Si è svolta sabato 28 ottobre a Torino la manifestazione “Fermiamo la caccia!” dove alcune migliaia di persone hanno sfilato per le vie della città per chiedere alle autorità competenti misure legislative più rigorose in materia di caccia. Il corteo era organizzato dal Tavolo Animali & Ambiente, che raggruppa le più importanti associazioni ambientaliste e animaliste del Piemonte.

La protesta riguarda gli ultimi provvedimenti in favore del mondo venatorio, sia a livello regionale che nazionale.

Si va dal Decreto contenente le norme per il contenimento della fauna selvatica che, di fatto, autorizza a sparare sempre e ovunque, anche nei parchi urbani e nella aree protette e non solo ai cinghiali, ma anche ad altre specie per le quali sia possibile anche solo ipotizzare danni alle attività umane.

Si parla con sempre maggior insistenza della possibilità di abbattere lupi e orsi, basandosi sulla loro presunta pericolosità, ma dimenticando che stiamo parlando, almeno nel caso dell’orso, di specie a palese rischio di estinzione.

A livello regionale la Giunta Cirio dal suo insediamento non ha fatto altro che accogliere le istanze del mondo venatorio, anche quelle più assurde e devastanti. Così sono state aggiunte 7 specie all’elenco di quelle cacciabili, tra cui molte in palese sofferenza se non addirittura a rischio di estinzione (quali per esempio l’allodola e la pernice bianca).
È sparita, inoltre, la possibilità per il proprietario di un fondo di vietarvi la caccia e si è eliminato ogni limite per l’accoglimento di cacciatori provenienti da altre Regioni.

Una situazione che non può più continuare. I cacciatori rappresentano una sparuta minoranza della popolazione ed è quindi ora di smetterla con la sudditanza che il mondo politico dimostra nei confronti delle Associazioni venatorie e di tutto il settore economico che ruota intorno alla caccia.