Nelle ultime settimane abbiamo assistito al diffondersi di dichiarazioni fuorvianti riportate da diversi media e social in cui si afferma nuovamente che gli animali da affezione sono per l’uomo fonte di contagio.
Per noi di OIPA è doveroso evidenziare che qualsiasi tipo di informazione non scientificamente comprovata o formulata in maniera imprecisa e parziale, non faccia altro che accrescere il panico in una situazione di allarmismo generale già diffuso.

Riportiamo quindi le dichiarazioni della prof.ssa Mirta Bajamonte, Biomedico – Biotecnologo – Embriologo Clinico specializzato in Fisiopatologia della Riproduzione Umana, la quale afferma:
“Sebbene il SARS-CoV2 parta dagli animali, è altrettanto scientificamente verificato che il ceppo virale, cambiando continuamente ospite e quindi progredendo da una specie animale ad un’altra, abbia subito delle mutazioni che hanno reso il ceppo di attacco all’essere umano specie-specifico, motivo per cui la trasmissione avviene esclusivamente da uomo a uomo. Gli animali che vivono nelle nostre case, a causa della malattia dei loro proprietari, potrebbero, in casi rari, contrarre l’infezione ma non trasmettere a loro volta il virus. È quindi sufficiente che la persona positiva al SARS-CoV2 si comporti con loro adottando le stesse misure preventive utilizzate con gli altri membri della famiglia.
Nel rispetto di tutti gli esseri senzienti, è irresponsabile fare dichiarazioni allarmanti che confondano l’opinione pubblica e che, non essendo addetta ai lavori, penserà bene di sbarazzarsi dei propri animali domestici soltanto nel timore, ad oggi ingiustificato, del loro possibile ruolo di contagio nell’epidemia”.