Centinaia le persone che domenica 14 gennaio, all’Arco della Pace, hanno manifestato in memoria di Leone, il gattino scuoiato vivo e lasciato agonizzante in strada ad Angri, in provincia di Salerno. Presente anche l’OIPA con la sezione dei volontari di Milano, che con cartelli e slogan, ha espresso la propria indignazione verso l’incredibile ondata di violenza che ha portato via tante vite innocenti.
Una serie di episodi raccapriccianti che si sono susseguiti a danno di animali indifesi ha smosso le coscienze di un elevato numero di cittadini che, sempre più indignati, chiedono ora a gran voce insieme alle associazioni una legge che preveda pene più severe per chi maltratta e uccide altri esseri viventi.
Una manifestazione molto partecipata e sentita, che a distanza di circa un mese da quanto accaduto a Leone, ha riunito insieme cittadini, associazioni, animalisti, volontari e personaggi di rilievo come l’attrice Caterina Murino, grande amante degli animali e promotrice di campagne contro l’abbandono, per gridare a gran voce giustizia per tutti gli animali maltrattati, abusati e uccisi per mano dell’uomo.
Una folla di persone unite per ricordare non soltanto Leone, ma anche Aron, il cane di Palermo bruciato vivo dal proprietario, il gattino Leone 2, morto per colpa dell’esplosione di petardi, il gatto ad Alberobello, buttato con un calcio in una fontana e lasciato annegare da una ragazza minorenne, senza dimenticare anche tutti gli animali che soffrono negli allevamenti intensivi o che vengono sfruttati fino alla morte dagli esseri umani.
Tutti insieme per chiedere al Governo italiano pene più severe perché chi compie azioni crudeli verso chi non può difendersi. Chi si macchia di tali crimini non è soltanto da condannare, ma è da ritenersi pericoloso per tutta la comunità e non deve rimanere libero di compiere nuovamente le stesse azioni.
Sono infatti ormai da tempo avvalorati gli studi che confermano quanto la violenza sugli animali sia indice di pericolosità sociale.