Comunicato stampa
9 giugno 2022
TORTURÒ E UCCISE PILÙ, CONDANNATO A 18 MESI DI RECLUSIONE DAL TRIBUNALE DI PISTOIA
Comparotto: «È sempre più urgente una riforma del Codice penale che introduca un inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide animali e la loro tutela diretta»
Condannato l’uomo che seviziò e uccise la cagnolina Pilù della ex fidanzata, a 18 mesi e al risarcimento da liquidarsi in sede civile oltre che alla rifusione delle spese processuali. Questo ha stabilito oggi il Tribunale di Pistoia. Lo comunica l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), parte civile nel processo.
Il reo commise il fatto nel maggio 2015 a Pescia, ma la denuncia arrivò oltre un anno dopo, nell’ottobre del 2016, quando pubblicò un video che spiegava come mai improvvisamente la cagnolina, al rientro della ragazza, fosse in fin di vita per morire di lì a poco.
«È sempre più urgente una riforma del Codice penale che introduca un inasprimento delle pene per chi maltratta e uccide animali», commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Gli animali devono essere considerati esseri viventi suscettibili di tutela diretta e non più indiretta solo perché oggetto del sentimento di pietà nutrito dagli esseri umani verso di loro. Purtroppo ancora non hanno una copertura legislativa diretta non essendo loro riconosciuta soggettività giuridica. Tra l’altro, studi scientifici attestano la correlazione tra la crudeltà sugli animali e la più generale pericolosità sociale di chi la commette».
Secondo l’Oipa, nei limiti dell’ordinamento vigente, è comunque una sentenza importante anche in considerazione del fatto che l’imputato aveva provato a chiedere la messa alla prova e il patteggiamento, alternative entrambe respinte.
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