Granchi, pesciolini, stelle marine e altri piccoli molluschi: alzi la mano chi, da piccolo, non abbia mai passato il tempo sul bagnasciuga raccogliendo con il retino questi piccoli abitanti del mare, o che sia rimasto anche solo ad osservare nel secchiello pieno d’acqua quelli catturati da qualche altra persona.
La curiosità di osservarli da vicino è spesso irrefrenabile nei più piccoli; dovrebbero essere gli adulti a dare loro il buon esempio, spiegando che prelevare gli animali marini dal loro habitat significa infliggere loro una crudeltà inutile, condannandoli a morte.

Invece, le scene più comuni a cui siamo abituati ad assistere ogni estate su tante spiagge, sono quelle di grandi e piccoli che passano il tempo a catturare animali acquatici che, costretti in un piccolo contenitore, agonizzano senza scampo. A causa dell’elevata temperatura che l’acqua raggiunge rapidamente nel secchiello, gli animaletti sono infatti destinati a morire per shock termico o per ipossia (mancanza di ossigeno) se riversati sulla spiaggia.
Anche ributtarli in acqua non serve, perché saranno destinati a morire in breve tempo per lo stress o i danni che hanno subito nel lasso di tempo in cui sono stati violentemente strappati al loro habitat.

Inoltre, pochi sanno che questa pratica costituisce un reato in base all’art. 544 bis e ter del Codice penale, che prevede che “chiunque per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni” e, come decretato anche dalla Cassazione, prelevare gli animali marini dal loro ambiente naturale è considerata una lesione fisica.

Per passare il tempo in spiaggia ci sono tantissimi altri giochi divertenti da fare: si possono raccogliere le conchiglie vuote, fare castelli di sabbia, piste per le biglie, passeggiare, fare bagni, tuffi e, per i più curiosi di esplorare le bellezze dell’ambiente marino, ricordiamo che hanno inventato già da tempo la maschera e il boccaglio!
Non solo potranno ammirare pesci, granchi e tanti altri animali acquatici senza farli soffrire, ma potranno calarsi nei loro panni, sperimentando come si vive nel fantastico mondo sottomarino, dove anche noi umani, senza il boccaglio che ci porta l’ossigeno presente nell’aria e di cui la nostra specie ha bisogno, non potremmo certo sopravvivere.