AGGIORNAMENTO
ARRIVANO A MILANO I FRATELLINI DEI CUCCIOLI DI GELA UCCISI A BASTONATE: ACCOLTI DAGLI ANGELI BLU DELL’OIPA, SONO STATI CONSEGNATI ALLE NUOVE FAMIGLIE

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Dall’incubo alla felicità. Questo il viaggio che hanno compiuto 6 cuccioli nati randagi a Gela (CL) che, dopo essere miracolosamente sopravvissuti ad una violenta aggressione che è costata la vita ai loro fratellini, hanno trovato adozione in Lombardia.

I volontari dell’OIPA Gela  avevano denunciato il drammatico fatto a fine febbraio, quando avevano ritrovato quattro cuccioli uccisi a bastonate in una zona periferica della città e messo in sicurezza altri dodici cuccioli che si erano nascosti terrorizzati, sopperendo anche al mancato servizio di recupero e trasferimento in canile. Grazie all’intervento degli angeli blu, i cuccioli sono stati accuditi, curati e, dopo un meticoloso lavoro di ricerca e verifica delle richieste di adozione, affidati a chi saprà amarli facendo dimenticare loro il trauma subito.


COSA E’ SUCCESSO

Quattro cuccioli di poche settimane uccisi a bastonate in una zona periferica di Gela (CL), ritrovati in una pozza di sangue da chi porta in quella zona cibo per i randagi. Altri tre cuccioli sono stati trovati a poca distanza, terrorizzati e nascosti.

E’ solo l’ultimo di una lunga serie di episodi di gesti violenti di intolleranza verso i randagi che popolano le strade e le campagne della città le cui fila si infoltiscono a causa della fallimentare politica del Comune di termini di gestione del randagismo. Nessun piano di sterilizzazione, ma solo mirabolanti somme versate annualmente al canile Ri.ca.ra, struttura privata a un’ora di strada da Gela che detiene oltre mille cani.

I servizi quasi inesistenti forniti dalla ditta Ambiente Italia a cui è stata appaltato il servizio di accalappiamento o recupero animali feriti – solo diurno e attivo lo solo 4 ore al giorno – da qualche giorno è inoltre stato sospeso a causa del termine della convenzione stipulata dal Comune. Tutti i randagi, in qualsiasi condizione si trovino, restano quindi per strada oppure sono a carico dei volontari o dei privati cittadini.

“La nostra realtà è di assoluta e costante emergenza – sottolinea Francesca Collodoro, delegata OIPA Gela – oltre all’intensificarsi di episodi di violenza verso i cani randagi, persino contro cuccioli di poche settimane di vita, continuiamo a trovare intere cucciolate partorite da femmine randagie che non vengono sterilizzate dalla ASP. A poca distanza dai cuccioli uccisi a bastonate, abbiamo trovato altri dodici cuccioli nati da meno di due mesi che, nonostante la denuncia di ritrovamento alla Polizia Locale, non verranno ricoverati in canile per la sospensione del servizio di accalappiamento. Abbiamo inoltre avvistato nelle vicinanze cinque femmine gravide, quindi la situazione diventa sempre più grave ogni giorno che passa ed è vergognoso che Comune e ASP, enti preposti per legge ad occuparsene, se ne lavino le mani lasciando le associazione di protezioni animali a battersi contro i mulini a vento”.

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