articolo dell’Avv. Claudia Taccani

Vivere con un animale migliora la vita. E’ scientificamente provato che un 4 zampe in casa ci rende felici e dinamici.

Eccoci con qualche pillola legale per affrontare una convivenza serena e sicura con il nostro fedele amico.

Se abbiamo dei vicini noiosi come comportarci?

Prima di tutto consigliamo di essere sempre rispettosi delle esigenze e gusti altrui.

Ricordiamoci che il nostro cane ha diritto di abbaiare perché fa parte della sua natura ma, attenzione, per evitare “rogne”, assicuriamoci che non vi siano rumori notturni o prolungati: anche i giudici si sono espressi in tal senso, escludendo la responsabilità del proprietario, salvo che il cane non sia di fatto lasciato solo perennemente e disturbi la quiete pubblica.

Per essere pratici ecco qualche esempio: se suona la porta o vi è un rumore improvviso, è naturale e legalmente accettato che il cane abbaia, con funzione anche di antifurto. Situazione ben diversa se il 4 zampe abbaia perennemente per ore e soprattutto di notte, non soltanto perché disturba il vicinato ma anche perché manifesta un disagio etologico da curare per garantirne il benessere.

Purtroppo spesso gli animali sono vittime indirette di liti “bestiali” condominiali e oggetto di minacce dal vicino: ricordiamo che maltrattare (e peggio ancora uccidere) un animale è un reato anche se soltanto sotto forma di “tentativo”, pertanto è opportuno esercitare i propri diritti segnalando alle forze dell’ordine eventuali violazioni ( sempre producendo prove a nostro favore) o intervenire con la diffida scritta del proprio avvocato di fiducia mettendo sull’attenti il potenziale trasgressore.

Passiamo ora al regolamento di condominio.

“Vietato vietare” la detenzione di un animale da compagnia in un regolamento di condominio: così prevede, sinteticamente, un articolo del codice civile già ormai da qualche anno ma, attenzione, perché possono esistere vecchi regolamenti particolari che ancora portano con sé queste limitazioni.

Il consiglio?

Anche se la legge è favorevole con molte cause in tribunale risolte positivamente per il proprietario e relativo 4 zampe, meglio evitare di acquistare o affittare una casa con un regolamento, già esistente, di questo tipo.

Se poi, nella pratica, riscontrate che nessuno lo rispetta perchè vi sono altri animali nel palazzo, è suggeribile invitare il condominio a modificare questa regola e farvi autorizzare con specifica delibera dall’assemblea a tenere il vostro animale.

Se invece viviamo in un edificio con un regolamento “libero”, è bene sapere che, per legge, nessun condomino né amministratore può prendersi la briga di decidere dall’oggi al domani l’introduzione di un divieto di questo tipo.

Come comportarci se prendiamo in affitto una casa?

Controllate bene, prima, il contratto di locazione e non firmate se vi siano divieti di detenzione di animali. Anche se questa clausola potrebbe essere contestata per legge, è opportuno evitare conteziosi legali con la proprietà, chiarendo subito per iscritto che abbiamo un animale o che siamo intenzionati a prenderlo.

Altro aspetto importante sono le parti comuni: ogni condomino (proprietario \ affittuario) ha pari diritti nell’utilizzo di ascensore, cortile, scale ecc. anche con il proprio animale al seguito, ma attenzione che anche in questo caso è doveroso comportarsi educatamente..

Se per esempio qualcuno ha paura del cane, evitiamo di prendere l’ascensore insieme, utilizziamo sempre il guinzaglio per uscire o rincasare e provvediamo a ripulire eventuali necessità fisiologiche rilasciate dal nostro amico a sorpresa.

Spesso ci si chiede se il nostro 4 zampe possa giocare e rimanere nel giardino condominiale: dipende tutto dal regolamento di condominio e, comunque, bisogna garantire decoro e sicurezza.

Per esempio, sarebbe contestabile lasciare in cortile il cane libero e incustodito, perché alcune persone potrebbero avere paura anche se l’animale è buono, e verrebbero limitate nell’uso di una parte comune.

Insomma in definitiva il buon senso è la regola principale per garantire una convivenza condominiale serena.

Altro consiglio legale-pratico è quello di stipulare un’assicurazione per responsabilità civile in caso di guaio combinato dal nostro 4 zampe.

Salvo casi particolari che vedremo in altre occasioni, è bene sapere che non è obbligatorio assicurare un cane ma è vivamente consigliato, a prescindere dalla grandezza, razza o indole. Questo perché le legge è molto severa in caso di danno cagionato da un animale:

se, per esempio, il nostro cane litiga con un altro 4 zampe con tanto di morsicatura, il proprietario danneggiato può chiedere il risarcimento del danno subito e, se non vi è una copertura assicurativa, siamo costretti a pagare con i nostri soldi.

Proprio perché la legge è severa riguardo a danni cagionati da animali, oltre che contrarre un’assicurazione come indicato sopra, consigliamo di custodire accuratamente il nostro cane  anche nella proprietà privata: è opportuno predisporre una rete per evitare contatto con “mani” altrui o altri cani; chiaramente evitare pericolo di fuga per la sicurezza anche del nostro 4 zampe, apporre un cartello chiaro e visibile che la nostra dimora è ben difesa da “Fido” diffidando da entrare senza specifico consenso.

La presenza del cartello non è obbligatoria ma opportuna per avvertire l’ignaro passante o visitatore che esiste un potenziale “pericolo”.

Anche se il nostro cane, etologicamente, si comporta come difensore della proprietà e per sbaglio dovesse mordere qualcuno, saremmo chiamati a risarcire il danno: ovviamente ogni caso va valutato a sé, senza escludere il concorso di colpa da parte del danneggiato, come per esempio un corriere che entra senza autorizzazione, violando prescrizioni ben segnalate e aizzando il cane in giardino. Tuttavia la legge è severa e, per evitare contenziosi, è bene predisporre tutte le cautele per evitare qualsiasi pericolo.

A proposito del visitatore “aggredito”….

In linea generale, è bene chiarire che, in caso di entrata in casa di un ladro, quindi contro la nostra volontà, e di aggressione da parte del nostro cane, finalizzata ad allontanarlo, lo stesso non potrebbe vantare una pretesa risarcitoria nei nostri confronti, avendo violato palesemente un dettato normativo, ossia la violazione del diritto di proprietà.