Cani venduti come oggetti: storie di acquisti superficiali

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Molte sono le ragioni che possono essere presentate per criticare e condannare l’acquisto di cani di razza: non basta menzionare le condizioni di maltrattamento in cui i cani vengono fatti nascere per essere poi rivenduti a basso prezzo, come accade nei cucciolifici; non basta ricordare l’esistenza di allevamenti lager, nei quali i cani vengono trattati alla stregua di macchinari da ingravidare e far partorire in tempi e modalità “produttive”, ignorando le loro esigenze etologiche.

Oltre a tutto questo, esiste ancora un altro importante elemento da tenere a mente, e riguarda specificatamente l’atto dell’acquisto: è proprio nell’azione di “acquistare” che avviene l’errata “trasformazione” del cane da essere vivente ad oggetto.  È proprio nel momento in cui una persona sceglie di acquistare un essere vivente che quest’ultimo appare, agli occhi di chi acquista (ma anche di chi vende) un prodotto, che dovrà avere determinate caratteristiche  e, se non soddisferà le aspettative, sarà più facile liberarsene.

Esattamente come per la vendita di qualsiasi oggetto, il venditore non è tenuto a verificare le condizioni di detenzione che l’acquirente riserverà al cane acquistato, né ad approfondire la sua reale capacità e attitudine ad occuparsi di un cane. Sono moltissimi i casi in cui cani acquistati con estrema superficialità, crescendo, diventano un “problema” perché si trovano a vivere in un contesto inadatto o sono gestiti in maniera totalmente inadeguata per le loro esigenze etologiche, oltre per le attitudini di razza. L’abbandono è l’epilogo più frequente: che avvenga in mezzo alla strada, in un canile o tramite una cessione, la sostanza non cambia.

L’intervento delle associazioni animaliste, coadiuvate da professionisti della cinofilia, può scrivere un lieto fine. Grazie all’innescarsi di un circolo virtuoso di collaborazione tra tutti gli addetti ai lavori, in alcuni casi è infatti possibile riabilitare questi cani, aiutandoli a superare i traumi subiti e reinserendoli nella società trovando loro un’adozione. Tuttavia i costi di questi recuperi, sia in termini economici che di energie e tempo da investire, sono molto alti, quindi sono moltissimi i casi nei quali i cani acquistati con superficialità finiranno la

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