Si nasce per vivere o si nasce per morire? Secondo la tradizione pasquale le due agnelline salvate dai volontari dell’OIPA di Napoli nascono per morire. Non vi sembra un’assurdità? Dei cuccioli appena nati che dopo neanche un mese di vita devono già morire? Se qualcuno da un paese alieno venisse a conoscenza di questa insana abitudine umana, certamente la giudicherebbe folle.
Eppure su questa assurdità vive il nostro sistema alimentare e l’industria della carne, un’industria che regna sulla morte di altri esseri senzienti. Una follia, un non-sense che ogni giorno ci scorre davanti agli occhi senza che nessuno batta ciglio. Come se fosse tutto normale.
Già un mese prima dell’evento pasquale dei cuccioli appena nati vengono preparati alla loro morte, ingrassati e poi condotti al macello spesso affrontando dei viaggi estenuanti. Riuscireste a ucciderli con le vostre mani?
Noi pensiamo di no, pochi avrebbero il coraggio di farlo. Ma sono sempre di più le persone che hanno il coraggio di intraprendere uno stile alimentare diverso, che rifiuta di cibarsi di cadaveri di animali. Non è certamente una scelta facile, si tratta di rimettere in discussione le proprie abitudini, ma oggi giorno è certamente molto più semplice di anni fa perché l’offerta di pietanze alternative è molto variegata e sempre più diffusa.
Dilettarsi in cucina con i profumati e variopinti prodotti della terra è certamente più gratificante che armeggiare con maleodoranti pezzi di cadavere.
Al bando il sangue e pezzi smembrati, ma solo profumi e gusti che hanno il buon sapore della vita, come quella che hanno appena iniziato ad assaporare i due agnellini accolti nella struttura del Centro Cinofilo Flegreo di Pozzuoli, in provincia di Napoli.
Battezzati Pasquale e Cecilia, potranno vivere fino alla fine dei loro giorni finalmente liberi dalla paura e dal terrore che accompagna tutti i loro simili.