al solito, agricoltori e allevatori lamentino danni causati dalla fauna selvatica e che Lollobrigida risponda alle loro richieste anche per motivi elettorali, ma non comprendiamo come mai il ministro invece di promuovere e sostenere azioni di prevenzione parli dell’opportunità «d’intervenire quando delle specie superano i limiti che consentono alle altre specie di sopravvivere, compreso l’uomo e le sue attività produttive».

Addirittura apprendiamo che a suo avviso non i grandi predatori, tra cui i lupi e gli orsi, sarebbero i regolatori della biodiversità, ma gli agricoltori. Incredibile.

Ricordiamo al ministro che le misure di prevenzione e la custodia responsabile degli animali d’allevamento servono proprio a evitare qualsiasi tipo di predazione, ma purtroppo tali metodiche spesso non sono applicate da chi poi chiede i risarcimenti pubblici.

L’Oipa ricorda che è stato dimostrato dalla ricerca scientifica come gli abbattimenti selettivi e, più in generale, la caccia rafforzino le specie invece di contenerle e auspica che il ministro prima o poi adotti una “visione green” del nostro territorio.

All’estero molti turisti sono attratti proprio dalla ricchezza di una biodiversità tutelata e valorizzata. Auspichiamo che l’Italia non venga vista invece come la terra dove i rappresentanti del Governo vogliono una deregolamentazione che punta ad abbattere anche le specie protette.

 

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