Nell’estate 2020, a seguito del recupero di una cucciolata, i volontari dell’OIPA di Pistoia hanno dato il via ad un progetto specifico per i ricci. Questi graziosi animaletti, infatti, vengono messi in grossa difficoltà dai pesticidi usati nei campi e dall’intervento errato delle persone.
Capita spesso di sentire racconti di chi, armato di buone intenzioni, cattura e sposta riccia e riccini dal giardino/luogo di ritrovamento nel bosco, sperando così di salvarli dai pericoli cittadini, ma di fatto così li condannano ad affrontare pericoli molto maggiori.
Un riccio conosce molto bene il suo territorio, sa dove si trovano acqua/cibo/nascondigli, quindi se lasciato in mezzo ad un bosco sconosciuto, lo si mette in seria difficoltà e può anche accadere che la mamma, nel tentativo di  sopravvivere in un ambiente a lei estraneo, abbandoni i piccoli.

L’ARRIVO DELLA PRIMA CUCCIOLATA: LA NASCITA DEL PROGETTO 

La storia di questa cucciolata è molto comune, come spesso accade mamma riccia aveva partorito sotto un cumulo di foglie in un giardino, il cane di famiglia aveva scovato il nascondiglio e la famiglia aveva prelevato i piccoli ricci trovati nel nido.
In questo caso non c’era molto altro da fare, il cane non avrebbe lasciato scampo ai piccoli, ma nella maggior parte dei casi i nidi dei ricci non andrebbero toccati/spostati.
I quattro piccoli ricci sono stati recuperati piccolissimi e allattati, un impegno non da poco, perché durante le prime settimane di vita vanno garantiti 8 pasti il giorno e 2 di notte.

Dopo 25/30 giorni dal recupero, è iniziato il periodo dello svezzamento: all’interno di una grande conigliera a due piani i volontari hanno messo a disposizione ciotole con latte/cibo solido. Arrivati a circa 60 giorni e 400 gr di peso, i piccoli ricci erano finalmente pronti per iniziare a conoscere il mondo, ma era necessario un periodo di inselvatichimento per poterli liberare finalmente nel loro habitat.

Diventati domestici a causa dello stretto contatto con i volontari, cui si erano molto affezionati, non potevano essere liberati prima di questo importante passaggio.

IL PERIODO DI INSELVATICHIMENTO NEL RECINTO PRE-LIBERTA’

I volontari hanno quindi costruito in una zona dell’Oasi felina un recinto di pre-libertà, un recinto di 8 mq costruito seguendo le indicazioni di un centro specializzato, dove i ricci hanno soggiornato per 3 settimane seguiti dai volontari. Dopo di che è stato semplicemente aperto per consentire loro di uscire non appena si fossero sentiti pronti e soprattutto per dare loro la possibilità di tornarci nel periodo successivo per cibo / acqua al bisogno.

Per verificare i loro spostamenti i volontari hanno anche installato una foto trappola con la quale hanno potuto constatare che anche una volta liberi, i ricci sono tornati nel recinto molto spesso.

 

LE CASETTE

Fino ad oggi i volontari dell’OIPA hanno accolto e liberato circa 16 ricci, e viste le numerose segnalazioni e richieste di aiuto, nel tempo si sono attrezzati e con l’aiuto di un amico falegname hanno costruito tante casette apposta per loro, dove viene messo regolarmente cibo, in modo che non venga mangiato dai gatti presenti nell’oasi felina.

L’oasi è un luogo immerso nel verde adatto anche a questi piccoli animali selvatici, dove ci sono tanti cespugli in cui costruire tane, casette calde per il letargo invernale, acqua e cibo a disposizione tutto l’anno. Inoltre i ricci convivono pacificamente con i gatti e non è raro vedere gatto e riccio di notte che mangiano nella stessa ciotola.

COME AIUTARE I RICCI: ALCUNI CONSIGLI UTILI

Nel periodo estivo può capitare di imbattersi in esemplari di riccio usciti dal letargo ed anche in una famigliola con piccoli ricci. I ricci, infatti, amano fare il nido sotto pancali, cataste di legno, cespugli e cumuli di foglie. La prima cosa da raccomandare è MAI TOCCARE O PRENDERE IN MANO soprattutto i neonati, perché la mamma potrebbe abbandonarli, la cosa migliore è controllare a distanza che i piccoli non siano feriti e che ci sia la madre con loro, monitorando i nido nelle ore successive.
Durante le ore notturne, mamma riccia potrebbe non essere nel nido per la necessità di cacciare e alimentarsi, essendo loro animali notturni, quindi non è assolutamente detto che il nido sia abbandonato. Quando vengono abbandonati o la mamma è morta, i piccoli tendono ad uscire dal nido e sparpagliarsi in cerca di cibo e della mamma.

Nel caso il nido sia realmente abbandonato, i cuccioli devono essere subito riscaldati, quindi messi in una scatola con una borsa / bottiglia boule di acqua calda, avvolta da un asciugamano, dopo di che va contattato un centro di recupero specializzato. MAI dare il LATTE DI MUCCA, perché non lo digeriscono e potrebbe essere fatale, questo vale sia per esemplari cuccioli che adulti. Durante il recupero sia di esemplari cuccioli che adulti è importante cercare di agire in silenzio, in quanto i ricci sono davvero molto sensibili ai rumori.

I ricci sono animali notturni, quindi se troviamo un esemplare adulto in giro di giorno è molto probabile che abbia qualche problema. Inoltre, un esemplare trovato durante il periodo pre-letargo ottobre/novembre potrebbe fa parte di una cucciolata tardiva e se non ha raggiunti i 400/500 gr di peso potrebbe non superare l’inverno.

Sono tempi difficili per i ricci, che come tanti altri animali selvatici, incontrano grosse difficoltà nella convivenza con l’uomo. Quando un riccio sceglie di vivere in un giardino di una casa, possiamo aiutarlo rendendo i nostri giardini più naturali, lasciando cespugli, prati con l’erba alta fino alla fioritura, alberi, acqua e cibo costanti. È buona cosa lasciare per loro ogni sera crocchette per gattini ammollate in acqua e umido a base di manzo e pollo in ciotole basse.

Informati sui ricci  https://www.oipa.org/italia/riccio/

Scarica i consigli utili https://www.oipa.org/italia/oipa/ricci.pdf 


Chi desiderasse sostenere l’importante attività degli Angeli blu di Pistoia a tutela di questi piccoli animali selvatici, può offrire il proprio contributo con un’offerta libera che li aiuterà nell’acquisto di mangime adatto e nelle spese veterinarie. ?


Info: Elisa Mucci, Delegata OIPA Pistoia e provincia, Tel. 335 6789578; pistoia@oipa.org; Vice delegata: Isabella Giacomelli, Tel. 333 6494629; vice-pistoia@oipa.org

 

COME AIUTARE SOSTENERE IL PROGETTO RICCI


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ASSEGNO Invia un assegno bancario non trasferibile intestato a OIPA Italia a: OIPA Italia – via Gian Battista Brocchi 11 – 20131 Milano

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