Il ritrovamento di un cane morto con un sacchetto in testa lungo la scarpata che corre a fianco della ciclabile Lungo Isarco poco dopo il sottopasso del rione Casanova da parte del bolzanino Simone Ferrari ha scatenato le associazioni animaliste. “Il corpo con la testa infilata in un sacco è quello di un cagnolino di media taglia che visibilmente risulterebbe malnutrito anche se non è chiaro come sia morto. Grazie alla segnalazione e dopo varie telefonate agli organi competenti il corpo è stato rimosso e inviato all’Istituto zooprofilattico per l’autopsia per accertare come sia morto. Il cane risulta microchippato ma l’intestataria, un’anziana bolzanina, è irraggiungibile. Se questo povero cane fosse deceduto per malattia o vecchiaia, comunque, non è certo scusabile o non punibile il fatto che sia stato scaricato in una scarpata al di là di un muro. Anche questo è un reato amministrativo punito dalla legge. Il consigliere comunale Sandro Trigolo si è attivato con l’ufficio Tutela e Ambiente del comune di Bolzano”.

Pronte anche le carte legali dell’OIPA: è stata inviata la richiesta formale degli atti riguardanti il caso, sia all’Azienda Sanitaria sia ai vigili del fuoco del corpo permanente di Bolzano. In particolare per cercare di appurare se il sacchetto di plastica sia stato trovato intorno alla testa o semplicemente appoggiato, se il cane fosse, al momento della morte, in condizioni di deambulare autonomamente, se le cause finali della sua morte siano imputabili a cause violente, a malnutrizione ad omissione di cure veterinarie e/o ad altre forme di maltrattamento, quale sia stata la storia clinica di questo animale, ricercando l’eventuale o gli eventuali veterinari che lo avevano in cura e quale sia stata la storia personale del cane. È stato poi riscontrato che l’animale è morto per cause naturali.