Su segnalazione di volontarie OIPA, che qui ringraziamo per la prontezza di spirito e di azione, ieri è stato effettuato lo smantellamento ed il sequestro giudiziario di reti ad uso agricolo posizionate ai bordi di un vigneto destinate ad evitare l’ingresso dei numerosi turdidi (cesene, merli e tordi bottacci) presenti in grande quantità in prossimità del vigneto, proprio per la presenza di mele ed uve mature.

Dopo la nomina del volontario OIPA ad Ausiliario di Polizia Giudiziaria, l’OIPA è intervenuta in supporto alla pattuglia del Corpo Forestale dello Stato, e ha provveduto al riconoscimento ed al recupero dei corpi dei poveri animali, 10 in tutto tra cesene tordi e merli, morti in modo orribile, imprigionati nelle reti killer. La morte risaliva ad un periodo inquadrabile tra le 2 settimane e i 2 giorni precedenti.

E’ ovviamente scattata la denuncia all’A.G. per bracconaggio, maltrattamento ed uccisione di animali.

L’episodio si inquadra in un contesto più ampio che vede la sempre più frequente mancanza totale di responsabilità da parte di agricoltori e allevatori rispetto al mondo che ci circonda, come se proprio loro che sono quotidianamente immersi nella natura non ne facessero parte.

Le reti killer in questione, delle reti protettive per vigneti monouso in nylon blu luminoso, potrebbero essere infatti utilizzate senza un impatto così drammatico sull’avifauna, anche se non rappresentano la scelta migliore da questo punto di vista. In questo caso non erano state posate a norma – erano infatti troppo poco tese – e nessuno aveva sorvegliato regolarmente se eventuali animali (uccelli e ricci) ci fossero finiti dentro o, peggio ancora, nessuno se ne era minimamente preoccupato, pur assistendone alla lenta ed inesorabile agonia.

L’OIPA si costituirà parte civile nel procedimento penale contro il responsabile dell’impianto.