[cs_video column_size=”1/1″ video_url=”https://youtu.be/1kZp7wXGHys” video_width=”500″ video_height=”250″][/cs_video]

L’OIPA aveva denunciato il fatto nel 2014 e si era costituita parte civile

Un furgoncino dei rifiuti a tutta velocità che punta, insegue ed investe un cane che, travolto, rimane a terra agonizzante ed infine, tra le braccia del suo proprietario, muore: queste le immagini del drammatico filmato che hanno permesso di identificare e condannare in primo grado il colpevole, D.V., operatore dell’azienda addetta alla raccolta dei rifiuti per il comune di San Severo (FG) a mesi 6 di reclusione (pena sospesa) per uccisione di animale, al rimborso delle spese legali e la risarcimento della parte civile OIPA, costituitasi parte civile dopo aver sporto denuncia nel 2014, quando avvenne il fatto.

L’episodio aveva scatenato molto sdegno in quanto era solo l’ultimo di una serie di analoghe uccisioni o ferimenti di cani randagi nella zona. L’uomo era stato identificato grazie alle telecamere di un’officina: mentre Spillo aspettava il suo proprietario, allontanatosi momentaneamente, il filmato mostrava l’arrivo ad alta velocità di un furgoncino dell’azienda raccolta rifiuti che inseguiva ed investiva il cane, che aveva inutilmente tentato la fuga.

Dopo una denuncia congiunta con il proprietario di Spillo, fondamentale il ruolo dell’OIPA che ha seguito da vicino tutto l’iter giudiziario per accertarsi che il colpevole venisse punito e, avvalendosi di un ingegnere informatico come consulente esterno, ha dimostrato la veridicità del video e l’intenzionalità dell’uomo di investire il cane.


“È un precedentemente importantissimo e raro da un punto di vista legale –
commenta l’avvocato Claudia Taccani, responsabile Sportello Legale OIPA – in quanto la condanna, anche se di primo grado, è per uccisione di animale e non per la violazione del Codice della strada, quindi è stata riconosciuta la responsabilità penale. Una grande vittoria, ottenuta grazie al lavoro di squadra del team dello Sportello Legale OIPA, tra cui l’avvocato Vincenza Raganato e l’ingegnere informatico Luigina Quarta,e degli angeli blu dell’OIPA Foggia, che vede riconosciuta la gravità della condotta di un uomo che ha volutamente causato la morte di un essere vivente.

24/7/14

SAN SEVERO (FG): IL KILLER DI CANI LI INVESTE E LI LASCIA AGONIZZARE. L’OIPA DENUNCIA: OLTRE DIECI I CASI NELL’ULTIMO ANNO, TESTIMONIANZE CONFERMANO CHE SI TRATTA SEMPRE DELLO STESSO INVESTITORE

Le telecamere di sorveglianza di un’officina meccanica nella zona industriale di San Severo (FG) riprendono una scena agghiacciante: un cane, Spillo, di proprietà del proprietario dell’officina, aspetta il suo padrone, che si è allontanato per qualche minuto, fuori dai cancelli. Passano diverse macchine fino a quando arriva a tutta velocità un furgoncino dell’azienda addetta alla raccolta rifiuti per il comune di San Severo che, nonostante il cane cerchi di scappare, lo punta e lo investe, fuggendo. Il cane resta agonizzante sulla strada fino a quando arriva il proprietario che non ha neanche modo di provare a salvarlo perché il cane dopo avergli dato la zampa muore tra le sue braccia.

L’uomo ha sporto denuncia in Questura e ha allertato la sezione OIPA di Foggia, attiva ogni giorno proprio per occuparsi dei randagi della zona industriale. Nei mesi scorsi i volontari hanno raccolto testimonianze che attestano che questo è solo l’ultimo episodio di una serie di investimenti che ha visto, nell’ultimo anno, la morte o il ferimento di circa quindici cani, sia di proprietà che randagi. La vettura e il guidatore potrebbero essere sempre gli stessi.

“Come associazione abbiamo fatto un esposto perché sia fatta chiarezza su questa inquietante serie di uccisioni e ci costituiremo parte civile nell’eventuale procedimento penale a carico dell’investitore – spiega Linda Tortorelli, delegata OIPA Foggia e provincia – I cani della zona PIP sono pacifici e accuditi quotidianamente dai volontari OIPA. Non è ammissibile che degli esseri viventi siano considerati bersagli per sadici divertimenti: i cani randagi sono sotto la tutela del comune, quindi la loro uccisione deve essere perseguita come reato. Ci auguriamo che l’autorità giudiziaria punisca il colpevole di questo vergognoso crimine”.